Montare in buon binomio

Non sò se l`espressione sia quella più adatta.Ho trentuno anni e pratico da poco tempo il mondo del cavallo,ho da tre mesi aquistato una cavalla olandese di sedici anni esperta anche nel salto,si è dimostrata subito molto affettuosa forse perchè le porto sempre due o tre carote o mele ogni volta e l`accontento sempre con un pò di fieno nei momenti di pausa,ma l`oggetto in questione è questo:“vorrei riuscire e sentire corrispondere bene i miei comandi cquando la monto“;io non vorrei usare il frustino…,dovrei lavorare continuamente di gambe e voce o è lei che fà finta di non capire.Eppure lunedi in passeggiata si è dimostrata molto valida e coraggiosa prendendo quasi sempre lei l`iniziativa con dei tratti al galoppo molto energici nonostante ci fosse un capo fila,in maneggio mi ritrovo però sempre a fere i conti con questo binomio ambiguo di attese.
Spero che possa bastare.
La ringrazio tanto.
Franco

  • Ospite ha scritto 22 anni fa

Caro Franco (o Gianfranco?),
scusi il ritardo… probabilmente nel frattempo lei ha già preso il primo grado! Scusi ma è chiaro che mi sento in colpa per il ritardo con cui rispondo (tre mesi).. dovuto però ad un nobile progetto : la costruzione di posto dove si possa imparare ad andare a cavallo senza usare le maniere forti! Glielo dico perché anche qui ci casca a pennello! Spero che lei mi possa perdonare. Andiamo a noi: la cavalla penso che sappia bene che lei è un principiate e sa come prendersi cura di lei! La mia sensazione da lontano ( e quindi solo lei può valutare se applicabile o meno) è che la sua cavalla le stia chiedendo di più: vorrebbe essere ascoltata e vorrebbe che lei capisse e seguisse le indicazioni che le da per farlo. Mi spiego meglio: è possibile che in alcuni momenti la cavalla sembra impuntarsi senza motivo apparente e più da di gambe più sta ferma? In questo caso direbbe: “ non chiedere solo di fisico, chiedi anche e soprattutto con il cuore . L’intenzione con cui chiediamo un’azione al cavallo è estremamente più forte come comando e più efficace come comunicazione di qualsiasi azione di mano o di gamba che non è accompagnata dal profondo desiderio di fare quella cosa! Se chiediamo di andare avanti ma stiamo con il corpo e l’intenzione inconscia nello stato di “fermo”… la cavalla non si muoverà, perché corpo ed intenzione dicono “stai ferma” e solo il frustino o le gambe tentano di dire “vai” – dico “tentano” perché il messaggio che arriva alla cavalla non è “vai” ma è solo un continuato fastidio senza significato! Adesso questi sono esempi semplici ma spero che possano aiutarla a comprendere che differenza enorme ci sia tra il “dire ed il fare” :la sicurezza , la determinazione (ovvero il “so cosa desidero e so dove andare”) comunicano al cavallo anche senza nessun altro aiuto! Spero di essere stata chiara. Legga anche il libro di Monty Roberts “L’uomo che ascolta i cavalli” , Ed Rizzoli-economica, sono sicura che le darà dei buoni spunti di riflessione. La sua cavalla parla: impari ad ascoltarla e vedrà che sarà lei a spiegarle i trucchi per farle fare tutti gli esercizi. Mi faccia sapere e sono qui , se avesse bisogno di chiarimenti. Buon lavoro. Susanna

  • Ospite ha risposto 22 anni fa

Le sue parole sono quello che in questi mesi ho potuto riscontrare nel procedere all`approccio emotivo e lavorativo con la mia cavalla,la ringrazio per l`attenzione e le auguro sempre un buon lavoro.
Gianfranco è il mio nome Franco possiamo dire l`abbreviazione.
Grazie di nuovo

  • Ospite ha risposto 22 anni fa
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