comportamento cavallo

Buon pomeriggio dott.ssa, avrei un quesito da porle perchè io non trovo riposta al comportamento del mio PSI di 7 anni… ebbene , premetto che son sicura che lui abbia parecchi traumi infantili che gli sono rimasti per esempio con la sella. Comunque, il mio " problema " è qiesto : se io sello e/o pulisco il cavallo nel campo coperto libero oppure solo con una persona che tiene la longhina in maniera morbida lui si lascia fare quello che c’è da fare; contrariamente se devo sellarlo o pulirlo nel posto dove si legano i cavalli per sellarli / pulirli fa una marea di scenate , cerca di mordere quello che ha di fronte( muro, longhina ect). poi ovviamente quando si ha finito, lui smette. io non capisco perchè lui con la stessa situazione solo in ambiente diverso si comporta diversamente come il giorno e la notte..Grazie! Chiara

  • Ospite ha scritto 13 anni fa

Salve Chiara,
perché vorrebbe trovare una risposta? è così importante per lei capire cosa abbia scatenato questo tipo di ansia (anzi vero e proprio attacco di panico) nel suo cavallo?
A mio parere non importa ciò che è STATO, l’importante è ciò che il suo animale le sta facendo capire ADESSO: il cavallo ha paura di un certo posto (o di una situazione associata a quel posto) e lei ha la responsabilità di credergli senza ulteriori domande o indagini. Gli attacchi di panico sono estremamente pericolosi e dolorosi per chi li sperimenta, la sensazione è quella della morte imminente. Noi non sappiamo se gli animali vivano queste condizioni in modo uguale all’uomo ma poco importa: sono situazioni che un padrone amorevole dovrebbe evitare, rispettando il suo animale. Del resto lei dice "sono sicura che ha subito dei traumi infantili": ciò significa che è a conoscenza delle sofferenze che sono state inflitte all’animale e anche che le ha vissute in età sensibile? Quindi a maggior ragione perché obbligarlo a ripetere quelle esperienze se per lui sono tanto difficili da superare? Lei rischia di diventare per il cavallo un soggetto da temere, le generalizzazioni in questo caso fanno parte della strategia di sopravvivenza. Le consiglio di trovare un metodo più sereno di accudire il suo animale, e nel frattempo usare un conspecifico significativo che gli mostri la non-pericolosità dell’ambiente. Deve essere un altro cavallo del quale lui si fidi, magari imbrancato, che si faccia accudire, pulire, lavare, sellare, etc. nello stesso posto più e più volte prima che la curiosità prenda il sopravvento e il PSI si decida a fidarsi di nuovo. Come al solito, l’unico problema è la comprensione e il rispetto dei tempi individuali.
Auguri
PL

Salve dott.ssa, giusto per chiarire che c’è sempre stato al primo posto il mio cavallo in ogni cosa che faccio e di certo io lo tratto come se fosse mio figlio. quindi di sicuro non è un problema che ha con me , perchè lui a me vuole bene e me lo dimostra ogni momento che è con me , e quando non è con me cerca in tutti modi di stare con me. quindi non credo di essere l’orco per lui. credo invece che il problema sia legato al passato . io voglio trovare risposte per avere modo di capire cosa gli succede e aiutarlo ad affrontare le cose " brutte" perchè per me lui è + importante della mia stessa esistenza e non voglio che stia male come è stato male in passato.

  • Ospite ha risposto 12 anni fa

ciao Chiara
mi spiace che abbia creduto in un appunto sulla sua persona, avevo ben capito che il problema non fosse lei… le chiedevo però di non forzare il cavallo in situazioni troppo angoscianti per lui (indipendentemente da chi le ha create in passato). Quindi eviti i posti che lo turbano e si dia TEMPO: le risposte arriveranno da sole. Se vuole qualche suggerimento su come fare per capire quale sia il fattore scatenante può provare a leggere il libro di T. Grandin "la macchina degli abbracci" ed. Adelphi, nel frattempo potrebbe sfruttare il consiglio che le avevo dato in precedenza: usare un conspecifico rilevante per il cavallo per mostrargli che non ha da temere nulla quando è con lei.

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