Appuntamento di metà anno per Bilancio Sociale, Consuntivo 2019 e Preventivo dell’Associazione, con i delegati collegati in videoconferenza dalla nuova sede di Roma e dagli Uffici territoriali. Nella relazione del presidente Roberto Nocentini l’impatto del Covid-19, i progetti in atto e le novità per il futuro, tra le quali la certificazione di “Allevamento Custode”
“Sottolineiamo oggi, presentando il nostro Bilancio Sociale, il contributo di A.I.A. e delle Associate per la sicurezza alimentare in un mondo più sostenibile”: così ha esordito il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini, collegandosi in videoconferenza con i Presidenti delle Organizzazioni associate, i Direttori ed i delegati presenti negli Uffici territoriali, per l’Assemblea Generale ordinaria dei Soci tenutasi a Roma nella mattinata di giovedì 30 luglio 2020.
I lavori assembleari, coordinati dal direttore generale A.I.A., Roberto Maddé, avevano all’ordine del giorno la discussione e deliberazione sul Bilancio Sociale e sul Consuntivo 2019, e l’approvazione del Bilancio preventivo per l’esercizio 2020.
Alcuni punti fondanti sono stati al centro delle comunicazioni del presidente Nocentini, che ha colto tra l’altro l’occasione per ricordare i mesi difficili passati durante l’emergenza da Covid-19, con i lutti che hanno colpito anche personale delle Organizzazioni allevatoriali, le famiglie e le comunità soprattutto nelle zone dove il Coronavirus ha avuto i suoi picchi di maggior diffusione. “Nonostante il periodo duro passato – ha rimarcato il Presidente di A.I.A. – il nostro Sistema ha saputo dare risposte, ha contributo a tranquillizzare la popolazione e i cittadini-consumatori nel garantire la continuità nella fornitura di cibo sano e sicuro. Diamo merito anche ai dirigenti delle Associate Regionali e Provinciali, che hanno saputo fare quadrato e denunciare i tentativi di speculazione a danno dei consumatori, invitando pure a consumare prodotti Made in Italy “.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per ripercorrere quanto fatto nell’ultimo anno, a partire dalle manifestazioni organizzate ancora “in presenza” nel 2019, che sono state importanti vetrine per la promozione della zootecnia nazionale e che ci si augura possano riprendere al più presto. Fari puntati sulla progettualità in essere, con i primi importanti risultati del Progetto LEO, giunto quasi a metà del suo percorso, come illustrato dal direttore tecnico di A.I.A., Riccardo Negrini. Spazio, in chiusura dei lavori assembleari, dopo gli adempimenti di approvazione (all’unanimità) dei bilanci consuntivo 2019 e preventivo 2020, alla presentazione di nuove idee messe in campo dall’Associazione. In particolare, illustrati dai vertici del Dqa (Dipartimento Qualità Agroalimentare), con l’amministratore unico prof. Oliviero Olivieri, i principali contenuti del progetto di certificazione proposto con il nome di “Allevamento Custode”, un elemento in più di valorizzazione del ruolo degli allevatori italiani in particolari aree del Paese a favore della conservazione della biodiversità di origine animale e di protezione dell’ambiente in cui vivono.
Numerosi gli interventi al dibattito, tra cui quelli dei presidenti delle Associazioni Regionali Allevatori, Maurizio Garlappi (Emilia-Romagna), Floriano De Franceschi (Veneto), Roberto Chialva (Piemonte), Palmino Ferramosca (Basilicata), Renzo Livoni (Friuli-Venezia Giulia), Pietro Laterza (Puglia) e del Consorzio Bov Germano Pe’ ed altri partecipanti. Tutti i leader delle Ara hanno raccolto l’appello del presidente Nocentini a proseguire con determinazione e coesione nel processo di riorganizzazione delle Associazioni Allevatoriali, dopo le innovazioni introdotte dalla legge n. 52 e le nuove opportunità delle politiche nazionali ed europee – in particolare “Farm to Fork “ e “The New Green Deal For Europe“ – esprimendo soddisfazione e riconoscenza per il lavoro fatto in questi ultimi mesi dagli Organi sociali e dalla Direzione Generale di A.I.A. .
“Ci dovrà essere più collaborazione – ha detto tra l’altro nelle sue conclusioni il presidente Nocentini – tra i vari sistemi che si occupano della riproduzione animale, rispettando le differenze esistenti ed i campi di applicazione ma, tengo a ribadirlo, non sono accettabili divisioni. Noi allevatori siamo un corpo unico, andare avanti in ordine sparso non si può. La società civile e le istituzioni ci chiedono di operare per promuovere una zootecnia distintiva, improntata alla sostenibilità ambientale, al benessere animale, a valori etici e di sviluppo di forme di economia circolare, andando incontro agli obiettivi indicati anche dal New Green Deal a livello nazionale e comunitario”.
Roma, giovedì 30 luglio 2020
Ufficio Stampa A.I.A. - Camillo Mammarella