La Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani (FNOVI) ha recentemente incontrato i vertici dell’Associazione Italiana Allevatori (AIA) per un confronto sui temi del veterinario aziendale/incaricato e la nuova Anagrafe degli equidi.
Su quest’ultimo argomento sono emerseimportanti criticità relative all’impegno richiesto ai Medici Veterinari (peraltro arricchito di nuovi adempimenti), al quale corrisponde un compenso non congruo. In esito al confronto AIA ha ritenuto di attualizzare il compenso uniformandolo a livello nazionale, incrementandolo però in modo non rilevante.
La Federazione esprime preoccupazione per la modalità con la quale unilateralmente si è ridefinito il compenso che, nonostante l’incremento, è e resta incongruo rispetto al lavoro che sono chiamati a svolgere i Medici Veterinari.
Il D.M. 30 settembre 2021 (art. 4 c. 3) prevede la possibilità che “i Veterinari liberi professionisti specificatamente autorizzati, possono essere deputati all’identificazione, alla registrazione e all’emissione del documento unico di identificazione a vita per gli equini non registrati” (il cosiddetto “passaporto”). Questa disposizione evidenzia l’importanza del ruolo del medico veterinario nella nuova anagrafe.
FNOVI sottolinea il valore professionale dell’indipendenza intellettuale ed invita i Medici Veterinari a valutare l’ipotesi di “camminare con le proprie gambe”, per la valorizzazione della professione nella consapevolezza delle proprie competenze.