vorrei porvi un quesito relativamente alla redazione di una mia scrittura privata per mezza-fida del mio cavallo. Ho messo per iscritto la mia volontà di concedere in mezza fida il cavallo e le mie condizioni nello stipulare la scrittura privata tra me (affidante) e la parte affidataria, in questo caso il genitore del minorenne che utilizzerà effettivamente il cavallo nel centro e in gara. Per correttezza mi è sembrato utile accennare allo stesso centro di scuderizzazione l’intenzionde di stipulare il contratto privato, ma su questo la gestione del centro si è un pò indisposta e si è anche arrogata il diritto di avere una copia della bozza per leggere le mie condizioni (bozza che già avevo sottoposto ad un legale di mia fiducia) e per di più, poi, apportarne arbitrariamente modifiche ed elisioni. Più esattamente il gestore del centro (una A.S.D. FISE) sostiene fermamente che tale contratto (dopo averlo letto e… senza sapere cosa significasse il termine "buon padre di famiglia"…) sia superfluo in quanto verrà fatto un regolamento del centro e il minorenne che monterà la cavalla è comunque sempre seguito dall’istruttore; quindi – in prima battuta- mi tranquillizzavano sostenendo che le responsabilità su un eventuale danno a quest’ultimo sono comunque di loro competenza. Però poi mi si parlava di sgravio di responsabilità… (un controsenso no?). Ho ribadito più volte la differenza di genere di responsabilità tra un regolamento del centro ippico che offre la scuderizzazione e per cui ha in custodia i cavalli scuderizzati (come un deposito) e, dall’altra, una scrittura privata tra me e la madre del minorenne che monta (come utilizzatore finale) per chiarire le modalità di utilizzo della mia cavalla, della sua cura, dei finimenti, della divisione di spese ordinarie o meno e delle rispettive responsabilità oggettive e soggettive (accordo che potevo fare oralmente ma che preferisco sia fatto scritto). Ancora non capisco l’ostinarsi da parte dell’istruttore e della segretaria (sua compagna), che gestiscono il centro, a dire che il regolamento del centro comprende anche le clausole di responsabilità sia verso il ragazzo che la cavalla (ma che a tutt’oggi non ho visto…). Tra l’altro mi si accennava che in centro, a breve, vogliono farci firmare a tutti i soci, la stessa scrittura (in falsa riga dei modelli della FISE per i C.ippici che, come ho capito, funge come liberatoria di responsabilità da parte loro…) dove le clausole di responsabilità che ho scritto nella mia bozza di contratto di mezza-fida sarebbero comunque a carico non del centro, ma della persona che in quel momento utilizza il cavallo.
Ho chiesto un parere ad un amico avvocato, che è anche socio del centro e addentro nel mondo del cavallo da anni. Sulle prime mi ha dato ragione e ha approvato il contenuto della bozza della scrittura privata, ritenuta corretta giuridicamente. Poi ha parlato con la presidenza che lo ha convinto che, di fatto, avendo loro in scuderia la mia cavalla, automaticamente questa è affidata a loro, quindi diventavano responsabili anche del suo uso da parte del ragazzino su cui avrebbero controllato… Io su questo non sono completamente d’accordo, perché io affido la cavalla ad una persona (o meglio al genitore con clausola di esclusivo uso nominativo da parte del figlio)e non al centro ippico!!!
Tra l’altro non potendo io montare spesso, pur essendo una mezza-fida, concedo esplicitamente al ragazzino di montare il cavallo tutti i giorni e di poter partecipare a gare, previo mio consenso (anche qui l’istruttore si pè impuntato perché è lui che decide le uscite….e io ho replicato che la cavalla esce in concorso se io sono d’accordo e che pretendo di essere interpellata prima di decidere le iscrizioni; anche qui c’è stata una guerra. Essendo il cavallo adatto a gare importanti già hanno detto che parteciperà a questo e quel concorso in trasferte abbastanza lontane, senza nemmeno chiedermi il parere!!!).
Ho anche chiesto di defalcare dalla mia metà fida la quota della parte relativa al costo dell’istruttore. Mi è pure stato detto che nel centro non usano distinguere le voci tra mantenimento e quota istruttore…e che quindi va divisa a metà.
Non parliamo del mangime che compro in più perché non gradisco quello in uso al centro, a mio avviso di scarsa qualità e che quindi non utilizzo: non mi hanno nemmeno decurtato il costo del mangime di base che non uso dal costo mensile della pensione…
Mi date un chiarimento in modo da poter far valere i miei diritti da proprietaria e come "cliente" che paga la retta mensile, la quota sociale, per avere un servizio di mantenimento del cavallo, ecc.. con questa presa di posizione e ingerenza nei rapporti privati tra me, affidante e l’altra parte affidataria (ho detto che stavano limitando un mio diritto di tutelarmi sia per la cavalla, sia per altro)?
Grazie.
- Ospite ha scritto 11 anni fa
Mi permetto la specifica: questo non è un forum, ma una piattaforma di "consulenza".
Se desidera una analisi della Sua specifica posizione in seno al Centro Ippico di cui è socia e presso cui alloggia la cavalla, sarò ben lieta di prendere visione del più volte menzionato regolamento e valutare quali siano le clausole che possano in qualunque modo interferire col la Sua scrittura privata.
E’ vero che il cavallo è in custodia al Centro, ma nulla osta al fatto che Lei desideri in sede di affidamento del Suo equide chiarificare le condizioni e il riparto delle spese. ci sarebbe poi da esaminare il tasto di inscindibilità dei capitoli di spesa pensione e istruttore.
Se desidera una disamina più specifica mi può contattare alla mail (virginia.polidori@libero) per un preventivo.
- Avv. Virginia Polidori ha risposto 11 anni fa
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