Restauro e Conservazione della Berlina Coupè di Gala di Beckman
Testo e foto di Luis Alba – Carruajes Alba – Conservación & Restauración
Dal XVI secolo troviamo riferimenti comprovati dell’esistenza di numerose carrozze che, durante questo e nei secoli a venire, arricchirono le Scuderie Reali Spagnole. Mentre il resto delle corti europee riservava l’uso delle carrozze per le occasioni più solenni, in Spagna il numero di esemplari era tale da essere usato anche dagli accompagnatori reali, dai nobili e dai ricchi. Questo portò sia Carlo I che Filippo II a promulgare varie disposizioni che ne limitarono l’uso in Spagna e nelle Indie. Lo splendore delle Scuderie Reali continuò nel corso dei secoli XVII e XVIII arricchendosi di nuovi modelli di carrozze e continuando nella costruzione dei tradizionali modelli spagnoli. Nel XVIII secolo cominciava a prevalere un gusto per lo stile francese, che caratterizzerà il regno di Filippo V. Fu durante questo periodo che iniziarono ad essere prodotte diverse berline in stile francese, sebbene ciò non fermasse la produzione di berline in stile spagnolo, con stanghe diritte e fanali rotondi.
IL SECOLO DELLE CARROZZE XIX
secolo sarà il secolo per eccellenza per le carrozze ippotrainate. Nonostante l’influenza francese e italiana, assimilata dai maestri carrozzieri nel secoloprecedente, il 1800 sarà il secolo della concorrenza con l’Inghilterra, dato che in quel periodo a dettare gli standard di costruzione e la diversificazione dei modelli fu proprio quel paese. Le vetture non avranno più lo splendore del XVIII secolo, ma mostreranno incredibili progressi nella tecnica di costruzione con conseguente miglioramento nella trazione e nel sistema di sospensioni grazie ai progressi ottenuti nel settore siderurgico. In questo modo se ne aumentò il comfort e i veicoli diventarono più veloci. Nella prima metà del XIX secolo il lavoro venne ampiamente distribuito tra vari carrozzieri e anche l’usanza di avere un maestro costruttore andò perduta.
Questa situazione perdurerà fino a quando, alla metà dello stesso secolo, D. Mariano Carsi inaugurò una carrozzeria con più di 200 operatori. Successivamente Isabella II gli diede la facoltà di definirsi “Officina delle Carrozze della Famiglia Reale”. Dal momento in cui iniziò la produzione, numerosi esemplari vennero realizzati sotto la direzione di esperti francesi M. Morel e M. Andy. A partire dal 1860, alcuni acquisti furono fatti presso Labourdette, un costruttore di carrozze francese con sede a Madrid e fratello di un altro molto famoso carrozziere, stabilitosi a Parigi. È proprio in questi anni che Tomás Lamarca, Zacarías López e José Martín realizzarono numerosi restauri. Un’enorme attività si sviluppò durante gli anni 1875 e 1876, un periodo in cui un numero considerevole di vetture venne acquistato da Erhler, noto carrozziere austriaco con sede a Parigi, oltre a quelle ordinate ed eseguite da carrozzieri spagnoli.
LA BERLINA COUPÈ DI GALA
La carrozza di cui ci occupiamo in questo articolo, è un veicolo a quattro ruote con la tipica struttura a cassa tagliata nella parte anteriore prima del bordo della porta, il che ne riduce la capacità interna a due posti. La carrozza Coupé, in inglese chiamata Chariot, deriva direttamente dalla berlina. Era una vettura elegante e comoda, ampiamente usata per viaggiare in città, oltre ad essere utilizzata nei cortei cerimoniali, grazie alle sue piccole dimensioni e alla sua leggerezza. La sua apparizione risale alla fine del XVII secolo e il suo uso divenne abituale dalla fine del secolo. È noto che Luigi XIV amasse molto una Coupé, preferendolo nelle cerimonie ufficiali alle grandi carrozze di gala. La Berlina Coupè di grande lusso, la troviamo abbondantemente decorata con ornamenti dorati e dipinti sui pannelli della cassa. Presenta una tappezzeria interna in seta o velluto con una scelta di colori che contrastano con quelli della vernice esterna. Ricami con fili d’oro, guarnizioni, oreficeria e decorazioni in metallo o sculture in legno erano le principali tecniche utilizzate per decorare queste vetture.
Le sospensioni sono a otto molle. La serpa, individuale, è coperta da un panno in tessuto rigido che si chiama “tumbilla “ o “pescante de la tumba” che fornisce maggiore ornamento. Nella parte posteriore, tra le due sospensioni, c’è una piattaforma che viene occupata, in piedi, dai valletti addetti alle porte.
UNA VETTURA DI RAPPRESENTANZA
In Spagna, l’unica cerimonia ufficiale che attualmente vede la presenza di questo tipo di vettura è la Presentazione delle Credenziali da parte degli Ambasciatori di paesi stranieri nel Regno di Spagna. Questo rito, radicato nel tempo ancora prima dell’uso della carrozza, ha una lunga tradizione e un complesso protocollo e significato politico. Si concretizza in un atto compiuto al Palazzo Reale di Madrid in cui l’ambasciatore è ricevuto da S. M. il Re. Sarà nel XVII secolo che acquisirà il suo significato sociale più alto e raffinato, diventando momento di festa per tutta la corte. In Spagna, per tutto il XVIII secolo con il regno di Carlo III (1759-1788) il protocollo venne semplificato per evitare ostentazione. Proprio in questo periodo venne codificato che gli ambasciatori dovessero fare il loro ingresso in una carrozza offerta per l’occasione dal paese che li riceve. Questo è il protocollo, che è sopravvissuto fino ad oggi, tenendo conto di alcune modifiche, che sono avvenute negli ultimi due secoli. La Berlina Coupè de Gala, del 1841, a firma Beckman, sotto la proprietà del Patrimonio Nacional de España, è abbondantemente decorata con aggiunta di foglie d’oro e dipinti sulle pareti della sua cassa. Attualmente è ancora utilizzata per la Presentazione delle Credenziali degli Ambasciatori.
IL RESTAURO
Carruajes Alba fu la ditta incaricata di eseguire i lavori di restauro e conservazione dell’esemplare. Inizialmente vennero avviati uno studio e un’analisi visiva in cui furono rilevati deterioramenti e imperfezioni causati dall’uso e dal passare del tempo. Alcuni ne impedivano il corretto funzionamento, altre erano imperfezioni nella struttura e nelle ricche decorazioni. All’inizio si è proceduto a raddrizzare il gioco della ralla e riadattare funghi, cricchetti e viti. Si è passati poi al raddrizzamento dei poggiapiedi, alla curvatura delle molle delle balestre, alla sistemazione delle porte, riaggiustando le cerniere e le maniglie. Vennero poi restaurati giunchiglie, pizzi e ornamenti delle parti metalliche della cassa, oltre a pulire i sei stemmi sulla parte superiore delle pareti della cassa. Proseguendo con i metalli, vale la pena ricordare l’intervento effettuato sulle teste di drago collocate nei nodi dei bracci, inseriti nelle cinghie delle sospensioni, come decorazione.
Tutti e quattro i pezzi sono stati puliti e lucidati per recuperare il colore originale del metallo. Bordature in oro, ricami, cordoneria e altre parti della tappezzeria presentavano un buono stato di conservazione. Tutto è stato accuratamente ripulito. Le crepe nella vernice delle pareti della cassa sono state risistemate reintegrando lo strato di vernice. Allo stesso modo, si è intervenuti sugli scudi dipinti sulle porte e sulle corone, pulendone l’intera serie da polvere, grasso, residui di fumi e altri agenti, che si depositano nel tempo e che creavano uno strato che spegneva i colori e ne toglieva il tono originale. Il sistema di cuscinetti ha richiesto alcune regolazioni per migliorarne la stabilità e sicurezza durante l’uso. Le ruote sono state riallineate, rinforzate e fissate. Pulizia e lucidatura approfondite di raggi e assali. Allo stesso modo, sono state risistemati gli incastri, i dadi e i coprimozzi. Il sistema di lubrificazione è stato ripristinato e riadattato per garantirne il funzionamento e prevenire l’attrito degli assali quando la carrozza è in movimento. Ciò ha anche risolto alcuni problemi di allentamento.
Le guarnizioni in pelle sono stati trattate ad olio per prevenirne in deterioramento e impedire l’ingresso di polvere o sporcizia in generale. Le filettature in foglia d’oro e le parti pittoriche mancanti dove era necessario sono stati ripristinate. Si è anche proceduto a lucidare sostegni, anelli e fari, rimettendoli al loro posto originale. L’intervento sulla serpa e il poggiapiedi è consistito nel consolidamento e nella reintegrazione di lubrificanti, parti pittoriche e foglie d’oro. Per quanto riguarda il lavoro svolto sulla parte posteriore e la pedana, l’instabilità è stata principalmente risolta, risistemandola poichè aveva ceduto. Il cuscino e il suo sistema a molla sono stati rimossi. I cinturini in pelle e le corde che lo tenevano insieme sono stati tolti, regolando e raddrizzando le molle per incorporare successivamente nuovi cinturini in pelle, poiché i precedenti erano in avanzato deterioramento e difficilmente adeguati alla loro funzione. Infine, ne è stata effettuata la pulizia, la lucidatura e l’inserimento nella pelle verniciata. Nei fanali, i vetri mancanti a causa dell’uso e gli alloggiamenti, che li ospitano, sono stati reintegrati, rispettandone il colore e la forma. Infine, sono stati sottoposti a un processo di pulizia, lucidatura e brillantantura. Pulizia e nutrizione del set di pelli, cinghie nella parte bassa della cassa, fibbie e cinghie delle sospensioni è stato indispensabile. Per il restauro dei due scudi che abbiamo trovato su entrambi i lati del panno della serpa, è stato necessario, in primo luogo toglierli. Gli scudi sono costituiti da quattro parti e sono state smontate per l’intervento. La prima funziona come base del complesso e ha una parte liscia al centro, dove è collocato lo stemma della Spagna, e un mantello di ermellino con nodi nella parte superiore. È sormontato da una corona reale.
La seconda parte è costituito da uno stemma spagnolo sormontato da una corona reale più piccola della precedente. Su questo sono posizionati gli ultimi due pezzi che compongono il set, il vello d’oro e la collana di Carlo III. Una volta smantellata, ogni unità è stata accuratamente pulita e lucidata, reintegrando le perle e le pietre che erano scomparse a causa dell’uso e del passare del tempo. Per concludere il processo di ripristino degli scudi, sono stati assemblati tutti i pezzi, i nuovi cappucci in cui sono state incastonate le nuove pietre e perle sono stati attaccati alle corone. Alla fine sono stati rimessi a posto su entrambi i lati della panno del serpa. In questo modo, i lavori di restauro e conservazione della Berlina Coupé de Gala, ditta Beckman, (Parigi 1841) del Patrimonio Nazionale di Spagna, furono eseguiti nelle officine Carruajes Alba sotto la direzione di Luis Alba.
1 – Berlina Coupè di Gala, firmata Beckman – Parigi, 1841
2 – Berlina Coupè di Gala attaccata per la Cerimonia di Consegna delle Credenziali degli Ambasciatori
3-4 – Scudo dipinto sulle porte prima e dopo il restauro
5-6 – Testa di dragone e decorazioni sulle parti metalliche posteriori dopo il restauro.
7 – Poggiapiedi davanti alla postazione del cocchiere
8-9 – Dettagli della ruota restaurata
10 – Fibbie delle cinghie delle sospensioni
11-12 – Postazione dei valletti e fanale dopo il ripristino
13-14 – Serpa e particolare degli scudi dopo il restauro
15 – Tappezzeria dell’interno della 13 cassa
Ex-presidente del Gruppo Italiano Attacchi. Ha partecipato a 3 Mondiali di Attacchi. Campione Italiano 2004 cat. Singoli. Istruttore Federale. Costruttore di percorso e Delegato Tecnico Concorsi Internazionali di Tradizione. Direttore Responsabile della rivista "NOTIZIARIO G.I.A."