La recente sentenza (dello scorso 20 giugno) emessa dalla Corte di Appello di Milano, che giudica un fatto avvenuto il 12 settembre 2015 in Piazza Castello, otto anni fa, introduce un delicato problema nella Disciplina degli Attacchi italiana, che non ha alcun riscontro all’estero.
Il rispetto delle leggi e delle norme vigenti al momento del fatto (Codice della Strada, “Decreto Martini” e altro) non pare, per la Magistratura Italiana, sufficiente a non dichiarare responsabile l’Organizzatore dell’evento in cui si è verificato l’incidente.
Una sentenza, quindi, che introduce la responsabilità dell’Ente Organizzatore negli eventi in cui intervengono Veicoli a Trazione Animale, quand’anche vengano rispettate le leggi. Una sentenza di estrema gravità, che frena e dissuade chiunque (da oggi, 2023, in avanti) abbia intenzione (o lo debba fare per scopi statutari, come il GIA) di organizzare attività con carrozze e cavalli, quand’anche in regola con normative vigenti e autorizzazioni richieste.
Una sentenza che, di fatto, obbliga gli Enti Organizzatori a predisporre misure (transenne?) atte a ridurre (forse), o ad annullare (impossibile), il rischio di recare danni a terzi (in generale il pubblico che assiste), indipendentemente dall’osservanza delle leggi e delle norme appositamente emesse a tale scopo. Tra i possibili responsabili sono compresi anche i fiaccherai? anche tutti coloro che fanno servizio pubblico e/o turistico? anche chi interviene in Cerimonie Matrimoniali o di altra natura? dato che tutti operano a contatto con il pubblico e che, quindi, dovrebbero attuare misure atte a “proteggere” i terzi da eventuali danni?
Tra le Leggi esistenti in Italia vi è il Codice della Strada, nel quale, oltre ai veicoli a trazione a motore (vale anche per questi la norma di farsi carico del rischio di recare danni a terzi?), ci sono anche quelli a trazione animale, specificatamente normati.
Che si deve fare di più, oltre a rispettarne le prescrizioni? Se le leggi in corso non bastano, che il Legislatore ne faccia altre più efficienti, ma non è il compito specifico degli Organizzatori emanare leggi, a loro compete solo il rispetto di quelle vigenti.
Questa sentenza nasce su un evento a carattere specifico (l’EXPO di Milano 2015), ma non investe solo gli eventi di questa natura, investe anche tutti gli altri a diverso carattere: socio-economico (Fiere), storico (Sagre e Rievocazioni) e culturale (Concorsi di Tradizione, Sfilate, ecc), ovvero di tutti gli eventi che abbiano contatti con il pubblico. Quindi, anche gli eventi di carattere sportivo, i quali, che siano svolti all’interno di strutture adibite allo sport (Centri Ippici) oppure in strutture adibite ad altro (Fiere, Sagre ecc.) sono comunque a contatto con il pubblico e, perciò, dovrebbero farsi carico del rischio di non recare danni, oltre e al di là del rispetto delle leggi vigenti. E, contrariamente al pensiero diffuso, le Polizze Assicurative, non deresponsabilizzano rispetto ai danni eventualmente provocati a terzi, al più contribuiscono al risarcimento del danno, e solo fino al massimale assicurato. E questo, per quanto alto possa essere, potrebbe non essere sufficiente all’entità del danno provocato e, superato il massimale, l’Ente o la persona responsabile paga di tasca propria.
In sintesi, un bel problema per gli Attacchi italiani, la Magistratura interviene, la sua sentenza va applicata, ma può e deve essere discussa, perché mette in seria difficoltà la disciplina degli Attacchi nelle varie forme in cui viene praticata e vissuta. Occorre prenderne atto, agire e reagire per risolverlo.
E’ per questo motivo che i Soci sono stati caldamente invitati a partecipare all’Assemblea convocata allo scopo di informare e discutere a fondo questo tema il giorno SABATO 9 SETTEMBRE, alla Cascina LODOVICA ad ORENO (MB).