Questo articolo di Simone Ferrian ha inaugurato per noi la nuova rubrica
“Il Giornale del Cavallo” su ilgiornale.it
Merita assolutamente una lettura.
La nuova pagina del cavallo, gentile lettore, ti porterà proprio attraverso la conoscenza e il naturale conseguente amore verso questo animale, ad apprezzare sempre più tutti gli individui delle diverse specie e non solo i mammiferi. Nel nostro viaggio senza fine, il cavallo con tutti i suoi pregi e difetti, si farà interprete di una miriade di comportamenti più o meno comuni ad altri animali e spesso, più nobili degli stessi comportamenti umani.
Si dice che solo l’uomo abbia una coscienza di sè, anzi pare che proprio questa caratteristica lo renda diverso da tutte le altre specie del regno animale.
Coscienza che gli permette di avere movimenti e comportamenti finalizzati, non solo istintivi, al contrario addirittura morali, etici. A questo punto la coscienza di se inizia ad assumere i connotati di libero arbitrio, una specie di significato sinonimo inventato dalla filosofia e dalla teologia.
In realtà è facile invece vedere come gli animali non siano proprio completamente sprovvisti di coscienza. Avete mai visto un maiale o qualunque altro animale domestico nel momento della macellazione?
Io l’ho visto e vi posso assicurare che il suo stato d’animo non è molto diverso da quello che hanno provato umani nelle camere a gas o i condannati a morte sul patibolo. Anche il maiale “di casa” che viene ucciso dal norcino di turno e quindi non sente l’odore del macello, si rende conto o meglio, è cosciente di ciò che gli sta per accadere.
La differenza è che nessun maiale ha mai organizzato genocidi di altri maiali, ma le sue guerre sono sempre uno contro uno. La differenza è che nessun maiale ha mai costruito giocattoli bomba, nessun maiale li ha mai gettati dagli aerei e nessunmaialino ha mai perso braccia o gambe a causa di giocattoli bomba. Infine nessun maiale soffre di solitudine, nessun maiale viene abbandonato a se stesso, nessun maiale viene umiliato, insultato o ghettizzato.
Ho scritto scempiaggini? Non che madre natura abbia leggi simpatiche e cristiane, le sue leggi sono crudeli, violente ma hanno un senso che ognuno di noi comprende bene. Le nostre leggi sono altrettanto comprensibili? Se le leggi di madre natura sono poco cristiane, noi Cristo l’abbiamo accolto con una croce e non parlo di quel Cristo con la “C” maiuscola, ma di tutti i cristi di tutte le culture (Cristo è un esempio umano, filosofico e appartiene agli uomini di ogni culto). L’uomo ha talmente tanta coscienza da aver inventato un Dio unico con mille nomi diversi e gli uomini, forse dimenticando che i nomi sono diversi per traduzione linguistica, ma l’assoluto è sempre quello, uno e trino o plurimo che sia, ebbene gli uomini si scannano per differenze totalmente sciocche.
Le differenze? Beh, noi abbiamo la moglie e l’amante, mentre altri hanno più mogli. C’è poi chi fa’ morire la gente pur di non fare una trasfusione, chi si isola dal mondo, chi si taglia il pisello e chi mette un lucchetto alla vulva, chi non mangia maiale… i suini ringraziano.
Il cavallo maschio è più buono? Esso è capace di uccidere il puledro di un altro stallone! Ma noi violentiamo le nostre nipotine già morte.
Ci sono uomini che si sacrificano anche per gli sconosciuti così come la scimmia capo branco combatte contro il leone per gli altri del clan.
E i nostri capi branco? I politici ci salvano? No però forse sono più scimmie che uomini (chiedo scusa alle scimmie).
Concludendo, gli animali benché non conoscano la fisica o non sappiano far di conto sono più simili a noi di quanto crediamo. Io stimo gli animali perché le loro leggi sono più dure e non hanno possibilità di scegliere più di tanto. Nonostante ciò sono “persone di cuore” molto più di noi umani che invece avremmo… AVREMMO possibilità di fare le scelte giuste se lo volessimo.
I cavalli sono nella mia vita da sempre, spesso sono rudi, qualcuno è molto delicato, come noi sono diversi. Hanno grandi occhi buoni e amano tantissimo le coccole e benché credo sia possibile e già accaduto, personalmente non ho mai sentito che un cavallo abbia intenzionalmente fatto veramente male a una persona fragile o a un bambino.
Recentemente il mio cavallo di 24 anni ha avuto una gravissima emorragia polmonare. Lui che mi aveva dato tanto in questi anni, ora si trovava in una condizione di bisogno. Non posso dimenticare i suoi occhi impauriti e il suo muso incollato alla mia spalla; sono sicuro abbia temuto di morire!
Lui che mi aveva dato tanto… i cavalli, gli animali danno e basta, non pretendono nulla in cambio, ciò che danno è un dono e non l’hanno imparato al catechismo!