Cavalla

Salve, una mia amica, Manu ha una cavallina maremmana di 10 anni.
Fino a qualche tempo fa la nominavamo "mattacchiella" perché spesso sgroppava e buttava di sella la mia amica e non era tanto gestibile quando non era montata.
Poi ho convinto Manu a "prestarmela" e insieme alla mia cavalla (sella italiana docilissima) l’ho portata in un centro ippico a Viterbo dove professionalità e passione fanno apprezzare il posto e le persone.
Da subito la cavalla ha fatto branco con la mia che divenne subito guida, se mi è concesso il termine, "spirituale" per la maremmana.
Successivamente la cavalla ha acquisito un buonissimo rapporto anche con me. Stima e affetto sono stati fondamentali per un buon lavoro sia in campo (lavoro in piano e salto ostacoli) che nelle passeggiate nelle vaste distese della Tuscia. Anche la gestione da terra non mi ha mai più creato problemi.
La cavalla ormai con fiducia supera timore e paura con cuore sia da montata che no.

Ora mi chiedo, siamo alle porte di una nuova primavere e chi più chi meno sente nel proprio corpo una nuova nascita, così i cavalli in questo periodo (trovo) possono essere più attivi, più in avanti ma oggi, la cavalla. mentre galoppavo ha sgroppato più volte tanto che, oramai staffata e completamente con l´equilibrio spostato in avanti, ho preferito lasciarmi scivolare da un lato, piuttosto che ostinarmi fuori assetto in sella pensando fosse più pericoloso… Invece no! Poiché la cavalla, quando ero a terra, si è voltata di sedere e prima di partire a tutto galoppo ha mollato una doppietta che mi ha sfiorato la testa di pochi millimetri.
Questa cosa l´avevo vista fare da lei e sempre in questo periodo più di una volta verso la mia amica.
Le sgroppate non mi preoccupano sia se resto in sella sia che cado ma rischiare di prendere un calcio in piena testa è altra cosa.
Mi chiedo cosa può scattare, in questo periodo alla cavalla e perché scalcia con il cavaliere a terra (anche se sino ad ora non ci ha mai colpito)?
A parte che ci sono rimasta di sasso vorrei capirne le motivazioni.
grazie

  • Ospite ha scritto 13 anni fa

Ciao Nadia,
vorrei subito iniziare chiedendoti se anche la proprietaria della cavalla sta lavorando con te o se te l’ha lasciata pensando che tu possa risolverle i suoi problemi. Non condivido molto questa scelta dal momento che sono sempre più convinta che alla base di ogni problema del connubio cavaliere- cavallo, si nasconda sempre un rapporto di incomprensione e di non fiducia.
Riguardo l’atteggiamento della cavalla sono d’accordo con te che anche i cavalli, così come gli esseri umani, percepiscano il cambiamento di stagione ma legherei questa sua irrequietezza alla riproduttività,ti spiego: come sai i cavalli sono animali a riproduzione stagionale e a fotoperiodismo positivo (ovvero quando la quantità giornaliera di luce aumenta) e questo è il periodo in cui si preparano al calore o in alcuni casi sono già in estro.
Se la cavalla si trova in questo periodo allora potrebbe esserci una spiegazione al suo atteggiamento, potrebbe avere dolori alle ovaie, all’utero e l’essere montata sicuramente non l’aiuta. Se fosse questa la spiegazione sono convinta che la cavalla abbia manifestato sicuramente questa sua insofferenza in svariati modi ma molte volte non vogliamo capirle e le spingiamo a fare esattamente ciò che vogliamo a nostro rischio e pericolo. La prossima volta che vorrai metterle una sella cerca di osservarla e se coglierai un suo disagio fermati immediatamente e portala semplicemente a cavezza a brucare dell’erba.
Aspetta qualche settimana prima di uscire con lei in passeggiata, cerca di fare un lavoro in piano leggero e non stressante fisicamente e quando noterai che è tornata collaborativa e serena allora riprovaci ma almeno le prima volte non spingerla al galoppo, sono convinta che abbia associato a questa andatura uno stato di dolore o disagio.
La calma è la dote fondamentale di ogni buon cavaliere.
Tienimi aggiornata e se dovesse ripresentarsi il problema allora andremo ad escludere il disagio fisico associato alla stagionalità ed esamineremo dettagliatamente il suo comportamento ed ovviamente anche il tuo.
A presto

Grazie.
Sono pienamente d´accordo con Lei, ma ci tengo a correggere una mia superficiale spiegazione nel primo scritto.
La proprietaria della cavalla ha 2 splendidi esemplari Esmeralda (la cavalla maremmana) e un sauro di 14 anni. La nostra amicizia, oramai consolidata e complice della stessa passione, ci vede condividere assieme i nostri animali e quindi cerchiamo, sempre insieme, di aiutarci, aiutare i nostri "compagni" a 4 gambe e nella totalità delle parti di crescere in maniera più consona e positiva per tutti. Oserei dire che non ci sono più proprietari e no ma solo 2 persone, 3 cavalli e anche una femmina di pastore tedesco e alcuni gatti.
Non a caso la prima vacanza l´abbiamo fatta insieme nell´agriturismo con centro ippico accompagnate dalle 2 cavalle e il cane. Solo successivamente ho deciso di andarci sola con le cavalle per crescere ed apprendere un´equitazione più corretta e imparare ad equitare con più consapevolezza nel rispetto totale (vista la grande professionalità del centro); ma compatibilmente agli impegni di lavoro, Manu (la mia amica), mi raggiungeva a fine settimana e insieme dividevamo il lavoro che credo sia stato di crescita sia per il rapporto con le cavalle sia a livello personale.
Le passeggiate nelle vaste distese dalla Tuscia, trovo, abbiano elevato le cavalle alla consapevolezza di se stesse tanto che il loro carattere, lì, si è rivelato come magia ai nostri occhi.
Forse esagero ma Le assicuro che il rapporto tra le parti (cavalla-cavalla e cavalle-noi) piano si sia snodato in un magnifico e strabiliante rispetto e consapevolezza.
Dalle paure di Esmeralda vinte grazie alla forza e coraggio della mia e dal rapporto di fiducia che avevamo noi in loro e loro in noi ci ha visto, davvero, vivere giorni che raccontarli non può e non deve essere come viverli.
Certo poche parole scritte non sono atte a rendere forse l´idea ma in parte spero di aver sciolto un minimo di dubbio.
– Ci tengo a fare una parentesi la mia cavalla prima di condividere il suo percorso con me era una cavalla che viveva in un box 3,5×3,5 e ne usciva solo per lavorare o andare a fare gare di salto ostacoli. Tanto che quando (dopo l´acquisto) ho deciso di metterla al paddock aveva timore di lascare il box e fare 2 passi in autonomia. Se ci penso ancora mi scendono le lacrime. Ma questa è un´altra storia –

Per quanto riguarda i suoi consigli, trovo, siano preziosi. Sono sicura che il problema sia legato ad un fatto ormonale.
Da tempo prima di infilare la cavezza ad un cavallo aspetto sia lui a venire da me, non calco mai la mano perché mi sono resa conto che anche loro hanno giornate sì e giornate no e aspettare anche 10 minuti la loro predisposizione al rapporto con me mi ha sempre ridato in premio la loro miglior propensione al lavoro.
Cerco, per quanto mi è possibile 8nella mia inesperienza), di convincere e di ottenere con la persuasione l´atteggiamento del cavallo facendolo decidere in autonomia anche se poi la sua diviene la mia e viceversa – come quando, in passeggiata, sono passata con la mia cavalla nel branco di mucche maremmane con le grandi corna, non ho usato la frusta contro la sua paura e la sua voglia di galoppare lontana da lì, ho solo pazientemente atteso mentre parlandole cercavo di accarezzarla con la voce sino a che si è sentita più forte di quelle mucche e (a me è parso) con un grande stima di se stessa è passata oltre impavida –
Sicuramente ammetto di aver a volte affrettato gli eventi ma Le assicuro che compatibilmente anche ai mie inevitabili umori cerco di pormi verso gli altri esseri, tutti, sempre in maniera positiva.

In questi giorni, avevo già deciso di non montare la cavalla ma di essere comunque presente sia per una buona mangiata d´erba sia per il contatto e la cura.
Intanto da qualche periodo mi documento con letture quali equitare con sentimento o i manuali di Nuno Oliveira per proseguire anche nel corretto atteggiamento in sella.
Ne approfitto anzi nel chiederLe se ha da indicarmi letture appropriate per l´apprendimento nel vasto universo del comportamento e la psiche degli equini. Io ho letto Nuda Libertà di Carolyn Resnick e trovo che molto mi ha insegnato.

Intanto cercherò ancor più di tener fede ai suoi consigli che sposo in maniera assoluta.
La ringrazio di cuore
Nadia

  • Ospite ha risposto 13 anni fa

Salve e scusa per il ritardo nel risponderti.
Spero che le cose stanno andando decisamente meglio, anzi ne sono sicura. A proposito di testi, trovo che le scelte di lettura che hai fatto finora siano destinate ad aprire un percorso di comprensione che va al di là del semplice "capire" il cavallo (cioè entrare nella sua testa con l’umiltà di imparare a sentirsi cavallo) e affrontano anzi il discorso di sapere "sentire fisicamente" il cavallo (mi riferisco ai testi di Nuno Olivera e Mazzoleni) oltre che emozionalmente. Sei al top, dunque, complimenti. Da questo punto vista, più che consigliarti altri libri sui cavalli, potrebbe esserti utile (se non li conosci già) leggere i testi di Temple Grandin, una donna autistica americana che riesce a capire meglio di noi gli animali perchè, attraverso la sua patologia, riesce a vedere e sentire cose che noi "normali" non riusciamo a vedere e sentire. Fanno riflettere molto e mettono in discussione il discorso spesso antropomorfizzato del benessere animale in tutti i sensi.

Sì, con la cavalla va meglio.
Io dalla mia cerco di avere una comunicazione più corretta anche in sella, adoperandomi nel creare una relazione intima migliore che, con l’aiuto dell’assetto, mi porti a cercare di esser ancor più compresa, tanto più cercherò di comprendere.
Infatti, ripensando all’accaduto, mi sono resa conto che tra me e la cavalla vi era stata, poco prima, una "lotta di forze" – lei non voleva galoppare a mano destra ed io la spronavo – che sicuramente oltre, ai già visti problemi singoli della cavalla, hanno modificato e disunito il nostro equilibrio psico-fisico. Da qui la giusta risposta di ribellione della cavalla.

Intanto a Maggio parteciperò al corso di equimozione e isodinamica tenuto da Mazzoleni sperando di poter ancor meglio progredire in questo percorso che, mi pare, sia il più coerente per una corretta equi-tazione.

Leggerò sicuramente i testi di Temple Grandin.

Grazie dei consigli.

  • Ospite ha risposto 13 anni fa

il corso è molto buono e ti darà le basi per non danneggiare il cavallo sotto sella; è anche molto duro però, sia per il cavaliere che per il cavallo, quindi preparati alla fatica fisica e psicologica che comporterà. Stai seguendo un percorso molto coraggioso che affinerà le tue competenze e con esse la capacità di "sentire" il cavallo fisicamente e di entrare in perfetta sintonia "di testa" con lui/lei. In bocca al lupo

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