Ci sono degli elementi che ci allontanano dalla tradizione della vera monta Western, specialmente per noi europei che la viviamo con gli echi della stampa.
Diamo infatti enfasi ai fatti di colore e di spettacolarità oppure oggi a dei “contenuti” molto tecnici. La monta western non è questo, così come non è quella propinata dai film prima degli anni 90 con l’epopea dei cowboys sempre al galoppo a inseguire manzi, a spararsi e a rincorrersi: la sua reale evoluzione è dalla vita del cowboy, duro lavoro quotidiano che permetteva sia l’allevamento che la coltivazione delle risorse che la natura aveva messo a disposizione dell’uomo.
Tutto a quei tempi ruotava intorno al cavallo, mezzo di locomozione, mezzo agricolo per coltivare i campi, per trainare sia carri che carrozze e insostituibile aiutante nella gestione degli armenti.
Il cavallo era vita e morte, fortuna e sfortuna tanto che chi li rubava veniva impiccato.
Come poter riscoprire queste tradizioni, come poter arrivare a queste “verità” nascoste?
Noi lo abbiamo fatto cercando posti e “angoli” in un paese come gli Usa che non vogliono dimenticare e non vogliono che si dimentichino le proprie origini, legate al cavallo.
Ecco da cosa nasce l’esigenza di vari musei tra cui un in particolare il “National Cowboy & western herritage Museum” di Oklahoma City.
Non un museo a cui siamo abituati noi in Europa con grandi icone e reperti di incalcolabile valore, ma un museo come si potrebbe fare raccogliendo testimonianze di una storia recente che non prende nemmeno quasi due secoli. ….ma una storia che affascina tutti coloro che apprezzano la Monta Western e la sua cultura del cavallo legata al cavallo e dedicata al cavallo.
Ecco una delle più grandi differenze con la monta classica la cultura di un cavallo che doveva lavorare con l’uomo e che con l’uomo doveva poter vivere, riprodursi e gestire bestiame piuttosto che essere vanto e simbolo di supremazia.
Un grande invito a tutti di visitare almeno il sito internet www.nationalcowboymuseum.org per avere contezza di certi argomenti, se non si ha la possibilità di farlo di persona percorrendo la 63ma strada ad Oklahoma City.
Dalla evoluzione della sella western, ai morsi western, dalla tradizione di lavoro con le mandrie alla cultura degli nativi americani e perché no, anche analizzando coloro che hanno presentato questo tipo di equitazione e di vita al mondo gli attori dei film western ecco alcune delle possibili linee di visita di questo museo.
Visitate il sito riscontrate il gusto di alcuni di questi “sapori”di altri tempi e poi provate a rimettervi in gioco rivisitando la realtà odierna che non è l’espressione dello spirito del Cowboys, ma l’esigenza di presentare un prodotto vendibile e che, per non conoscenza il pubblico, può con maggiore facilità assimilare.
Ecco perché proprio negli Usa si stà riscoprendo il Versatility Ranch Horse come competizione legata però alla tradizione del lavoro con il cavallo.
Un poco come Robert Redford nel cavaliere elettrico, proviamo idealmente a liberare il cavallo western, da tutti i tecnicismi non fondati sul lavoro ma su mode, torniamo alle origini e scopriamo anche noi proprio con questo cavallo lo spirito del west.
Vi promettiamo che avremo una serie di speciali proprio su questi argomenti che ci daranno ancora più motivazione per usare e rispettare questi bellissimi cavalli.
Giudice internazionale A.Q.H.A., A.P.H.A. etc, istruttore ed addestratore ha da sempre avuto ottimi capostipiti tanto da aggiudicarsi sempre riconoscimenti nelle più svariate competizioni