Buongiorno, dottoressa, sono una mamma disperata.. mia figlia 15enne monta da qualche mese la sua cavalla di 3 anni, incrocio quarter.È in un maneggio, a pensione. Alla capezza la segue volentieri, la riconosce, viene quando lei la chiama.. in passeggiata è tranquilla e nel campo prova (uno spazio aperto, senza recinzioni ) lavora piuttosto bene. I grandi problemi iniziano quando entra nel campo di addestramento vero e proprio,(mia figlia fa monta western, gare di gimkana ): inizia a innervosirsi, a sgroppare, a tentare la fuga e purtroppo, ultimamente, si è impennata a candela con mia figlia in groppa! Per fortuna non è successo nulla di brutto, ma io sono terrorizzata. Gli istruttori hanno frustato il cavallo e ci sono saliti (la cavalla ha continuato a sgroppare/impennarsi). Dunque hanno consigliato a mia figlia di indossare gli speroni e dare gli schiaffi prima di salirci.Inoltre la cavalla non va volentieri a mano sinistra. L’hanno frustata con mio grande disappunto. Ne’ io né mia figlia approviamo questi metodi .. inoltre mi chiedo perché il cavallo fa così? Ha dolore? Probabilmente ha paura? Picchiare non aumenta la paura? Io direi di sì! Ma mi trattano come se non capissi niente. Ho veramente bisogno di sapere come mi devo comportare.. La ringrazio molto..
- Ospite ha scritto 6 anni fa
Salve,comprendo la preoccupazione per salvaguardare l’incolumità di sua figlia e mi associo al disappunto manifestato per il trattamento che gli istruttori hanno riservato alla giovanissima cavalla. Purtroppo e a malincuore molte realtà equestri non sono assolutamente idonee alla formazione di giovani allievi e giovani cavalli. Le persone descritte ne sono la prova.
Sono da rifiutare tutti i comportamenti di violenza messi in atto nei confronti dei cavalli!
Molto spesso nelle gestioni convenzionali i cavalli sono costretti a vivere in un continuo stato di ansia, tutta questa ansia spesso è causata da condizioni e da richieste inadeguate alle quali sono sottoposti. Questi comportamenti dannosi non tengono conto delle caratteristiche (fisiche e comportamentali) e delle esigenze proprie dei cavalli e possono indurre reazioni di paura e fastidio.
I comportamenti di difesa manifestati dalla giovane cavalla comunicano un enorme disagio. Consultando un attento veterinario potrà verificare se sono presenti problemi fisici e o di gestione.
offrire ai cavalli una buona qualità della vita che considera i bisogni fisiologici ed etologici (vivere in relazione con i propri simili e la possibilità di muoversi liberamente) in un ambiente positivo, rassicurante e stimolante crea la migliore condizione per imparare.
La relazione con i cavalli si costruisce con la calma (la calma è necessaria per l’apprendimento) e con il piacere da parte dei soggetti coinvolti di stare e fare cose insieme.
Per iniziare a risolvere I GRANDI PROBLEMI CHE INIZIANO QUANDO ENTRA IN CAMPO, il primo passo è modificare le aspettative e l’atteggiamento dando valore alla relazione e alla formazione in ogni aspetto della vita e della gestione quotidiana. La formazione di un puledro, come nel suo caso, è un percorso delicato.
a presto Francesca
- Dott.ssa Francesca Amato ha risposto 6 anni fa
Prego accedi per rispondere.