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23 Aprile 2025

LAV: Meta’ dei cittadini trentini è contro uccisione JJ4 e MJ5 decretata da Fugatti

Dati Doxa: Fra 53% e 69% quelli favorevoli a iniziative incruente e di prevenzione.

Questi i dati della nuova indagine demoscopica doxa presentati oggi dalla LAV in conferenza stampa a Trento.
 
Stasera fiaccolata di veglia in centro a Trento (ore 19-22) in attesa del pronunciamento del TAR di domani per il quale sono due le relazioni di importanti nomi scientifici nazionali depositate dall’associazione animalista.

La metà dei trentini è contro l’uccisione degli orsi JJ4 e MJ5, condannati a morte dalla Provincia di Trento. Il dato riguarda sia gli abitanti del capoluogo (57%) sia coloro che abitano nelle vallate e nei piccoli centri (47%), a riprova del fatto che non vi è questa schiacciante maggioranza locale a favore dell’uccisione degli orsi, così come sbandierato dal Presidente Fugatti.

È questo uno dei dati più importanti – presentati oggi a Trento in conferenza stampa dalla LAV – che emerge dall’indagine demoscopica condotta da Doxa per raccogliere le opinioni dei cittadini di Trento e provincia sulla presenza dell’orso nel territorio e sulle possibili misure per il controllo della sua diffusione*. Ben consapevole che la maggior parte degli italiani è già schierata contro l’uccisione degli orsi condannati a morte, ma avendo letto più volte negli ultimi tempi dichiarazioni che rappresentano la volontà dei cittadini trentini come assolutamente favorevole all’uccisione degli animali, LAV ha voluto indagare.

Una ragione in più oltre a quelle etiche e scientifiche della quale deve tener conto la politica locale anche per le prossime scelte sul futuro della presenza degli orsi nella nostra provincia, tanto più alla vigilia della decisione collegiale del TAR sui due plantigradi, che sarà resa nota a seguito dell’udienza del Tribunale amministrativo prevista per domani – commenta Simone Stefani, responsabile LAV Trentino e vicepresidente nazionale dell’associazione animalista – Se inoltre consideriamo che il 53% dei trentini ritiene che la Provincia, dopo aver riportato gli orsi sul territorio, si è impegnata “poco o per nulla” per fornire ai cittadini tutte le informazioni necessarie a prevenire gli incontri e come comportarsi con gli orsi, percentuale che fuori Trento città arriva al 55%, a dimostrazione che queste gravi mancanze delle Giunte che governano da più di vent’anni la nostra provincia non sono solo nel giudizio di “cittadini e animalisti da salotto”, come detto in maniera demagogica da Fugatti, e riguardo quindi alla possibilità di evitare la tragedia di Andrea Papi c’è chi a Piazza Dante e a Via Vannetti, sedi politiche e tecniche della Provincia, dovrebbe farsi un esame di coscienza”.

La LAV ha anche depositato al Tar nei due giudizi le relazioni dei propri consulenti esperti tecnico scientifici di riconosciuto livello nazionale ed internazionale, quali il dottor Rosario Fico, medico veterinario vicepresidente della Società Italiana di Scienze Forensi Veterinarie e già responsabile del Centro di referenza nazionale del Ministero della Salute, e il dottor Renato Semenzato, biologo docente a Master Universitari di I e II livello, Consulente di progetti Life sui grandi carnivori.

Le relazioni mettono in luce alcune lacune sui rilievi effettuati a seguito dei fatti avvenuti il 5 aprile e che hanno visto coinvolta l’orsa JJ4 a difesa dei suoi cuccioli, come anche quelli che riguardano l’incidente avvenuto il 5 marzo in Val di Rabbi con il coinvolgimento dell’orso MJ5. In particolare, risulta che tutte le relazioni su quest’ultimo incidente, che hanno portato a definire “pericoloso” il plantigrado, si fondano su una interpretazione dell’accaduto effettuata senza l’analisi critica di tutti gli elementi a disposizione.

Mancano infatti attività di indagine di medicina forense veterinaria che possano ad esempio confermare che, in particolare nel caso di MJ5, le ferite siano realmente riconducibili ad un orso e non piuttosto, anche considerata la lieve prognosi di 15 giorni assegnata alla persona coinvolta, alla caduta avvenuta a seguito dell’incontro ravvicinato, elemento che può portare ad escludere totalmente la categoria di orso problematico assegnata a MJ5 che in tanti anni non aveva mai avuto comportamenti del genere.

Nel caso dell’orsa JJ4 si sottolinea come, nonostante quanto scritto dallo stesso ISPRA, che ha fatto valutazioni senza riscontri diretti in loco, l’animale di fatto non abbia mai avuto comportamenti anomali o da orso “pericoloso”, alla luce degli elementi raccolti, ma si sia semplicemente comportata come una mamma con cuccioli si comporta in caso di incontro ravvicinato a protezione degli stessi. Anche l’ultimo e tragico incidente non vede responsabilità dirette né nel povero ragazzo né nell’orsa JJ4, ma piuttosto una responsabilità gestionale legata a mancate misure preventive quali la sterilizzazione dell’individuo, suggerita dall’ISPRA e non attuata, così come la radiocollarazione dell’animale, e una mancata comunicazione ed informazione sulla presenza dell’orsa con piccoli in quell’area. 

Per l’urgenza di realizzare le attività previste dall’accordo fra Regioni, Stato e Provincia autonoma e mai realizzate, dal sondaggio Doxa (la stessa società alla quale la Provincia commissionò un’indagine conoscitiva nel 1997 e ripetuta nel 2003, ampiamente citata nelle scorse settimane) emerge una maggioranza di trentini, fra il 53% e il 69%, che vuole che si realizzino i corridoi ecologici per la dispersione dei plantigradi, azione sbeffeggiata dall’Assessora Zanotelli, così come l’immediata sostituzione dei cassonetti dei rifiuti con quelli ‘anti-orso’ e la sterilizzazione di alcuni orsi, come avrebbe dovuto esserlo JJ4 secondo quanto autorizzato dall’Ispra, cioè le attività incruente necessarie secondo il mondo scientifico ignorato dalla Provincia”, afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV animali selvatici.

E’ tutt’altro che una battaglia ideologica quella che ci vede protagonisti. Ma è una battaglia dall’approccio scientifico e morale sulla possibilità e la necessità di una convivenza umani-animali selvatici non fondata sulle doppiette e sul sangue di una vittima umana, morte causata più che altro dalle mancanze della Provincia – dice Gianluca Felicetti, presidente nazionale LAV – il Trentino ha diritto a vivere senza paure sulle quali invece soffiano dei professionisti degli scontri e delle divisioni, di chi parla di mancanza di “accettazione sociale” degli orsi da parte della stragrande maggioranza dei trentini ed è smentito dai numeri. C’è bisogno di serietà da parte di chi amministra, da coloro che hanno firmato impegni e non li hanno mantenuti, da chi ha usato gli orsi come attrattiva turistica per poi decidere di portarli al patibolo, di prendere soldi dall’Europa per il progetto di reintroduzione degli orsi e poi ha tolto la competenza sulle attività a Parchi ed esperti per affidarla a un sistema emergenziale, che ha cancellato la prevenzione e le misure sulla convivenza in favore solo di ergastolo o morte, da parte di chi sbandiera contro gli orsi la prevalenza della incolumità e della sicurezza pubblica e sempre nei boschi favorisce l’estensione della caccia che tutti gli anni in tutta Italia provoca decine e decine di morti e feriti umani”.

Questa sera dalle 19 alle 22 in centro a Trento, in Piazza D’Arogno, LAV effettuerà una fiaccolata di veglia in attesa del pronunciamento del TAR in sede collegiale atteso per domani anche sul suo ricorso per confermare la sospensione degli ordini di uccisione degli orsi JJ4 e MJ5 firmati da Fugatti e per assicurare ai due animali il rilascio in natura o in alternativa per decisione del Tribunale, la vita in uno dei rifugi-santuari per animali proposti dall’associazione animalista.

*DOXA: sono state condotte 500 interviste CAWI su un campione rappresentativo di residenti a Trento (22%) e provincia (78%), uomini e donne di età 18 anni e oltre fra l’11 e il 17 maggio 2023.





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