PULEDRA

Ciao Mariapia, felice di sentirti. Ho tentato di chiamarti per farti i complimenti per il servizio a Verissimo ma non riesco a parlarti. Come state tu ed Eugenio? I ragazzi? Mi pare di avere visto in tv Rollo in piena forma! Puoi farmi avere il tuo telefono al mio 348 5829041, se ti fa piacere sentirci? Grazie anche per i complimenti che mi fai di continuo: forse non merito tanto ma sono felice se riesco a fare bene quello che faccio col cuore. Passiamo alla tua “puledra” che a tre anni direi è già una signorinella. Non credo, e sottolineo credo, che la sua paura dell’acqua possa derivare dall’esperienza col trasportatore, almeno non tutta (la paura della pioggia, poi, mi fa pensare a cose ben peggiori). L’acqua è però una brutta bestia: se un cavallo ne ha paura non è facile che gli passi. La profondità dell’acqua impedisce di vedere il fondo, non si è sicuri di cosa ci sia sotto, potrebbe esserci anche un predatore che ci sbrana e poi, pensaci, l’acqua è un elemento strano perché ci passiamo attraverso e questo passarci attraverso fa paura al cavallo. Inoltre spesso l’acqua viene usata in modo improprio, come forse ha fatto il trasportatore, costringendo il cavallo ad averla spruzzata anche con forza addosso e con “violenza” ovvero contro la sua volontà, invece di spiegargliela e lasciandogliela conoscere gradualmente. Detto questo, cosa si può fare? Non imporgliela senz’altro ma cominciare a riproporgliela indirettamente. Fate una doccia ad un cavallo a pochi metri dal paddock dove sta lei; fatela guardare mentre un altro cavallo “affronta”, entra ed esce da una pozzanghera, magari accompagnato da te in un’atmosfera di rilassatezza ed allegria; entrate voi nelle pozze e giocate con l’acqua con gli altri cavalli mentre lei guarda, etc. monitorate le sue reazioni e tentate di capire quando, dopo avere temuto per l’altro cavallo, dopo avere “sopportato” la vista dell’acqua che schizza addosso agli altri, inizia a chiedersi se non è il caso di ridarci un’odorata. A quel punto avvicinatevi: se stavate a 15 metri avvicinatevi a 10 o a 5 – sarà lei a dire “no, troppo vicino” sgranando l’occhio o allontanandosi. Una volta avvicinati, rifate il tutto più vicini a lei ma ancora senza toccarla : continuate ad incuriosirla e se lei si avvicinasse, quasi fino a toccarla o a bagnarsi, voi e l’acqua vi allontanate… così facendo sarà lei a volerci mettere il naso prima o poi. Il tutto diluito nel tempo che la stessa cavalla richiede, senza mai gesti veloci o a scatti. Prova e fammi sapere. Vi penso sempre con affetto e spero di potervi rincontrare presto. Susanna

Ciao Susanna. Ti ho mnadato un sms con i nostri nuovi numeri felicissima di risentirti e perchè no rivederti dato che oramai viviamo molto vicini.
Ebbene si Rollo è un altro cavallo irriconoscibile e spesso con Eugenio diciamo …se lo vedesse Susanna non lo riconoscerebbe piu. E` diventato un cavallo eccezionale educato affidabile sereno e…….lasciamelo dire GRAZIE a te…non sono complimenti ma è la verità ! Grazie per i consigli per Virginia…iniziero` a mettermi all`opera….( AIUTOOOOOOOOO).
Un bacione ( permettimelo) Mariapia

Cara Mariapia, sms arrivato! Grazie del tuo “sostegno” e soprattutto sono felice che con Rollo vada tutto bene. Virginia… me la ricordo, l’ho vista, no? Comunque non preoccuparti, andrà tutto bene … con amore e pazienza si fa tutto! A presto Susanna

Siiiiiiiiii certo che hai visto Virginia era appena arrivata, Piccolissima e indifesa spaesata e assolutamente priva si regole. Era quella ranocchietta senza senso che girovaga nel paddok….
Colgo l`occasione per augurarti Buone feste e….. speriamo a presto.Mariapia