Carezze al cavallo

Buongiorno,
vorrei sapere come vengono interpretate dal cavallo le nostre carezze e gli altri gesti affettuosi tipo baci ecc… Come qualcosa di positivo oppure possono essere infarstiditi da tali atteggiamenti anche se non lo danno a vedere? Ci sono delle parti del corpo che assolutamente non dobbiamo andare a toccare? E magari altre che dovremmo accarezzare più spesso per tranquillizzare il nostro amico? Il cavallo cosa pensa della persona che lo accudisce e che lo “porta“ fuori in passeggiata (anche se è esattamente il contrario!!). Vede tutto ciò come qualcosa di negativo o si “diverte“ anche lui? Mi incuriosisce molto la questione. Grazie. Holly

  • Ospite ha scritto 23 anni fa

Cara Holly, le sue domande mi permettono di chiarire dei concetti fondamentali del Rapporto Uomo/Cavallo: grazie per avermele poste. Partiamo dall’inizio. In Natura l’Uomo è Predatore ed il Cavallo è Preda. Questo vuol dire che se li tocchiamo, dal loro punto di vista, noi li “mordiamo” e pensano che tra un attimo saranno morti. Non rida, sembra esagerato ma è questo che passa per la testa ad un cavallo. Allora il compito dell’uomo è quello di spiegare al cavallo che, pur essendo un predatore, lui vorrebbe amicizia e collaborazione dalla preda e per nulla al mondo desidera metterla in tavola con le patate. Il cavallo non è istintivamente portato a fidarsi ed a stare con l’uomo ma gli vanno spiegate le modalità di questo rapporto straordinario e possibile tra due creature tanto diverse e, se questo è fatto in modo chiaro ed efficace, nascerà un rapporto speciale fatto di allegria, affetto, gratitudine e buon lavoro. Questa premessa chiarisce anche perchè la violenza contro un cavallo non sia auspicabile e perché non si risolvono i problemi del cavallo con le botte. Questa reazione naturale di paura nei confronti dell’uomo (per esempio se abbiamo a che fare con un cavallo selvaggio, sdomo o con uno che mantiene un atteggiamento selvaggio o, ancora, con un cavallo che ha subito violenza da parte dell’uomo), va integrata con alcune spiegazioni: se il cavallo nasce e cresce “in casa”, gli viene fatto un appropriato Imprinting ed ha un piacevole rapporto con gli esseri umani sin dall’inizio, è chiaro che il grosso passo verso l’addomesticamento ed il rapporto costruttivo, è stato già compiuto. In un caso del genere è facile che i cavalli amino essere accarezzati e grattati e spesso hanno il problema contrario, quello di venirci addosso e di non rispettare i nostri spazi (questo è pericoloso e può diventare un problema molto serio, se non è arginato subito). Non bisogna, comunque, mai dimenticare che noi siamo predatori e che questo, i cavalli lo sanno perfettamente. Anche se ci amano e ci riconoscono, bastano pochi sbagli da parte nostra per fare ricredere il cavallo e spingerlo a toglierci la fiducia acccordataci. Parliamo allora delle carezze – grattatine – dei contatti in genere. Ci sono delle zone del corpo del cavallo “più sensibili” dove, generalizzando, il cavallo si lascia accarezzare solo dopo che abbiamo conquistato profondamente la sua fiducia: tra il nodello ed il garretto degli arti posteriori, la groppa (la parte che rimane dietro la sella), sui fianchi (davanti all’inserzione del posteriore, dove c’è l’incontro delle due direzioni del pelo), dietro le orecchie sulla nuca. Questo non vuol dire che non dobbiamo toccarli ma che dovremmo, invece, aiutarli ad imparare ad accettarlo se è necessario (le orecchie e la nuca per la testiera, i fianchi per il grooming, etc.). Molti cavalli non amano essere toccati per carattere, mentre altri lo chiedono e lo desiderano: ricordiamoci che ogni cavallo va compreso e rispettato nella sua individualità. Provi a guardare il suo cavallo mentre lo accarezza: lui stesso le dirà che ne pensa! A volte si muovono in modo che la nostra mano vada a grattare esattamente in quel punto dove piace loro moltissimo, altre fanno un passo per allontanarsi da noi o si girano simulando l’atteggiamento di “vengo e ti mordo”: in questo secondo caso non gradiscono o hanno del male. I cavalli parlano, a volte urlano ma noi raramente riusciamo a sentirli. Di solito è giusto quello che va bene per il cavallo, non c’è una regola valida per tutti: se il cavallo ama la carezza e le grattatine, le si può usare come rinforzo positivo (premio di secondo livello). Se non le ama e noi gliele proponiamo come premio, in realtà, dal suo punto di vista, lo stiamo “punendo” (lo stiamo infastidendo). Se non le ama farà di tutto per farci allontanare e smettere: si girerà, farà il gesto di mordere ed aumenterà l’intensità fino a che noi non ci allontaniamo, poi smetterà. In questo modo ci sta “educando” a non disturbarlo (è chiaro che tutto questo porta ad un problema di comportamento che si può aggravare e che potrebbe essere evitato solo trattenendoci dal dargli “fastidio” se non è necessario, e se lo fosse, invece, ci sono dei modi per farglielo accettare senza violenza). Quando il cavallo arriva a mordere per farci allontanare allora, di solito, gli arriva uno sberlone, che per lui si traduce in “ hai visto che avevo ragione a non volermi fare toccare: questo è davvero un predatore pericoloso”. Per quanto ne so io (se lo desidera le faccio una ricerca parlando con un professionista del massaggio) tra le aree che aiutano al rilassamento ci sono: la nuca, il collo e la base del collo, la testa fino alla nuca e la zona del garrese. Scelga quelle che piacciono di più al suo cavallo: non potrebbe rilassarsi se fosse infastidito. Per i baci, se lui li tollera, va bene: imparano a fidarsi e quindi se non danno segni di “toglimi le mani di dosso” va bene, è d’accordo? Imparano ad accettare delle cose che ,per patrimonio genetico e natura, non avrebbero scelto mai di loro iniziativa. Area molto sensibile per un bacio delicato è quella dietro le narici, sul lato del muso. Ribadisco: chieda sempre al suo cavallo se gli piace o meno.
L’unico vero problema è che spesso abbiamo così tanta voglia noi, di baciarli ed abbracciarli e stringerli che siamo accecati d’amore e non vediamo, con egoismo, quello che desidera il nostro cavallo. Questo non mi sembra il suo caso, altrimenti mi avrebbe scritto dicendomi qualcosa del tipo “ho un cavallo che morde” oppure “ho un cavallo che fa per calciare quando entro nel box”.
Altra domanda: Cosa pensa il cavallo della persona che lo porta fuori in passeggiata (anche se è il contrario)? Direi: 1) da quello che mi dice sembrerebbe che “il leader” di questo branco di due sia il cavallo e non lei. 2) La sgroppa? Le scappa di mano? Le fa scherzetti in passeggiata? Se le risposte sono tutte NO direi che è un cavallo sicuro che , probabilmente, si sta prendendo cura di lei e le è molto affezionato. 3) Si diverte? Di sicuro sarebbe più felice e più sereno se il leader fosse lei: avere la responsabilità della leadership non è cosa piacevole per i cavalli. Ma questo fa parte di un rapporto personale tra di voi che conosco troppo poco per potere valutare. Spero di esserle stata utile. Rimango a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento. Buona Riflessione. A presto. Susanna

  • Ospite ha risposto 23 anni fa

Ne approfitto per rispondere ad alcuni suoi dubbi e per approfondire l`argomento. Appena presa la cavalla non si faceva mai accarezzare sul collo e sulla testa. Se spuntava dal box e provavo ad accarezzarla frontalmente si ritraeva. Ma non ha mai morso o provato ad avere altri atteggiamenti aggressivi. Tenedola ferma si lasciava accarezzare. I proprietari mi dicevano che era una cavalla ombrosa…non cattiva ma poco coccolona e affettuosa. Ora, dopo un anno, riesco a darle i baci sul naso e sulla fronte senza che lei si muova (senza tenerla con le mani ovviamente). Addirittura quando la pettino o le accarezzo la testa si china fino al mio ombelico e quasi mi si appoggia contro. A volte se sono piegata per pulire gli zoccoli mi si appoggia contro non rendendosi conto che non riesco a reggerla. Oppure mi appoggia il muso sulla schiena. Credo che sia il massimo della rilassatezza. Non ha mai fatto movimenti bruschi e non mi sono mai beccata nessuna testata. Un`altra cosa che mi lascia stupefatta è il fatto che segue sempre i miei spostamenti anche se sono lontana (addirittura si sposta e si volta per potermi guardare). Se la chiamo da una certa distanza inizia a chiamarmi facendo quel certo rumore con le narici. E io le rispondo che sto arrivando. Forse sembro pazza ma a me sembra così di riuscire a comunicare con lei. Per quanto riguarda le passeggiate, come diceva Lei, non sgoppa mai, non scappa e non fa scherzetti. Effettivamente mi sento sempre “portata“ e “protetta“ e mi fido ciecamente (preciso che non fa storie per i cambi di direzione e per i cambiamenti di andatura che scelgo io). Però sento che non comando al 100% E` normale? Lei diceva che nel nostro rapporto il cavallo è il leader e non io. Mi spiegherebbe meglio il concetto? Grazie mille E non esiti a pormi altre domande se necessario. Holly

  • Ospite ha risposto 23 anni fa

Scusi Holly, ma potrò risponderle solo dopo Fiera Cavalli. Se lei venisse a Verona, però, mi venga a trovare, così potremo parlarne di persona.Io sono alla The World of The Horse, Pad.8 Stand C4. Comunque stia tranquilla: mi sembra che la sua cavalla l`adori e che il rapporto tra di voi sia buono. A presto Susanna

  • Ospite ha risposto 23 anni fa

Cara Holly, grazie per l’attesa. Lei non è pazza. La fiducia di un cavallo è difficile da conquistare ma una volta che l’abbiamo, con essa abbiamo anche il suo affetto più profondo. E con l’amore la comunicazione è più diretta. Il discorso della leadership è questo: i cavalli in branco seguono la leadership della matriarca. La matriarca ha un ruolo fondamentale e necessario per la sopravvivenza del branco. In un branco composto solo da due membri, un cavallo ed un essere umano, qualcuno deve avere quel ruolo di matriarca: se lei non è all’altezza bisogna che lo incarni il cavallo. Non esserne all’altezza non vuol dire che lei non ne sia in grado, ma solo che probabilmente neanche sapeva che esistesse questa figura importante e sicuramente non aveva idea di come diventarla! A questo c’è rimedio. Eccole una breve spiegazione. La matriarca protegge, educa e da fiducia ai cavalli del branco. C’è bisogno di essere determinati e dolci (non violenti). Cosa più importante è che la matriarca è una figura che non si può fingere di essere e per questo ci vuole una preparazione ed una crescita interna e personale da parte nostra. Ha presente quella sensazione di pace e di protezione che lei prova quando è fuori con la sua cavalla? Ecco quella è la sensazione che ti fa provare la vicinanza della matriarca e che bisognerebbe fare provare a loro. E’ facile capire quanto durezza e violenza non c’entri nulla. E’ una sensazione di protezione ma nello stesso tempo non invadente, di cura ma non di costrizione, di amicizia e di collaborazione e non di comando. Attraverso il cuore è più facile comprendere tutto questo. Bisogna essere per loro un saldo punto di riferimento, pronto a condividere con loro le esperienze e ad ascoltare i loro pensieri se lo desiderano ma nello stesso tempo abbastanza forti per proteggerli se necessario ed abbastanza sicuri per guidarli. Ed allora loro si toglieranno dalle spalle il loro zaino di problemi, stress e dubbi e si lasceranno condurre: in un branco è necessaria una sola matriarca! Il regalo più grande che possiamo fare ad un cavallo è quello di essere noi a portare entrambi gli zaini, il nostro ed il suo.
Spero di essere stata d’aiuto e, comunque, sono sempre qui, se e quando lo desidera. Buon Lavoro Susanna

  • Ospite ha risposto 22 anni fa

Grazie per la risposta. Il concetto che ha espresso è molto bello ma, credo, difficile da attuare. Mi viene un dubbio. Si parla di ruolo di matriarca anche in caso di un cavallo maschio? Oppure questo ruolo lo assumono solo le femmine? Inoltre, se me lo consente, mi piacerebbe raccontarle una storia credo singolare ma preferirei farlo scrivendole un messaggio privato. Che ne dice?
Grazie. Holly

  • Ospite ha risposto 22 anni fa

Certo Holly, mi scriva a mail@theworldofthehorse.it oppure mi telefoni 02 29414925.

Per quanto riguarda la matriarca, mi dispiace contraddirla, ma non è un`utopia.

Un caro saluto ed a presto. Susanna

  • Ospite ha risposto 22 anni fa
La tua risposta

Prego per rispondere.