EQUINBIO si pone come obiettivo la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità delle razze equine e asinine autoctone italiane. Infatti, oltre a Haflinger, Maremmano e TPR, sono nel progetto anche Bardigiano, Murgese, Norico, Lipizzano e altre 23 razze autoctone iscritte ai Registri Anagrafici previsti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

La varietà del territorio e delle necessità dei popoli che lì vivevano ha nel tempo selezionato animali dotati di caratteristiche uniche e diverse fra loro, che contraddistinguono le nostre razze equine e asinine dalle altre. Un’evoluzione continua, frutto dell’adattamento naturale alle diverse condizioni e della selezione operata dall’uomo che ha nel tempo modificato questi animali in funzione degli utilizzi per i quali questi animali venivano allevati: il lavoro agricolo e boschivo, il tiro leggero, il trasporto di cose e persone, lo sfruttamento di aree marginali di montagna, la gestione del bestiame dall’allevamento ecc…
Questo, unito all’isolamento e alla diversità di alcune particolari aree, ha permesso la creazione di razze che sono fortemente legate alla zona d’origine. Razze che rappresentano per le popolazioni locali un’identità e un valore. Alcune razze sono già oggi nell’immaginario collettivo, icone di un territorio, associate in maniera indissolubile a una particolare area geografica. Un patrimonio culturale, turistico, allevatoriale ma soprattutto di diversità genetica, che spesso ha rischiato di essere distrutto dall’esterofilia, dalla ricerca delle performance sportive, dalla moda e dagli interessi commerciali.
EQUINBIO vuole essere lo strumento tecnico e scientifico per raccogliere dati utili a caratterizzare le razze italiane sia da un punto di vista biometrico-morfologico che genetico e genomico. Informazioni necessarie per sviluppare azioni e programmi di salvaguardia della biodiversità, al fine di implementare la variabilità genetica e scongiurare i rischi legati alla consanguineità, che la limitatezza numerica di alcune razze potrebbe provocare o aver già provocato.
Garantire la variabilità genetica vuol dire anche assicurare il benessere animale, grazie allo sviluppo di soggetti solidi, corretti, sani e ben strutturati, che preservino caratteristiche di rusticità e adattamento, ormai perse in molte razze o meglio “tipi” cosmopoliti frutto di incroci e selezioni mirate a limitati utilizzi.
Il progetto vuole inoltre sensibilizzare gli appassionati e gli utilizzatori sull’importanza di sostenere l’allevamento italiano e le razze equine nazionali.
L’obiettivo di salvaguardare e implementare la biodiversità delle razze italiane, passa anche e soprattutto dal coinvolgimento degli utilizzatori e degli appassionati che possono, con le loro scelte, aiutare queste razze a diffondersi maggiormente. Il progetto EQUINBIO è realizzato grazie ai contributi del fondo FEASR dell’Unione Europea, PSRN 2014-2020 Sottomisura 10.2 – Biodiversità – Autorità di Gestione MIPAAF. Il Progetto Equinbio è incentrato sulle direttive poste dalla Comunità Europea per la salvaguardia della biodiversità, che le associazioni allevatori detentrici di libri genealogici delle razze equine italiane (Bardigiano, Haflinger, Maremmano, Murgese, TPR, oltre a tutte le altre razze equine e asinine dotate di un registro anagrafico riconosciuto in Italia) hanno presentato ad aprile 2017: un iter di valutazione lungo e minuzioso che comunque ha decretato l’approvazione del programma.
Le proposte fatte sono state favorevolmente accolte dalle apposite commissioni valutanti, che tecnicamente hanno ritenuto valide e meritevoli di approvazione le iniziative preventivate. Tali iniziative, seppur in larga parte legate alla ricerca e all’analisi statistico-scientifica dei dati che verranno raccolti, produrranno risultati che non saranno tuttavia disgiunti dalla parte pratica di assistenza tecnica agli allevatori, che rimangono comunque e sempre alla base di tutte queste attività.
Le elaborazioni che verranno effettuate su tutti questi dati raccolti saranno infatti declinate in strumenti pratici per gli allevatori, che potranno facilitare e migliorare la gestione quotidiana della loro attività allevatoriale.
Il sistema allevatoriale italiano ha conosciuto negli ultimi anni numerose modifiche, talmente importanti e costitutive che possiamo dire stiano cambiando proprio gli architravi sui quali poggia l’intero settore. Il nuovo assetto prevede quindi di presentare progetti altamente innovativi pur mantenendo quelle attività caratteristiche che ogni Associazione svolge nell’interesse e nelle peculiarità della sua razza e del suo “allevatore tipo”.
Nei prossimi giorni presenteremo nel dettaglio i programmi proposti per la tutela e la valorizzazione delle razze Haflinger, Bardigiano, Maremmano e TPR, presentati e portati avanti dalle rispettive Associazioni.
Rivista Informa n.2 – Marzo / Aprile 2018