Gentile Prof.ssa,
Le scrivo per avere una sua opinione sul comportamento del mio cavallo, un anglo arabo sardo molto buono e generoso (pratichiamo insieme salto ostacoli ancora in categoria 90/100). Lo monto da quasi un anno ormai e dopo un buon periodo di affiatamento e fiducia reciproca (soprattuto da parte mia che avevo avuto un brutto incidente con un altro cavallo della scuola) da qualche tempo ho grandi difficoltà a farmi accettare da lui. Mi spiego meglio…. La paura presa in quell’incidente non mi é mai del tutto passata e anche se lui é buono e non mi ha mai fatto "cattiverie" di nessun genere in tutto questo tempo, non riesco a rilassarmi mai completamente quando sono in sella. Inizialmente ero abbastanza tranquilla ma la prima volta che mi Ha preso la mano e non riuscivo a fermarlo tutti i timori sono tornati. Abiamo cambiato morso ed é andato molto meglio, mi ha dato anche b elle soddisfazioni in gara, pero’….quella paura non mi abbandona e cosi’ credo che lui abbia capito la mia debolezza poiché é molto intelligente e quando siamo insieme é lui che "comanda". In breve…ho difficoltà a farlo partire al galoppo sinistro soprattutto, devo dargli molte gambe e a volte a malincuore usare il frustino che con lui non é mai stato necessario, spesso sgroppa durante il lavoro, non sgroppate cattive ma quasi di rifiuto …Sono sfiduciata perché credo che abbia capito la mia difficolta’ e non so come fare per tornare a farmi sentire nei comandi.
Detto questo Preciso che é stato montato anche da altri miei compagni di scuderia di livello molto superiore al mio che non hanno mai avuto le mie difficoltà, tutti dicono che é un bravissimo cavallo. Piu’ vado avanti e piu’ mi innervosisco e perdo fiducia anche se lui con quei suoi occhioni sembra dirmi…."sono sempre io…torna tu ad essere tu…
Scusi per averla disturbata ma vorrei che qualcuno mi spiegasse come ritrovare l’intesa con il mio cavallo.
La rigrazio tanto e la saluto
- Ospite ha scritto 13 anni fa
Salve Leyla
mi scrivi per avere un´opinione su un fenomeno che hai compreso benissimo e che, se guardi dentro te stessa, sai già come risolvere. Quello che tu chiami "difficoltà nel lavoro" è in realtà un rapporto molto diffuso, spesso anche in buona fede, ma non per questo corretto: uso uno "strumento" e siccome questo strumento non mi risponde come dovrebbe, chiedo consigli a destra e manca per sapere come farlo tornare efficiente. Invece il cavallo non è uno strumento, è un essere senziente e pensante, anche se spesso si porta addosso la patacca di "stupido animale" e infatti, come tu hai ben descritto, ti "ha preso la mano" perché ha capito che tu sei cambiata. Cosa voglio dire con questo? Che il cavallo finora ha fatto quello che lo hanno COSTRETTO a fare (sì, perché qualcuno ha deciso per lui che DOVEVA lavorare così) per vari motivi: paura, dolore, affetto per il padrone, non certo perché voleva vincere delle medaglie… nell´etogramma equino non sono affatto contemplati comportamenti naturali diretti alla soddisfazione del bisogno di premi del proprietario, e nemmeno saltare come canguri, se vogliamo. Infatti solo con te, che hai mostrato delle incertezze, il tuo cavallo si comporta in modo più naturale, rifiutandosi di fare cose che con gli altri non può rifiutarsi di fare, perché gli altri sono più DECISI di te …
Pertanto il problema a mio modo di vedere può avere un duplice epilogo, a seconda di come deciderai di comportarti:
1- continuare così, lasciando la responsabilità del problema sul cavallo, entrando in una parabola discendente negativa (che è già iniziata: con il nuovo morso ed il frustino) fino a trasformarti in una sopraffattrice insensibile che ricorrerà ad aiuti sempre più cattivi e numerosi per ottenere quello che vuole;
2- lavorare su te stessa: l´hai detto tu che l´animale è buono e generoso…. Chiedi aiuto PER TE STESSA a qualcuno che riesca a farti scoprire (o riscoprire) ciò che veramente vuoi: perché fai gare? Perché sei tornata in pista dopo l´incidente?
a. per vincere? bene, in questo momento non sembri in grado di affrontare un percorso agonistico…. non si tratta di saltare da sola, ma insieme ad un animale che però non ti risponde come tu desidereresti (scusa ma non è responsabilità di QUESTO soggetto, con altri cavalli saresti in breve tempo allo stesso punto); accetta la tua "menomazione" e valuta la possibilità di interrompere un percorso che non fa più per te, come chi non ha più le gambe accetta di muoversi in carrozzella (i traumi psicologici non sono meno gravi di quelli fisici solo perché non si vedono);
b. altre aspettative, per es. ricerca di contatti umani che hai trovato solo nell´ambiente dell´equitazione o altro ancora? se è così … allora non prendertela se non puoi più gareggiare: in quell´ambiente si può fare di tutto-di più senza necessariamente stare in equilibrio precario su un cavallo che corre e salta;
c. perché ti manca la "relazione" con il cavallo? ecco il punto! se vuoi la relazione, scendi da sella, cura il tuo cavallo rispettandone la natura, che sicuramente non è quella di un grillo salterino, e prova a vivere un rapporto basato VERAMENTE sulla fiducia e sul rispetto: il tuo cavallo dovrà sapere che lo rispetti e lo ami indipendentemente dalle "prestazioni". Diventa UNICA, per te stessa e per lui.
Spero tu possa perdonarmi per questa specie di strigliata… troppo spesso questo spettacolare animale che è il cavallo, scelto e amato per la bellezza, la forza, la regalità e le prestazioni, diventa un essere sopraffatto e maltrattato. Prova a pensare se accadesse lo stesso alla specie umana: prendiamo un bambino e disegniamo la sua strada fin da piccolo: dovrà portare pesi per tot ore al giorno, saltando qua e là senza capire perché….. e guai a lui se prova a sbagliare o a dire la sua: gli stringiamo il cappio, gli mettiamo un bel morso, magari un po´ più forte, gli diamo una bella frustata sul di dietro … vedrai se va…. e se, nonostante tutto non andasse? Lo cambiamo, accidenti, e cavoli suoi se verrà trattato sempre peggio…
Ti lascio consigliandoti un bel libro della dr.ssa Marialucia Galli: Lo specchio di Pan, edizioni Equitare, potrebbe aprirti un orizzonte nuovo.
Fammi avere notizie
PL
- Prof. Pia Lucidi ha risposto 13 anni fa
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