del Dott. Simone Ferrian
Esse soggiacciono a diverse cause e possono essere classificate secondo la localizzazione o la profondità.
Si annoverano setole da sovraccarico, traumatiche, da aridità o fragilità ungueale o ancora causate da patologie ungueali (ascessi, laminiti).
Possono essere più o meno profonde e più o meno divaricate. Possono essere asciutte, sanguinanti o con gemizio purulento.
Le setole interessano spesso punta, quarti e talloni e raramente le mammelle. Possono originare dal margine della muraglia o dalla corona.
Alcune razze sembrano esserne predisposte, ad esempio quella Andalusa, presumibilmente a causa della gran concussione che subiscono gli zoccoli, per i fini coreografici. Oltre a razza e tipo di lavoro, anche l’ambiente può predisporre l’unghia alle setole, attraverso l’azione lesiva di terreni secchi e aspri. Al contrario un substrato erboso conserva l’unghia umida.
Le setole costituiscono purtroppo, un problema sempre attuale e di difficile soluzione.
I classici metodi di trattamento delle setole, già ampiamente descritti e conosciuti, non saranno qui presi in considerazione. Il presente scritto ha altresì lo scopo di presentare alcuni personali appunti, riguardanti la soluzione dei più comuni errori di trattamento delle setole.
In particolare saranno prese in considerazione setole in punta, ai quarti e ai talloni. Le setole in punta interessano più spesso gli arti anteriori e provengono da difetti dell’asse sagittale dello zoccolo (lunghezza relativa punta-talloni) o da laminiti.
La figura mostra il modo corretto di trattare una setola in punta: va’ corretto l’asse pastoro-ungueale tramite pareggio, va’ calzato un ferro rullante, centrato dietro la punta dell’unghia, al fine di scaricare la punta dai carichi statici e dinamici, infine la setola va’ suturata con punti obliqui o incrociati, onde bloccare i movimenti relativi nelle quattro direzioni.
E’ possibile scavare uno zufolo a “M” (lo zufolo è una cavità praticata per togliere carico alla setola, vedi dopo).
Le setole ai quarti e ai talloni interessano indifferentemente le unghie anteriori o le posteriori.
La regola generale per il trattamento delle setole, vuole che sia tolto il carico dalla regione della setola. Ciò è possibile sia attraverso la creazione di uno zufolo (vedi figura), sia attraverso il pareggio funzionale.
La figura a sinistra mostra il metodo classico di praticare lo zufolo e il blocco prossimale della setola. Lo zufolo deve essere praticato in modo che i detriti non possano accumularvisi e divaricare la setola. Lo zufolo a “M” scavato obliquamente (figura di destra) risolve il problema.
Nell’immagine è ancora raffigurato il metodo di blocco prossimale della setola. Le linee parallele rappresentano le “raspature” praticate dal maniscalco, a tentativo di blocco prossimale: tali raspature non raggiungono la profondità desiderata, ma deturpano esteticamente e funzionalmente la muraglia.
Il blocco prossimale andrebbe invece effettuato con una fresa, come nella figura di destra. Questo metodo permette un’adeguata profondità e quindi una maggior efficacia.
Come accennato, per togliere il carico dalla regione della setola è anche necessario il pareggio funzionale.
Nel caso di una setola al quarto è possibile scaricare il peso sul quarto controlaterale dello stesso zoccolo, attraverso pareggio funzionale o l’interposizione di una soletta a “cuneo”. Naturalmente il lato spesso è posto sotto la setola, previa pratica dello zufolo.
Al contrario, per quanto riguarda le setole ai talloni, è possibile effettuare l’avulsione del tallone e calzare un ferro a “G” (vedi figura), al fine di reclutare il fettone, a condizione che quest’ultimo non risponda positivamente al sondaggio (compressione con pinza da piede). Il ferro a “G” serve a scaricare il peso dalla regione della setola.
Il ferro a “G” può essere calzato anche senza una completa avulsione del tallone. In caso di setole ai talloni, per le quali è indicato il ferro a “G”, è sufficiente praticare un abbondante zufolo “obliquo” (figura C).
Dopo aver praticato lo zufolo e prima di calzare il ferro, è opportuno suturare la setola al fine di favorire la crescita di corno sano.
La piccola immagine a destra mostra come la sutura con punti perpendicolari alla linea di frattura, non blocchi il movimento relativo del tallone rispetto all’unghia. Questo movimento avviene in fase di appoggio.
I punti di sutura obliqui o incrociati bloccano i movimenti in tutte le direzioni.
Possono essere usati diversi metodi: con piattine a due o più fori, con filo d’acciaio, con chiodi (metodo russo).
Il metodo è scelto in base allo spessore della muraglia: una muraglia fine non permette la trapanazione tangenziale per l’applicazione del filo metallico.
Una variante alla sutura con filo metallico è la sutura con chiodo, peraltro molto usata. Se si usano chiodi da mascalcia, è necessario appiattirne la testa. La testa normalmente è piramidale e provocherebbe un effetto cuneo nella muraglia. Il beneficio di mantenere la testa piramidale è dato dall’effetto compressivo che questa esercita sulla linea di frattura.
Nel trattamento delle setole, è possibile utilizzare anche materiali sintetici quali resine acriliche (metilmetacrilato), previa apertura della setola con fresa.
La fresa dovrà creare un opportuno spazio nel quale sarà versata la resina. In caso di setole sanguinanti è meglio evitare di usare i materiali sintetici, mentre per le setole con gemizio purulento è opportuno aprire la setola con fresa, posizionare una piattina avvitata (vedi figure precedenti), senza versare alcun materiale di riempimento nella cavità.
Invito i lettori a consultarmi su l’esperto risponde, per qualsiasi chiarimento. Colgo l’occasione per segnalare la variazione del mio indirizzo e-mail: simoneferrian@ilportaledelcavallo.it
Medico veterinario già maniscalco dal 1992. Le sue aree di interesse riguardano l'anatomia, la fisiologia, la patologia degli zoccoli del cavallo e da questi risalendo gli arti, comprendono tutti gli altri argomenti inerenti l'apparato locomotore.