Nel corso di quest’anno si sono verificati nel nostro Paese numerosi episodi di aggressione e violenza nei confronti dei professionisti sanitari e sociosanitari anche di particolare gravità e le cronache hanno riportato frequentemente diversi casi di devastazione delle strutture sanitarie.
Il fenomeno delle aggressioni è in aumento e non risparmia purtroppo i medici veterinari, e rappresenta una grave minaccia sia per la sicurezza dei professionisti che per la qualità dei servizi offerti.
Ma la collettività non ha dubbi: la violenza contro gli operatori sanitari è inaccettabile. Non ha solo un impatto negativo sul benessere psico-fisico del personale sanitario, ma influisce anche sulla motivazione al lavoro: questa violenza compromette la qualità delle cure e mette a rischio l’offerta sanitaria e comporta anche consistenti perdite finanziarie nel settore sanitario.
Nella relazione ( https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3420_allegato.pdf) sulle attività sviluppate nel corso del 2023 dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), presentata al Parlamento nel marzo 2024, si indicavano 16 mila gli episodi di aggressione al personale sanitario e sociosanitario nel 2023 e 18 mila le operatrici e gli operatori coinvolti.
Per la prima volta era stato attivato un canale strutturale di monitoraggio in grado di dare il dato nazionale relativo ad aggressioni non solo di tipo fisico ma anche verbale e contro la proprietà, diverso dai dati INAIL che sono relativi unicamente agli infortuni generati dalle aggressioni ed ora i dati provenivano dai Centri Regionali del Rischio di tutte le Regioni ma, soprattutto, dai diversi Ordini professionali.
Dal report emergeva come il fenomeno fosse molto ampio. Quelli riportati, inoltre, erano dati significativi ma parziali, su cui inficiava l’assenza di dati raccolti in molte realtà private. Le denunce e le segnalazioni, poi, sono su base volontaria e promuovere la cultura delle segnalazioni da parte delle lavoratrici e dei lavoratori è subito apparsa una operazione di primaria importanza.
Il fenomeno delle aggressioni e degli atti di violenza contro i professionisti sanitari e sociosanitari appare purtroppo in drammatico aumento anche a livello globale. Tale incremento è testimoniato anche da una crescita delle attività di studio e ricerca sul fenomeno in tutto il mondo per identificarne le ragioni, le caratteristiche e le conseguenze degli eventi al fine di strutturare idonee misure di prevenzione e di efficace contrasto del fenomeno
Al fine di predisporre un report dell’Osservatorio sempre più preciso e imprescindibile per il monitoraggio del fenomeno e per la sensibilizzazione di aziende, operatori e cittadini sul tema delle aggressioni, anche quest’anno l’Osservatorio ha predisposto una nuova scheda di rilevazione e si è rivolto agli organismi ordinistici al fine di dare massima diffusione all’iniziativa utile a consentire la più ampia partecipazione dei professionisti interessati.
La scheda di rilevazione predisposta dall’Osservatorio è attiva dallo scorso 1° ottobre e resterà tale fino alla fine del mese, così da consentire alla Federazione di aggregare le informazioni che perverranno e restituirle in forma anonima all’ONSEPS entro i termini dallo stesso indicati.
FNOVI con una nota in argomento ha chiesto agli organismi provinciale la cortesia di informare gli iscritti di questa rilevazione comunicando loro che il questionario predisposto dall’ONSEPS sarà raggiungibile/compilabile online accedendo ciascuno alla propria area personale presente sul portale FNOVI, dopo aver fatto il login.
La richiesta di FNOVI di partecipare alla rilevazione promossa dall’ONSEPS è un invito cruciale perché aiuta a far emergere un problema spesso sottovalutato, sensibilizzando l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza della sicurezza nei luoghi di cura.
Partecipando alla rilevazione, i professionisti sanitari contribuiscono a far sentire la propria voce e a rappresentare le proprie esigenze a livello nazionale.
I risultati della rilevazione potranno essere utilizzati per dialogare con le istituzioni e promuovere l’adozione di normative a tutela della sicurezza dei lavoratori.
A cura di Daniela Mulas