Come la morte può dare spettacolo.
A testa in giù. Supportato da due cinghie. Il lavoro di Maya Bösch e Régis Golay è impressionante. Una pensilina è stata trasformata in galleria, e ospita un cavallo morto che scandalizza i visitatori, suscitando stupore o ammirazione. Come rivelato da Tribune de Genève, “l’opera d’arte” resterà appesa fino a giugno.
Ma gli autori si difendono dalle accuse di provocazione gratuita. “Siamo consapevoli che questa parte può suscitare forti reazioni soprattutto a bambini e vegetariani” . “In un altro contesto, per esempio in un macello, sarebbe una banalità assoluta. E’ questa contestualizzazione che apre una complessità di significati e crea problemi, e, infine, il dibattito. Il gruppo nega di voler provocare per provocare. Il nostro vero obiettivo è lanciare degli artisti. Per contro, il luogo dell’esposizione ha la particolarità di essere completamente trasparente ed essere situato al centro di Ginevra. Questo luogo è ovviamente sovraesposto e mette a nudo tutti: artisti, spettatori volontari e involontari “.
Peter Keller, ex direttore della Scuola di Arte e Design di Losanna (ECAL), sostiene di utilizzare l’animale come un materiale. Tutto è possibile, finché funziona e serve a far passare il messaggio. “Reazioni “molto emozionanti” ha commentato Charlotte Moser, direttore di una galleria d’arte contemporanea a Ginevra. Secondo lei gli animali sono, insieme ai bambini, due soggetti che l’arte usa per smuovere le coscienze.
E questo cavallo, allora che cosa ci fa pensare? “Per gli artisti, il cavallo rappresenta tutte le battaglie dei caduti, soprattutto quelli dimenticati” fanno notare da Zabriskie Point
Avvocato del Foro di Bologna, Dottore di Ricerca in Diritto Pubblico presso l'Università degli Studi di Bologna, ha frequentato Master specialistici in fisiologia veterinaria e anatomia patologica del cavallo nonchè corsi specializzanti in materia assicurativa (branche infortuni e R.C.T.). Amazzone esperta, si dedica con passione e dedizione alla disciplina del dressage da anni.