Ogni attività umana che sia abbastanza antica da aver preceduto la diffusione dei testi scritti, ha generato proverbi. Il cavallo nei proverbi, scritto da Tano Parmeggiani nel 1976, conserva l’attualità di un’opera colta e senza tempo.
È un’accurata raccolta di proverbi sui cavalli, in tutte le loro varianti anche regionali e talora straniere, che non si limita a un mero elenco, ma si arricchisce di arguti commenti e di collegamenti, aneddoti, citazioni di opere famose antiche o più recenti. In un fluire continuo da un proverbio all’altro, per associazione di idee, Parmeggiani ci conduce alla scoperta di saggezza e assurdità dei detti popolari, a volte confermati, altre volte smentiti dall’evidenza dei fatti. Consiglia l’Autore: “Faccia il lettore ciò che vuole del testo che si trova fra le mani: legga con attenzione il commento, chiosandolo a margine, o sugga soltanto l’essenziale, ossia i proverbi, voltando stizzosamente le pagine. Importante, per noi e per lui, è che riesca a esorcizzare gli spettri che opuscoli simili a questo evocano spontaneamente: Tetraggine e Noia.”
Quasi tutti è medesimi proverbi o simili, benché con diverse parole, si trovano in ogni nazione, e la ragione è che e’ proverbi nascono dalla esperienza o vero osservazione delle cose le quali in ogni luogo sono le medesime o simili. (Francesco Giucciardini, Ricordi)
Il cavallo è legato al divenire umano con nodi saldi e di antica fattura, così che sarebbe difficile immaginare la storia senza la sua presenza. Come ogni antologia, questo zibaldone è adespota, ossia non riconosce un Autore: Gaetano Parmeggiani, il cui nome compare in copertina come lo spettro di Banquo, è il paziente compilatore che ha arricchito lo scarno florilegio con appunti, citazioni, ricordi: perché lui stesso è – stato – un discreto cavaliere che tra scuderie, maneggi, brughiere ha consumato i suoi anni più giocondi. Uno stato di grazia che auguriamo ai nostri ventisei lettori, ippofili per scelta o per vocazione Tano Parmeggiani
INFORMA n.2 – marzo/aprile 2022