Salve, sembra ormai assodato da tutti coloro che vivono ai giorni nostri nella nostra società che è meglio una doma-addestramento di cavalli con sistemi dolci e persuasivi,oltre naturalmente alla dovuta fermezza, in modo che il cavallo non abbia a temere od a ricordare in noi un pericoloso predatore o capace di infliggere del male. Personalmente, ho visto filmati di diversi “sussuratori“ e sulla “doma dolce“ed ho appena letto il libro Join-up di M.R.. Però è bene essere coscienti che in natura non sempre le cose funzionato per analogia come in matematica. Cioè oltre ai singoli casi sia degli equini che degli uomini ( dovuti ognuno ad un suo bagaglio di esperienze vissute), mi pare di aver notato che diverse specie di equini: quali i cavalli e gli asini, pur essendo sempre vittime della prateria, ed avendo tante altre similitudini, hanno però altrettante diversità comportamentali. Quindi chiedo:i metodi codificati e sperimentati da M.R. od altri sui cavalli, abbiamo la certezza sicura che vadano bene e vadano condotti nello stesso modo e con i medesimi risultati anche per gli asini ( escludendo l`equazione x analogia), od in merito, al di là del buon senso, Non si sono condotti sufficienti studi in merito ( a doma e comportamento asini) tali da poter decodificare delle metodologie sicure??
Grazie, Davide.
- Ospite ha scritto 20 anni fa
Caro Davide, malgrado i tanti sussurratori, me compresa, ricordiamoci che studiare un altro mondo è sempre soggetto a verifiche, a modifiche e lo studio non finisce mai. Credo che tu sia d’accordo. Detto questo con gli asini non si è infatti elaborata ancora una teoria diciamo “ufficiale” ma anche le prove che ho fatto io sembrano avere dato buoni risultati. Quello che io sottolineo sempre è che bisogna dialogare, ovvero imparare a sostenere una comunicazione con l’animale sorretta dalla nostra capacità di leggere le sue risposte e di dare le nostre in modo comprensibile da lui. Se riusciamo a leggerlo allora riusciamo anche ad applicare il metodo ad hoc su di lui, perché è lui stesso che ci dice quello che capisce meglio, quello che per lui ha valore e quello che invece non gli fa un baffo. Quindi la parola d’ordine è dialogo- comunicazione efficace. Lo studio e l’osservazione però danno dei gran bei risultati. Spero di avere risposto al tuo dubbio. Buon lavoro. Susanna
- Ospite ha risposto 20 anni fa
Prego accedi per rispondere.