Domenica 2 aprile 2006, nell’ambito delle manifestazioni di Malpensa Cavalli si è svolto il convegno “Il cavallo come realtà terapeutica”, organizzato dall’Associazione “Amici del Centro Vittorio di Capua ONLUS”.Il convegno è stato introdotto dalla dott.ssa Maria Lucia Galli, psicologa e giornalista, autrice del libro”Il cavallo e l’uomo: psicologia, simbolo e mito”.
La dott.ssa Galli ci ha parlato del cavallo, del suo comportamento, delle sue capacità empatiche e della peculiarità del suo rapporto con l’uomo, nonché della sua importante valenza simbolica.
Ha poi relazionato la dott.ssa Maria Pia Onofri, specialista in pediatria e in neuropsichiatria infantile, consulente del Centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua.
La dott.ssa Onofri ci ha ricordato che il benefico rapporto tra cavallo e salute umana è noto fin dai tempi del mito. Il grande medico Ippocrate suggeriva infatti l’equitazione in casi di epilessia e di idropisia.
Dopo un periodo di oblio, c’è stata negli anni ’70 una rivalutazione di questo nobile “strumento”, quale ausilio nella riabilitazione di patrologie motorie e/o psichiche. Esistono ormai evidenze scientifiche sugli effetti benefici, che un trattamento con l’ausilio del cavallo, condotto da specialisti con rigorosi criteri scientifici può produrre sul disabile sia motorio che psichico.
Bisogna tuttavia essere molto chiari su cosa si intende per terapia. Questo è il tema del terzo intervento affidato al dott. Emilio Brunati, fisiatra e neuropsichiatria infantile, responsabile della Struttura Complessa di Neuropsichiatria infantile dell’A. O. Niguarda Cà Granda di Milano.
Oggi si tende a medicalizzare tutta la vita umana e a far passare per terapeutico qualunque intervento a favore di un disabile.
Se questi gioca fa ludoterapia, se fa sport sporterapia, se va a cavallo ippoterapia e così via. In realtà esistono rigorosi criteri, che stabiliscono se un trattamento può definirsi terapeutico o se ha genericamente migliorato la qualità della vita del soggetto.
Soprattutto tra sport equestri per disabili e riabilitazione equestre esiste ancora oggi molta confusione. Di questo ci hanno parlato Valentina Giussani , fisioterapista e Silvia De Martis, educatrice, illustrando le differenze tra queste due attività, sia nella modalità di conduzione, che nelle figure professionali coinvolte, negli obiettivi prefissati, nella durata dell’attività stessa.
Sono stati pure presentati alcuni tipi di sport equestri per disabili come il dressage, gli attacchi , l’equitazione da campagna.
Infine Annalisa Roscio, fisioterapista, responsabile del Centro ha illustrato la Riabilitazione equestre come viene praticata al Centro : il lavoro di equipe, la puntualizzazione diagnostica, l’elaborazione di un progetto terapeutico individualizzato, il controllo dei risultati mediante il follow- up clinico, le schede di valutazione e la videoregistrazione delle sedute. Ha inoltre illustrato le modalità di svolgimento dei lavori a terra che completano le seduta di riabilitazione a cavallo, la tipologia degli utenti a seconda dell’età e della patologia, i risultati ottenuti.
Il convegno, organizzato per celebrare i 25 anni di attività del Centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua, operante dal 1981 all’interno dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, si è concluso con un interessante dibattito.