Nella mattinata di venerdì 17 gennaio 2025, nel centro della Cristianità, si torna a celebrare una ricorrenza molto sentita nel mondo dei campi e degli allevamenti, in questa occasione con un significato ancor più profondo in coincidenza con il Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco.
L’A.I.A., con la collaborazione delle associate territoriali ed a fianco della Coldiretti promuove le iniziative in programma nella XVIII “Giornata dell’Allevatore”. La zootecnia italiana offre soluzioni innovative per la sostenibilità ed è veicolo per l’inclusione sociale.
Nella mattinata di venerdì 17 gennaio 2025, nel centro della Cristianità, si torna a celebrare una ricorrenza molto sentita nel mondo dei campi e degli allevamenti, in questa occasione con un significato ancor più profondo in coincidenza con il Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco. L’A.I.A., con la collaborazione delle associate territoriali ed a fianco della Coldiretti promuove le iniziative in programma nella XVIII “Giornata dell’Allevatore”. La zootecnia italiana offre soluzioni innovative per la sostenibilità ed è veicolo per l’inclusione sociale.
Tradizione antichissima e modernità
Sarà un’occasione per tener viva la tradizione antichissima, che si rinnova in molti comuni rurali del nostro Paese, dove ogni 17 gennaio, festa liturgica di Sant’Antonio Abate, ma anche nell’arco di un’intera settimana, si portano animali domestici e d’allevamento a far benedire sui sagrati delle chiese, o si accolgono i sacerdoti e altri ministri della Fede presso le aziende zootecniche, dove di frequente sono presenti statuette o immagini votive del Santo Patrono, a protezione del bestiame e degli allevatori. Sant’Antonio Abate, vissuto in Egitto tra il 251 ed il 356 dopo Cristo, attualmente sepolto in Francia, è considerato il fondatore del Monachesimo e spesso viene raffigurato con a fianco un maialino, cui si attribuiscono diversi significati simbolici. Tipico anche il bastone a forma di “tau”, impugnato dal Santo.
Accanto all’antica tradizione contadina, la “Giornata dell’Allevatore” sarà anche un’occasione per ribadire l’importante ruolo economico, socio-occupazionale e di presidio ambientale rivestito dagli allevamenti italiani.
“Siamo particolarmente felici di celebrare quest’anno la nostra festa in coincidenza con Il Giubileo della Speranza, ed invitiamo romani e turisti ad unirsi a noi allevatori ed alla Coldiretti per onorare il nostro Santo Patrono – affermano il presidente ed il direttore generale di A.I.A. Roberto Nocentini e Mauro Donda – . E’ per noi una piacevole consuetudine, ma vogliamo anche cogliere l’occasione per evidenziare l’importante contributo che l’attività di allevamento continua a fornire alla società moderna, garantendo la sicurezza alimentare, la presenza di attività umane ed economiche anche in territori difficili e marginali, contrastando la desertificazione ambientale e lo spopolamento. Inoltre, come giustamente sottolinea la Coldiretti, gli allevamenti italiani partecipano alla costruzione di un sistema di welfare a tutela dei più deboli. Ne è una prova evidente, ad esempio, l’affiancamento di alcune specie e razze di animali nelle pratiche terapeutiche a vantaggio di persone con varie difficoltà. Ribadiamo ancora una volta che la zootecnia, in particolare il modello italiano, non costituisce un problema per la salute umana o per l’ambiente, come alcune campagne mediatiche vorrebbero far credere, né tantomeno è la causa dei cambiamenti climatici. L’attività zootecnica è in continuo miglioramento, favorendo la gestione degli allevamenti con adozione di corrette pratiche agronomiche, adatte anche a tutelare il benessere animale. E’ un fattore di sostenibilità in quanto promuove forme di economia circolare, di risparmio energetico, per la valorizzazione e la manutenzione dei territori e dei pascoli, in particolare nelle aree interne del Paese. Non meno importante l’azione degli allevatori italiani, in quanto “custodi” della biodiversità animale, per la realizzazione di cibi sani e di qualità. La zootecnia non va in senso contrario alla modernità, molti giovani che lavorano nel nostro settore stanno introducendo tecnologie sempre più innovative, con l’accortezza di evitare ogni una pericolosa divaricazione tra Uomo e Natura, tra quanto è naturale e ciò che non lo è”.
Preghiera a Sant’Antonio Abate
Signore Dio, che tutto hai disposto
con meravigliosa sapienza e a noi,
fatti a tua immagine, hai dato
la compagnia degli animali,
segno della tua provvidenza,
per intercessione di Sant’Antonio Abate,
fa’ che, in un armonioso e sostenibile
rapporto con la creazione
e con i nostri compagni di lavoro,
impariamo ad allevare
il nostro amore quotidiano verso Te
e verso il nostro prossimo.
Per Cristo nostro Signore.
XVIII edizione
Giornata dell’Allevatore
Roma 17 gennaio 2025