Quando parliamo di aree interne, si รจ andata spesso affermando una rappresentazione in negativo delle stesse, descrivendole come una parte del territorio condannata alla marginalizzazione e al degrado.
Una attenta lettura del fenomeno, invece, porta a mettere in luce punti di forza, identificando le aree interne come ricche di importanti risorse ambientali e culturali, favorevoli al radicamento locale di sistemi produttivi agro-alimentari che vanno tutelati e valorizzati, dando loro continuitร . Le Aree interne sono inoltre ricche di produzioni di pregio, caratterizzate da elevata tipicitร e apprezzamento dal mercato con una forte domanda di specificitร secondo la quale il consumatore chiede sempre piรน non quel prodotto, ma quel tipo di prodotto. I cittadini hanno il diritto di conoscere con quale livello di sostenibilitร รจ stato prodotto o trasformato ciรฒ che acquistano, ma devono essere disposti a remunerare adeguatamente le produzioni maggiormente sostenibili.
Un altro aspetto spesso sottovalutato dai non addetti รจ il ruolo svolto nel mantenimento dei paesaggi in tutte quelle zone in cui gli animali assumono la parte foraggera direttamente attraverso il pascolamento, fungendo da custodi e ripulendo aree che altrimenti sarebbero abbandonate. Lโallevamento, in queste zone, riveste quindi una grande importanza sociale, evitando lo spopolamento dei piccoli borghi rurali con conseguente perdita di tante tradizioni che rappresentano oggi uno dei punti di forza piรน grandi del nostro Paese.
Possiamo quindi tranquillamente affermare che le aree interne rappresentano un elemento fondante per la tenuta economica, sociale e ambientale, garantendo alle popolazioni locali la possibilitร di un reddito adeguato e migliori condizioni di vita e di lavoro.
Certo spetta alla politica mettere in atto i servizi di base necessari per garantire la permanenza della popolazione e la sopravvivenza delle attivitร agro-zootecniche, in unโottica di presidio ambientale e sociale, favorendo percorsi di innovazione e di riorganizzazione lungo le filiere, basati su modelli cooperativi con il fine di stimolare le iniziative dei produttori locali a piรน spiccata attitudine imprenditoriale.
Serve un lavoro di squadra e di sinergia che deve vedere i medici veterinari quali garanti della sostenibilitร delle produzioni, ricordando come le produzioni agroalimentari tradizionali rappresentano anche e soprattutto la base per avviare politiche serie di sviluppo del turismo rurale e, piรน in generale ed assieme alle DOP ed alle IGP, una risorsa per lo sviluppo ed il rilancio del comparto agroalimentare.
Le produzioni agroalimentari tradizionali, oltre a salvaguardare la tradizionalitร dei processi produttivi, preservare una sapienza spesso secolare e produrre specialitร difficilmente replicabili altrove, mantengono il legame con il territorio e con le comunitร locali che, nei secoli, le hanno generate.
Editoriale a cura di Dino Gissara
Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani. Per tutte le info visita il sito ufficiale: www.fnovi.it