4 le categorie in gara: attivisti e cittadini, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e comunicatori, ricercatori e innovatori. Si vota online sul sito LAV fino al 27 febbraio 2024.
Stefano Biressi e Luciano Conti, ricercatori e professori associati dell’universita’ di Trento, fra i candidati nella categoria Ricercatori e Innovatori
Al via il 29 gennaio, la prima edizione del premio AnimaLAV, un riconoscimento che LAV ha deciso di assegnare a coloro che si siano distinti per azioni e scelte, portate avanti con coraggio, che hanno avuto un impatto importante e positivo per gli animali.
Un sindaco che ha vietato l’attendamento di un circo con animali nel proprio Comune, una pediatra che informa le famiglie sui benefici di un’alimentazione vegana anche nei bambini, una coppia di ricercatori esperti nel settore della carne coltivata, un ultramaratoneta vegano che raccoglie fondi per rifugi e santuari. Questi solo alcuni dei profili in gara, persone diverse che si muovono in ambiti molto differenti, accomunati dal contribuito dato alla tutela dei diritti animali.
Per questa prima edizione, la rosa di candidati al premio è stata scelta proprio da LAV, a partire dai suggerimenti arrivati dallo staff e dai volontari delle sedi locali. Quattro le categorie di voto, con tre candidati in gara per ciascuna categoria:
- attivisti e cittadini, che prendono le parti degli animali senza voltare lo sguardo dall’altra parte di fronte ad abusi e maltrattamenti;
- rappresentanti delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e delle Corti di Giustizia che, grazie al loro servizio, hanno determinato importanti cambiamenti per il benessere degli animali;
- giornalisti, influencer e personalità che lavorano con i mezzi di comunicazione, che hanno veicolato informazioni, conoscenza e storie sulla dignità e i diritti degli animali, sensibilizzando il proprio pubblico di riferimento;
- ricercatori e innovatori, rappresentanti del mondo accademico e delle imprese, che hanno contribuito a progetti innovativi per uno sviluppo senza crudeltà, proponendo ricerche, metodologie e tecniche che non prevedono la sofferenza degli animali.
I vincitori invece saranno scelti online, attraverso un contest – già attivo oggi – che si chiuderà il 27 febbraio: tutti coloro che sono interessati all’iniziativa possono quindi esprimere la loro opinione e votare i futuri vincitori sul sito LAV a questo link.
“L’obiettivo del premio è quello di dare visibilità positiva al mondo dell’animalismo in generale, incrociando nello specifico temi e attività tipiche della nostra associazione, al fine di mostrare la ricchezza del nostro agire e diffondere consapevolezza su storie simboliche che racchiudono i valori e la missione di LAV” dichiara Gianluca Felicetti, presidente LAV.
I vincitori scelti, uno per categoria, saranno annunciati online sul sito LAV all’inizio di marzo e, infine, verranno premiati a Roma in occasione di un grande spettacolo di circo contemporaneo, che si terrà il prossimo 12 marzo presso il teatro Parioli alle ore 19.00.
Stefano Biressi e Luciano Conti sono stati candidati con la seguente motivazione: “Ricercatori e professori associati dell’Università di Trento, svolgono ricerche nell’ambito della carne coltivata, schierandosi pubblicamene contro la Legge del Ministro Lollobrigida, che ne vieta appunto la commercializzazione, produzione e importazione. Tra i loro studi spicca il progetto in collaborazione con Bruno Cell, start-up italiana che si occupa di carne coltivata e che sta puntando allo sviluppo di una linea cellulare innovativa. L’approccio individuato, attraverso una tecnologia di ingegneria genetica, consente alle cellule staminali di estendere il proprio potenziale differenziandosi senza sostanze chimiche, allo scopo di produrre appunto carne coltivata in laboratorio e di proporre un’alternativa alimentare che non preveda l’uccisione di animali”.