I divieti non bastano: serve un’attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per far conoscere i gravi danni che i botti causano a persone, animali e ambiente.
Le armi migliori sono un divieto a livello nazionale e un’attività di sensibilizzazione
Con l’approssimarsi dell’ultimo giorno dell’anno inizia la consueta “danza” delle ordinanze comunali per vietare l’utilizzo dei botti e dei ricorsi al Tar per ottenerne l’annullamento.
Sono molti i Comuni che cercano di arginare i danni causati a persone e animali dai botti che vengono esplosi per i festeggiamenti di Capodanno con ordinanze di divieto pubblicate nelle ultime settimane dell’anno, vedendo però talvolta il provvedimento annullato dai Tar a seguito di ricorsi avanzati da commercianti di articoli pirotecnici. Esiste infatti un precedente, la sentenza del TAR del Lazio del 2016, secondo il quale lo strumento dell’ordinanza sindacale non è applicabile all’utilizzo di petardi e fiochi d’artificio a Capodanno, perché non rappresentano un pericolo irreparabile ed imminente per la pubblica incolumità non fronteggiabile con altri mezzi.
Tuttavia, anche giocare d’anticipo, inserendo quindi specifici articoli di divieto all’interno dei regolamenti comunali, può non portare al risultato sperato. È il caso del Comune di Crema che, nell’ottobre scorso, si è visto annullare dal TAR di Brescia quanto prescritto dal Regolamento comunale per il benessere animale, ovvero il divieto e l’utilizzo di ogni tipo di petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere su tutto il territorio del comune, in quanto ritenuto contrastante con le disposizioni nazionali ed europee nonché sproporzionato rispetto agli obiettivi che mirava a perseguire.
Lo strumento d’elezione per contrastare concretamente l’utilizzo di botti e petardi e i danni correlati è quindi rappresentato da una modifica legislativa che intervenga a livello nazionale a vietare o irrigidire i limiti di utilizzo di simili articoli.
LAV ha già predisposto una proposta di legge a riguardo – che verrà riproposta anche in questa Legislature – ma, vista la mancanza di copertura normativa per tali regolamenti comunali, ha nel frattempo predisposto una proposta di regolamento che miri a vietare solo i fuochi di categoria F2 e F3 per ragioni di incolumità pubblica e/o ambientale/animale e che i Comuni possono far proprio per minimizzare la possibilità che venga impugnato.
Anche i sindaci che non hanno ancora previsto l’integrazione di un regolamento specifico possono comunque scegliere di dare un segnale forte per i festeggiamenti del prossimo Capodanno e, pur nella consapevolezza dei limiti dello strumento, emettere un’ordinanza di divieto di esplosione di botti e petardi su tutto il territorio comunale, prevedendo un rafforzamento dei controlli affinché quanto prescritto non resti lettera morta.
I divieti non bastano: l’attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza per far conoscere i gravi danni che i botti causano a persone, in particolare le categorie più fragili come bambini, anziani e malati, animali e ambiente è cruciale per contribuire ad un cambiamento culturale molto più efficace di qualsiasi divieto.
I NOSTRI CONSIGLI PER PROTEGGERE GLI ANIMALI DAI BOTTI
CANI E GATTI
Ecco i tre passi fondamentali per minimizzare il rischio di incidenti e cercare di vivere serenamente e in sicurezza la notte più lunga dell’anno.
1. Prevenire
- PIANIFICA UNA GITA FUORI PORTA. Se possibile, trascorri il Capodanno insieme al tuo compagno a quattro zampe in un luogo lontano dai centri urbani e dal rumore di botti e petardi
- CONSULTA CON ANTICIPO UN VETERINARIO COMPORTAMENTALISTA, ti aiuterà ad individuare soluzioni idonee a evitare o ridurre il senso di paura o di panico dell’animale. Evitare le soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti senza il parere del veterinario.
- DOTA IL TUO CANE O GATTO DI MICROCHIP E DI MEDAGLIETTA RECANTE UN RECAPITO TELEFONICO. Collari e pettorine possono allentarsi o usurarsi con l’uso quotidiano, verifica bene la loro integrità. Se il tuo cane è particolarmente timoroso, usa una pettorina antifuga, si rivelerà preziosa in caso di rumori improvvisi. Il microchip è uno degli strumenti più efficaci che abbiamo per riportare il nostro amico a casa! Assicurati che sia leggibile e le informazioni aggiornate. Puoi verificare con il tuo veterinario.
- PROGRAMMA UNA LUNGA PASSEGGIATA DIURNA e un’uscita veloce all’imbrunire il 31 dicembre, prima che inizino i festeggiamenti. Tieni sempre il cane a guinzaglio, anche se abituato a stare libero, nei giorni “caldi”, evita le zone potenzialmente a rischio.
- NON LASCIARE PER ALCUN MOTIVO GLI ANIMALI INCUSTODITI ALL’ESTERNO, nemmeno su terrazzi e balconi o nel giardino recintato. I botti ed i bagliori di luce improvvisi possono avere un effetto devastante e portare l’animale a fuggire o a farsi del male nel tentativo di farlo. Non tenere cani legati, potrebbero strangolarsi.
- CREA UNA ZONA TRANQUILLA E SICURA per il tuo amico a 4 zampe, lascia che sia lui a decidere dove. Potrebbe essere vicino te oppure nella sua solita area di riposo, ma potrebbe anche essere nella vasca da bagno o nel seminterrato, a seconda della sua preferenza. Aiuta a rendere il posto che il tuo cane o gatto sceglie il più possibile tranquillo e confortevole, accendi un po’ di musica rilassante lasciando dei giochi interattivi con del cibo nascosto, da scoprire se e quando sarà pronto a mangiare. Chiudi bene le finestre e le imposte, anche i bagliori improvvisi possono spaventare gli animali.
2. Gestire il panico
- NON ISOLARLO, NON BARRICARLO O BLOCCARLO in una zona della casa, questo potrebbe avere risultati disastrosi, lascia che sia libero di muoversi e di venirti vicino se e quando lo desidera.
- SII PIÙ TOLLERANTE DEL SOLITO nel caso in cui il cane ti lecchi o ti cerchi insistentemente. Alcuni studi hanno collegato atteggiamenti di cura all’aumento delle endorfine nel cervello, che aiutano ad alleviare lo stress.
- DIMOSTRA UN ATTEGGIAMENTO SERENO, se il cane o il gatto ti cerca devi esserci per lui, proponigli qualche giochino o coccola ma senza insistere, non eccedere nelle rassicurazioni per non aumentare la sua preoccupazione.
- ASSOCIAZIONI POSITIVE. Se il tuo cane non è terrorizzato dai botti o se hai un cucciolo, nel momento in cui iniziano i fuochi fai cadere a sorpresa del cibo super squisito, ad ogni scoppio elargisci premi buonissimi con allegria. Questo è il momento prezioso in cui devi creare l’associazione “fuochi d’artificio = festone di cibo, evviva!”
3. Emergenza smarrimento
- SE L’ANIMALE SCOMPARE presenta immediatamente una denuncia di smarrimento alla Polizia Municipale, o altra Forza di polizia, avvisa il Servizio Veterinario pubblico e i canili della zona.
- CERCARE ATTIVAMENTE NEI DINTORNI spesso gli animali che fuggono in preda al panico, soprattutto i gatti, si nascondono in luoghi che ritengono sicuri vicino alla casa, a volte rimanendo intrappolati. Essendo molto spaventati, non rispondono al richiamo di voci conosciute, è quindi importante cercarli accuratamente in cantine, box, solai ecc.
ANIMALI SELVATICI
Anche gli animali selvatici risentono fortemente gli effetti dei botti, tuttavia è più difficile rendersene conto, considerato che non vivono a stretto contatto con noi umani.
Svegliati improvvisamente da esplosioni deflagranti e da lampi di luce mentre il cielo letteralmente esplode sopra di loro, costituisce un insieme di eventi incomprensibili per gli animali selvatici, che vengono presi dal panico e, per questo, mettono immediatamente in atto i comportamenti tipici delle loro specie, tutti accomunati da un fattore determinante per la loro sopravvivenza: fuggire da quella situazione per mettersi in salvo. Questa reazione istintiva comporta spesso conseguenze letali, come accaduto lo scorso anno a Roma dove migliaia di storni disorientati dai botti, hanno preso il volo lasciando precipitosamente i loro dormitori e andando a scontrarsi contro le infrastrutture umane, con il risultato di morire a causa dell’impatto.
Non possiamo aiutare gli animali selvatici ad evitare lo stress dei botti, se non cercando di convincere quante più persone possibile ad astenersi da questa assurda tradizione!
- AIUTARE IL RECUPERO. Possiamo cercare di limitare gli effetti successivi al disorientamento creato dal panico, che potrebbero determinare lo spostamento degli animali in zone a loro sconosciute: per facilitare il loro recupero post traumatico, favorendo anche il ricongiungimento delle famiglie disgregate dai botti, in particolare per quanto riguarda i volatili, possiamo lasciare a loro disposizione qualche ciotola di acqua fresca, dei semi, oppure le nostre tortine energetiche (qui la nostra ricetta). Per i piccoli mammiferi che vivono nei parchi urbani, come ad esempio i ricci, possiamo lasciare a loro disposizione, oltre all’acqua, anche una ciotola rifornita di crocchette di piccole dimensioni.
- SOCCORRERE I FERITI. Nel caso di animali selvatici feriti, è fondamentale chiedere immediatamente l’intervento del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) competente per territorio, rivolgendosi alla Polizia Provinciale oppure ai Carabinieri Forestali.