Un caffè al Portale aspettando le fiere.
Intervista a Mauro Testarella, Presidente ENGEA
Caro Mauro, nel bene e nel male, anche il 2011 è anno di Fiere. Per il secondo anno i riflettori sono puntati su Roma, Milano e Verona. Il calendario Italiano è ricco non solo di appuntamenti ma anche di colpi di scena, prima Roma, poi Reggio Emilia, Travagliato, una Malpensa che si fa forse si o forse no, la storica Città di Castello, oltre al proliferare di tante nuove fiere come il Lario Western Show di Erba o Venice Country Show a Venezia ecc…
Tu, da professionista attento e sempre presente agli appuntamenti più importanti del settore, come interpreti questo “fenomeno”?
La crisi globale suggerisce spunti e iniziative per creare nuove manifestazioni e nuovi punti di incontro per il business.
In Sicilia si sta rispolverano anche la vecchia e gloriosa Medicavalli… Insomma io vedo un proliferare di fiere e fierette dove tutti vogliono fare e tutto vogliono esporre, ma dove spesso tutto si conclude in una “ammucchiata” che non fa altro che ledere le economie di Associazioni, commercianti, imprese e non da ultimo anche di spettatori e visitatori che pagano il prezzo del biglietto, per vedere eventi che non soddisfano o non offrono ciò che si cerca.
Uno per tutti, la Fiera di Milano dove l’anno scorso al nostro stand ENGEA venivano a richiedere informazioni per attrezzature, prodotti di cavalli e percorsi di turismo equestre perché pochissime erano le offerte di servizi, prodotti e informazioni al pubblico.
Un altro esempio è Travagliato, sempre la solita festa paesana, dove trovare noccioline, hamburger e salamelle ma mai qualcosa di eccezionale. Soprattutto la cultura e il cavallo sono rilegati a ruota di scorta dall’organizzazione che secondo me andrebbe rivista o mandata a fare dei corsi di formazione professionale per consentire a Travagliato Cavalli di emergere e per dare anche al bresciano un qualche cosa di più.
Insomma caro Gianni, oggi sono più i danni che i guadagni.
Per questo nostro Stivale io proporrei una bella fiera al nord, una al sud e una al centro, divise per aree.
Quelli per le fiere sono forse soldi persi ma disgraziatamente bisogna esserci e noi con immensi sacrifici, sia della Segreteria Nazionale che di tutti i dipartimenti, cerchiamo di fare del nostro meglio selezionando le giuste fiere a cui indirizzare le nostre risorse.
Siamo entrati nel vivo dell’intervista.
Certamente avrai letto i sondaggi lanciati e pubblicati dal Portale lo scorso anno sul testa a testa tra Milano e Verona. I nostri lettori, espositori e visitatori, si sono dati da fare nel votare e nel comunicarci le loro impressioni. Speriamo che ne abbiano fatto tesoro le dirette interessate: Verona e Milano.
Chiaramente caro Gianni tu ti rivolgi con il tuo Portale a un pubblico globale e ottieni risposte da tutte le persone appassionate, dalle Associazioni, da professionisti e dalle diverse entità commerciali che si sono espresse in un testa a testa tra Verona e Milano.
Invece io ho fatto un sondaggio tra tutti gli espositori amici dei più diversi settori merceologici e chiaramente qui le risposte hanno dato vincente e ricercatissima Verona mentre Milano è stata penalizzata dalla sua particolare attenzione al salto ostacoli.
Caro Mauro, dopo aver letto i sondaggi del Portale e aver vissuto queste fiere in prima persona, pensi comunque che Verona da tutto questo potrà trarre beneficio? Sarà una FieraCavalli nuova, più attenta alle esigenze di espositori e visitatori?
Certamente tutto quello che si è fatto, scritto e detto ha messo Verona nella condizione di migliorare. La stessa fiera di Milano con l’affacciarsi su questo scenario ha stimolato Verona a fare di più e meglio e a essere più attenta alle esigenze di espositori e visitatori, creando uno staff dirigenziale nuovo con figure nuove che hanno particolare attenzione e interesse a migliorarsi.
Nei mesi scorsi hanno riunito tutti gli espositori per chiederci suggerimenti e proposte e finalmente debbo dire che ci hanno ascoltato e che stanno seriamente considerando le nostre idee.
La fiera di Milano si è rivelata non tanto come fiera antagonista di Verona ma come stimolo al miglioramento di una FieraCavalli che si atteggiava a monopolista.
Tutto questo era proprio quello che tutti noi cercavamo, il cambiamento e il rinnovamento di Verona.
E Cavalli a Milano, come la vedi alla sua seconda edizione?
Nell’edizione 2010 di Milano l’Engea è stata presente con tutte le sue compagini e debbo dire che abbiamo ottenuto una serie di vantaggiosi contatti e soprattutto un numero eccezionale di affiliazione di centri.
Ma a Milano 2011 l’Engea non sarà presente. Non parteciperemo perché è venuto meno tutto quello in cui si era creduto e tutto quello che si era concordato con questa fiera.
Milano si proponeva di fare del sociale attraverso costi accessibili a tutti, espositori e visitatori, facendo in modo che anche Verona si adeguasse a questa nuova situazione e alle mutate condizioni di mercato. Anche la strategia di svuotare i portafogli ai possibili clienti con una settimana di anticipo su Verona era una grande idea per fare in modo che la vecchia signora rivedesse le sue posizioni.
Ma come si dice “l’appetito viene mangiando” ed ecco che alla seconda edizione Milano propone prezzi stratosferici a espositori, Associazioni e a tutti quelli che avevano creduto a questa grande idea. Insomma per molti di noi è stata una delusione totale e abbiamo optato per l’esclusione del nostro Ente da questa fiera.
Insomma non ci si può improvvisare, non si può con un colpo di spugna cancellare storia, tradizione e cultura equestre vecchi di oltre cent’anni. Verona rimane sempre la vecchia signora e sarà difficile tradirla. Oppure no?
Con una struttura nuova, polivalente e funzionale come la Fiera di Milano non è difficile realizzare una manifestazione fieristica, basta pagare!
Il problema è che nel momento in cui tutti ci troviamo con una crisi passata, una in arrivo e una situazione attuale piuttosto grigia, non è facile fare investimenti plurimi seguendo tutte le fiere e tutte le proposte. Dobbiamo concentrarci su un’unica vera fiera dove tutti possono trovare ciò che interessa, vivendo momenti entusiasmanti a livello sportivo, ricreativo, culturale ed enogastronomico.
Non si può, almeno per noi di Engea, non andare a Verona e non entrare come ogni anno nella storia, specialmente con una Verona come quella di quest’anno corretta e rivista e con una organizzazione di marketing certamente più umana e attenta alle esigenze di tutte le realtà equestri.
Sono sicuro che FieraCavalli non tradirà le mie aspettative e si confermerà come sempre la fiera migliore a livello europeo e il grande contenitore di eventi, cavalli e cultura dove investire e fare economia. Abbiamo scelto di non rischiare con fiere e fierette che non sappiamo se l’anno successivo avranno seguito.
Allora Mauro hai già scelto. Sai già dove collocarti con l’ENGEA in fiera?
Ho deciso di essere presente al padiglione 1 con uno stand istituzionale, al padiglione 4, dove siamo sempre stati, con lo stand Engea editori (gomito a gomito con il Portale del Cavallo). Saremo presenti nel villaggio western con i nostri specialisti e i garibaldini avranno il loro posto d’onore, come tutti gli anni, con esibizioni di equitazione, equitazione ricreativa per disabili, battesimo della sella ed enogastronomia. Inoltre sarà allestito per il settore etologico Engea “equilogika” un tondino davanti al padiglione 1 dove si svolgeranno dimostrazioni continuative.
Se posso dare un consiglio a chi leggerà questa intervista direi: “non lasciate la strada vecchia per quella nuova”.
Giovanni Origgi
Fonte: redazione