Grazie al nostro Socio Benemerito Jean-Louis Libourel per averci inviato il suo articolo, che apre questo numero del Notiziario in uscita all’inizio del 2024, e grazie per contribuire da sempre con i suoi approfondimenti alla diffusione della cultura e della storia degli attacchi.
Negli anni dal 2000 al 2015 molti hanno visto e, sicuramente, ammirato in numerosi Concorsi di Attacchi di Tradizione un Phaeton attaccato ad una superba pariglia di elegantissimi cavalli Oldenburg. Opera di Depigny, uno dei più grandi e rinomati carrozzieri di Lione.
Questo Phaeton apparteneva ad un guidatore olandese. In vendita nel 2019, è ricomparso l’11 e il 12 giugno 2022 in Italia in occasione del Concorso Internazionale di Attacchi di Tradizione, che si è svolto nella prestigiosa location di Venaria Reale, guidato dal suo nuovo proprietario, un amatore belga.
LA MODA “VERTICALE”
Formalmente, questo Phaeton è caratterizzato dalla verticalità dei pannelli della carrozzeria. La forma della carrozzeria, secondo una moda in continua evoluzione, variò nel corso dell’Ottocento, soprattutto nella seconda metà del secolo. Oscillò costantemente tra forme arrotondate e forme squadrate, tra profilo dritto e profilo coricato, cioè inclinato all’indietro.
Nell’ultimo decennio del XIX secolo e all’inizio del XX la moda preferiva un profilo molto verticale. Caratteristica formale importante del Phaeton di Depigny è la sua verticalità che permette di collocare la sua costruzione proprio in questo periodo, cioè intorno al 1900.
Il gusto della verticalità appare all’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento, o anche un po’ prima: si legge nel commento de Le Guide du Carrossier al Phaeton à flèche modello n° 262: “Come abbiamo potuto constatare all’Esposizione del 1889, si sono cominciati a realizzare modelli con linee della cassa meno inclinate. Oggi sono quasi verticali” (GdC, n° 220, agosto 1893).
Questa verticalità ha come corollario una grande altezza per i pannelli del sedile del guidatore. I modelli di Phaeton n° 959 e n° 974 pubblicati da Le Guide du Carrossier rispettivamente nel 1895 e nel 1896 illustrano perfettamente questi sedili a pannelli alti.
In alcuni casi questa verticalità può arrivare all’estremo. Ciò è dimostrato da un Phaeton esposto dalla famosissima casa parigina Guiet & Cie nel 1895, le cui pedane e i cui pannelli laterali sono assolutamente dritti.
Questa forma estremamente verticale era ancora in auge nel 1897, come testimonia il commento de Le Guide du Carrossier al modello Phaeton n° 307 (3a serie): “modello assolutamente nuovo […] ben conforme al gusto dell’epoca [con la sua ] minima inclinazione delle linee” (GdC, n° 243, giugno 1897).
Un anno dopo, verticalità e rigidità caratterizzavano ancora il modello di carrozza n. 1024 pubblicato da Le Guide du Carrossier nel giugno 1898, un modello che senza dubbio ispirò il carrozziere di Lisbona, A. I. Dionisio, a creare una carrozza Phaeton conservata in una collezione privata portoghese a Golega.
”NAPOLÉON” PHAETON? CHE COS’E’?
Il Phaeton Depigny, oggetto di questo articolo, veniva sistematicamente presentato dal suo proprietario olandese nei Concorsi di Attacchi di Tradizione con il nome di “Napoléon” Phaeton.
Tuttavia, questo nome è completamente sconosciuto in Francia. A chi si riferisce? Napoleone I? Napoleone III? Che tipo di carrozza è ? Che forma, che accessori, che stile ha? Questo nome, assente dalle fonti scritte francesi, viene utilizzato solo nei Paesi Bassi.
Secondo Mario Broekhuis, ottimo esperto olandese di storia dei veicoli ippotrainati, il nome si riferisce a Luigi Napoleone Bonaparte (1778-1846), fratello minore dell’imperatore Napoleone I, divenuto re del Regno d’Olanda nel 1806.
Secondo Mario, sarebbe “lo specifico di quello che noi [olandesi] generalmente chiamiamo spider-phaeton. Si può sostenere che il nome sia tipicamente olandese e quindi adatto solo ad una carrozza con una storia olandese”.
Pertanto il nome “Napoléon” Phaeton viene utilizzato solo nei Paesi Bassi. Non definisce alcun tipo specifico di Phaeton, né alcuna forma particolare, né alcun periodo cronologico: apparso all’inizio dell’Ottocento, secondo Mario, come può definire gli “Spider Phaeton ” inventati molto più tardi?
I PHAETON DE DAME
Il Phaeton di Depigny è in realtà un Phaeton de dame. Da tempo alle signore piaceva guidare personalmente le proprie carrozze. Testimonianza più antica è quella della principessa Palatina, cognata del re di Francia Luigi XIV, che scrive in una lettera datata 24 giugno 1718 « la duchessa di Berry [figlia minore della Palatina} ha le mani forti come quelle di un uomo, sa quindi benissimo guidare da sola, oltretutto questo è di moda da tempo».
Nel 19esimo secolo, i Phaeton de dame furono progettati per le donne a cui piaceva guidare le loro carrozze e i loro cavalli. Si distinguono dagli altri Phaeton solo per la collocazione dei gradini disposti molto in basso in modo da agevolare alle signore eleganti, imbarazzate dai lunghi abiti dell’epoca, l’accesso al sedile da dove potevano afferrare le redini e guidare con abilità i cavalli al galoppo.
Durante l’ultimo quarto del XIX secolo e l’inizio del XX, Le Guide du Carrossier pubblicò diversi modelli di Phaeton da signora con pedane davanti alle ruote anteriori o, più frequentemente, con pedane laterali tra le ruote. Alcuni esempi: nell’ottobre 1879, un “Phaeton de Dame N. 575,che era stato esposto dal signor Henry Binder, di Parigi”; nel dicembre 1900, un “Phaeton de Dame N. 1073, esposto dalla Maison L .Faurax [a Lione]”; nel febbraio 1907, un “Phaeton de Dame N. 1164 pubblicato con questo commento: “per le linee della carrozzeria, questo modello di Phaeton de dame è davvero classico”.
Così, il Phaeton del carrozziere lionese Depigny è senza dubbio un bellissimo esempio di Phaeton de Dame realizzato alla fine del XIX secolo, per una signora che amava guidare la sua carrozza, come la famosa amazzone Rita del Erido, fotografata nel 1900 da Jean Delton, alle redini di un Phaeton paragonabile al Phaeton di Depigny.
Per alcuni guidatori oggi sembra difficile ammettere che il loro Phaeton sia una carrozza da signora. Preferiscono usare un nome per la vettura che ritengono lusinghiero, ma che non ha alcun significato, ad una definizione tipologicamente accurata.
A loro difesa, riconosciamo che la semplice presenza di un gradino opportunamente posizionato per consentire ad una signora di accedere facilmente al posto di guida, è sufficiente per identificare una carrozza. Tuttavia, questo è il caso.
Testo e foto di Jean-Louis Libourel
- «Phaeton de Dame costruito da Depigny a Lione» (Belgio, Collezione privata)
- « Phaeton n° 959 esposto a Bordeaux dalla la casa costruttrice Dessalles » (Le Guide du Carrossier, n° 233, ottobre 1895)
- « Phaeton n° 962 esposto al Palazzo dell’Industria dalla casa costruttrice Guiet & Cie » (Le Guide du Carrossier, n° 234, dicembre 1895)
- « Phaeton de Dame n° 377 (3a serie) » con pedane davanti (Le Guide du Carrossier, n° 278, aprile1903)
- « Phaeton de Dame n°1164 » (Le Guide du Carrossier, n° 295, febbraio 1907)
- Rita del Erido alla guida d’un Phaeton de Dame , 1900. (Foto J. Delton)
- « Wagonnette n° 1024 » (Le Guide du Carrossier, giugno 1898)
- Carrozza Phaeton-wagonnette costruita da A. I. Dionisio e conservata a Golega (Lisbona Portogallo) appartenente ad una Collezione privata.