La recente riforma del Codice penale italiano ha rivisto e inasprito le pene per i reati a danno degli animali, rappresentando un passaggio storico per il nostro Paese e per il sistema di tutela del benessere animale.
Si tratta di una modifica normativa attesa da anni, che recepisce la crescente sensibilità sociale verso gli animali e li riconosce, di fatto, come esseri senzienti meritevoli di una protezione giuridica effettiva e moderna. In questo contesto, il medico veterinario si conferma figura professionale di riferimento, non soltanto per la salvaguardia della salute animale, ma anche come garante dell’etica, della legalità e della sicurezza pubblica. La riforma introduce un inasprimento significativo delle pene previste per i reati di maltrattamento e uccisione di animali, prevedendo aumenti delle sanzioni pecuniarie e della durata delle pene detentive. Particolare attenzione è riservata ai casi aggravati, come quelli commessi con crudeltà, con movente economico o mediante diffusione di immagini e video sui social e sul web.
In questo rinnovato quadro normativo, il medico veterinario ricopre un ruolo essenziale. È il professionista chiamato a intervenire in prima linea nei casi di sospetto maltrattamento, a certificare le condizioni cliniche e psicologiche degli animali vittime di violenza e a collaborare con le autorità competenti nella ricostruzione dei fatti e nella raccolta degli elementi di prova indispensabili per assicurare alla giustizia gli autori di fatti criminali a danno degli animali.
Oltre alla competenza clinica e diagnostica, al medico veterinario è richiesto di esercitare una funzione etica e deontologica, vigilando sul rispetto del benessere animale in ogni contesto: domestico, zootecnico, sportivo, espositivo e nei luoghi di detenzione.
La capacità di riconoscere i segni, anche sottili, di maltrattamento fisico o psicologico diventa una competenza imprescindibile per la professione. La collaborazione con le autorità giudiziarie, le forze di polizia, i servizi veterinari pubblici ed i cittadini sarà ancor più determinante nel garantire una rete di intervento rapida ed efficace.
Questa riforma non è soltanto un aggiornamento normativo, ma un segnale culturale forte: la tutela degli animali è un indicatore del livello di civiltà e di maturità etica di una società. Il medico veterinario, attraverso la propria attività quotidiana e il costante impegno formativo, è chiamato a essere parte attiva di questo processo di crescita collettiva.
La riforma del Codice penale sui reati a danno degli animali rappresenta una svolta giuridica e culturale per l’Italia. Una svolta che restituisce centralità alla figura del medico veterinario, quale presidio imprescindibile per la tutela del benessere animale e per il rispetto della legalità. È nostro dovere, come professionisti e come cittadini, sostenere e dare piena applicazione a queste nuove norme, lavorando insieme alle istituzioni, alle forze di polizia e alla società civile per costruire un Paese più giusto e più rispettoso verso tutti gli esseri viventi e l’ambiente.
La Federazione degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani continuerà a promuovere iniziative di aggiornamento professionale, percorsi di educazione e formazione per spostarci verso una visione più equilibrata e relazionale nel rapporto con gli animali e l’ambiente, sensibilizzando i cittadini ed i colleghi su questi temi, favorendo il dialogo costruttivo con le istituzioni e sostenendo le attività di prevenzione e controllo.
di Orlando Paciello – Vicepresidente FNOVI