La sostenibilità rappresenta l’orizzonte tecnologico, tecnico ed economico dentro il quale occorre pensare e organizzare lo sviluppo dei prossimi anni.
A questa condizione non sfugge l’agricoltura europea che può contribuire ad un corretto sviluppo in modo originale considerato che utilizza in modo diretto risorse naturali, suolo agrario (i due terzi della superficie agricola della Unione europea sono investiti a foraggere), acqua e aria. In essa la zootecnia europea è comparto decisivo.
Per vincere questa sfida occorre l’impegno di tutti i soggetti che operano in zootecnica ed è decisiva la più ampia informazione e reciprocità anche nella costruzione delle analisi e delle sperimentazioni rivolte a conseguire innovazione sostenibile.
Oltre a ciò, occorre attenta fornitura ed intelligente uso dei mezzi tecnici, sia per l’alimentazione del bestiame che per le cure veterinarie associate alle pratiche di allevamento, con particolare attenzione al benessere animale, al riutilizzo delle deiezioni, all’alimentazione del bestiame che viene additato quale primo responsabile delle emissioni nocive.
Occorre un rapporto attento con i consumatori improntato alla serietà delle informazioni presentate al di là delle convinzioni etiche a riguardo del consumo di carne e della macellazione degli animali. Occorre inoltre verificare il concorso delle politiche europee per la zootecnica che possono favorire questa positiva evoluzione.
Molti sono i risultati conseguiti, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, e numerosi sono gli spunti oggetto di accesa discussione. Allevamento intensivo o allevamento estensivo? Dati dimostrano che l’intensivo non è sinonimo di aggravamento climatico. Resta il fatto che le emissioni sono comunque da abbattersi. Alta produzione per animale è sinonimo di forti emissioni? Su questo pare non ci siano contrasti. Un animale di alta selezione e allevato bene produce emissioni per unità di prodotto inferiore ad altri.
Tante domande quindi e, nella convinzione che il peggiore nemico della sostenibilità sia l’indifferenza, i medici veterinari sono pronti a conformare la loro azione per una indefessa lotta all’insostenibilità.
Daniela Mulas