Negli ultimi anni, la salute animale è diventata una delle frontiere più dinamiche dell’economia. In Italia, il solo comparto degli alimenti per cani e gatti ha superato i 3,1 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente.

Ma quel numero rappresenta più di una semplice cifra: è il segnale di un cambiamento profondo nei rapporti tra persone e animali, e nel modo in cui la professione del medico veterinario si colloca nella società. La domanda di prevenzione, diagnostica, terapie, nutrizione e benessere per gli animali da compagnia non è più un fenomeno marginale: è ormai parte integrante della visione contemporanea della salute.
Secondo analisi di settore, in Italia il mercato sanitario veterinario è stimato valere circa due miliardi di dollari nel 2025, con un tasso annuo di crescita previsto attorno al 6–7% fino al 2030. Questo scenario riflette tre dimensioni fondamentali: la componente affettiva che lega sempre più strettamente gli animali alle famiglie, l’innovazione tecnologica che investe il settore – dalla diagnostica avanzata alla telemedicina – e la consapevolezza crescente che salute animale, salute umana e ambiente sono parti interdipendenti di un unico sistema.
Il progresso del mercato non è solo economico, ma culturale. Un tempo la visita veterinaria era percepita come risposta a una malattia; oggi rappresenta un momento di prevenzione, monitoraggio e consiglio. Le famiglie si rivolgono sempre più spesso al medico veterinario non solo per curare, ma per prendersi cura dell’animale nella sua globalità: alimentazione, comportamento, ambiente e relazioni. Questo nuovo approccio apre grandi opportunità per la professione veterinaria che è chiamata ad ampliare il proprio ruolo verso la consulenza sanitaria e preventiva cosi da promuovere comportamenti responsabili e sostenibili nella gestione quotidiana degli animali.
È un’evoluzione che chiede anche equilibrio. La crescita del settore deve accompagnarsi a una visione etica e scientifica della cura, capace di guidare le scelte dei cittadini in modo informato, sostenibile e rispettoso del benessere animale. Il medico veterinario, oggi più che mai, è interprete e guida di questo cambiamento culturale. Ogni consiglio, ogni piano di prevenzione, ogni gesto professionale contribuisce a costruire una nuova idea di salute: una salute che non separa, ma unisce le dimensioni umana, animale e ambientale.
Il dato economico, in fondo, racconta anche una storia di fiducia. Famiglie che investono tempo, attenzione e risorse nella salute dei loro animali stanno esprimendo un valore collettivo: quello di una comunità più sensibile, empatica e consapevole. La crescita del settore, se accompagnata da formazione e responsabilità, può diventare un motore di progresso sociale.
FNOVI riconosce in questa evoluzione un segnale positivo di maturità della società e una sfida per la professione veterinaria, chiamata a mantenere saldo il proprio ruolo di garanzia scientifica, etica e sociale. La salute animale, oggi, non è più un ambito separato, ma un tassello essenziale della salute pubblica. Promuovere la cultura del benessere, dell’etica e della sostenibilità significa contribuire al benessere collettivo e alla tutela del futuro. Perché prendersi cura degli animali significa, in ultima analisi, prendersi cura della vita.
























































