DIRITTI/DOVERI IN PASSEGGIATA

Buongiorno, le scrivo per confrontarmi con lei su una questione che mi preme particolarmente e che ultimamente mi sta condizionando. Vado a cavallo ormai da 10 anni, e oltre alle gare ho sempre avuto molta passione per le passeggiate. In particolare negli ultimi 2 anni mi sto dedicando quasi esclusivamente alle passeggiate, anche perché, da 3 mesi, ho avuto la fortuna di trovare una stalla dove ora tengo e mi gestisco i miei 2 cavalli, e che si trova in una zona di campagna meravigliosa e apparentemente adatta per trovare svariati percorsi da fare a cavallo. Ho usato la parola “apparentemente” perché in questi 3 mesi, nelle poche volte in cui ho avuto modo di uscire in passeggiata in questa zona, mi sono imbattuta ben due volte nella situazione di sentirmi VIETARE l’accesso alle stradine che affiancano i campi arati o i vigneti dai rispettivi proprietari, che vedendomi passare mi hanno inveito contro, con modi piuttosto aggressivi. Premetto che sono perfettamente consapevole del rispetto dei terreni altrui, tanto che in tutti questi 10 anni non mi sono mai permessa di calpestare raccolti, orti, o di galoppare in mezzo ai prati; nei miei percorsi a cavallo passo lateralmente ai campi, imbocco stradine sterrate o asfaltate e costeggio vigneti. Alla mia richiesta di spiegarmi il motivo di tale accanimento, in entrambe le situazioni capitatemi, i proprietari hanno detto che dove mi trovavo era proprietà privata e per questo non avrei più dovuto passare di lì. Io allora ho risposto che non avevo visto alcun cartello, che non avevo scavalcato alcuna recinzione o sbarra e che comunque stavo seguendo delle stradine laterali ai campi, in piena campagna, senza arrecare alcun danno. Inoltre, visto che il divieto, a detta loro, era per una questione di PRINCIPIO, ho chiesto loro di spiegarmi se ciò valeva anche per i cacciatori. Loro mi hanno risposto che i cacciatori pagano un patentino per cui possono passare anche in proprietà privata e per questo i cacciatori sono da loro accettati. A questo punto mi chiedo: cosa posso fare per uscire in passeggiata visto che ogni stradina, ogni sentiero, ogni prato o campo che incontro sono ovviamente di PROPRIETA’ DI QUALCUNO? Quali diritti abbiamo, se ne abbiamo a questo punto, noi amazzoni e cavalieri, che, a differenza dei cacciatori, non siamo soliti pagare il nostro pedaggio con qualche selvaggina da lasciare al proprietario del fondo in cui passiamo? Basta un cartello con scritto proprietà privata a legittimare un divieto assoluto in una zona di campagna? Io parlo da persona corretta e rispettosa, che si è sentita ingiustamente aggredire e che vorrebbe capire se esiste un modo per tutelare la nostra passione e il nostro sport (che tra l’altro trovo molto più innocuo, meno pericoloso per gli altri, più intelligente e rispettoso della caccia). Se per ipotesi domani uscissi nuovamente in passeggiata e TUTTI i proprietari di TUTTE le ipotetiche stradine o campi mi impedissero di continuare ad accedere, sarei costretta a montare sulle trafficate strade urbane tra l’asfalto e le auto? Le chiedo un consiglio in merito a questa questione che mi sta molto a cuore. La ringrazio fin d’ora.

  • Ospite ha scritto 16 anni fa

Cara Sara,
purtroppo quando si esce a cavallo e ci si imbatte in strade sterrate che costeggiano campi o proprietà private, o comunque sentieri di pertinenza di fondi o ville o terreni di proprieta privata, incappiamo in cogenti limiti.
La giurisprudenza ci fornisce la nozione di strade vicinali e ne regola l`utilizzo circoscrivendolo ad una cerchia ben precisa di individui:
Le strade vicinali, cioè le strade di proprietà privata destinata o al transito di una data comunità, si distinguono in due categorie: a) le strade agrarie o vicinali private , costituite per l`uso comune, ma esclusivo, dei proprietari dei fondi antistanti; b) le strade vicinali pubbliche, che possono definirsi tali ove ricorrono i seguenti ulteriori elementi: 1) l`uso concreto e duraturo da parte della collettività, che non sia quella stretta cerchia rappresentata dai diretti interessati; 2) l`idoneità reale della strada a soddisfare tali esigenze generali del gruppo territoriale locale (quale il collegamento tra luoghi pubblici); c) un titolo giuridico, che non siano i dati catastali e/o l`elenco delle strade comunali, generalmente rappresentato dal “tempo immemorabile“. Solo queste ultime sono strade di interesse amministrativo e possono, pertanto, essere sottoposte ad una regolamentazione pubblicistica; viceversa, le strade agrarie, o vicinali private , restano estranee alla disciplina pubblicistica.
Bisognerebbe sapere quindi a quale categoria appartengono le strade che Lei desidera percorrere, ma Le dico in confidenza, se i proprietari Le negano il passaggio è molto probabile trattarsi di strade vicinali private.
Se desidera risolvere questo interrogativo io sono a Sua disposione per effettuare una indagine catastale e saperLe dunque riferire con certezza ove può ed ove non può transitare.
Le ricordo i miei recapiti:
STUDIO LEGALE AVV. VIRGINIA POLIDORI, VIALE GIOSUE` CARDUCCI, 13, BOLOGNA, 40125, TEL. 051-346389; CELL.:340-7908287, E-MAIL: VIRGINIA.POLIDORI@LIBERO.IT

buongiorno,
ho letto con interesse la questione posta e la competente risposta. scrivo in stato di agitazione in quanto ho appena finito di discutere animatamente con un gruppo di persone a cavallo che hanno invaso la mia proprietà, insultato me e mia moglie, terminata con una segnalazione da parte mia ai carabinieri. vorrei però esporre oltre alla situazione il mio pensiero in generale sul delicato argomento. ho avuto l`immensa fortuna di crescere con i cavalli per 25 anni e ho sempre applicato oltre il rispetto delle regole anche l`applicazione del buon senso e della buona educazione. ho acquistato un rustico in mezzo ad un bosco disabitato per decenni, sul cui terreno nel corso degli anni hanno preso abitudine a passare tutti, cacciatori, cavalli, passeggiate varie. da persona civile ed educata quale penso di essere, una volta abitato il rustico ho applicato i principi sopra elencati: ogniqualvolta ho incontrato cacciatori, gente a cavallo davanti a casa ho semplicemente detto che i terreni limitrofi a 50 m dall`abitazione erano di mia proprietà e quindi lasciavo, pur non avendone alcun obbligo, il passaggio a chiunque ne avesse piacere pur di poter ripercorrere i bei boschi delle valli cuneesi. ho avuto in passato un brutto scontro con dei cacciatori (che hanno sparato a 10m dall`abitazione, terminata con una risolutiva denuncia ai carabinieri), ma a parte questo il 99% delle persone a cavallo hanno piacevolmente reagito a questa proposta, anzi, ringraziando per la disponibilità (essendo il resto dei boschi anche di mia proprietà). orbene, io credo che quell`1% di gente che vive la splendida esperienza di andare a cavallo, ma che non conosce le elementari regole civili e della buona educazione abbia una gran responsabilità nei confronti del restante 99%. infatti 10 min fa una persona con 6 cavalli al seguito, mentre transitava letteralmente davanti alla porta di casa, con la quale ho provato ad interagire, proponendo l`alternativa di passare sui miei terreni (tra l`altro più agevoli e anche più belli dell`asfalto e degli autobloccanti davanti a casa) non mi ha dato neanche il tempo di aprire bocca, ma ha incominciato ad in insultare me, mia moglie (con un bimbo di 2 mesi in braccio) e a millantare diritti di passaggio su mulattiere o altro, minacciando tutto il minacciabile, con un`arroganza senza pari. e non è la prima volta che utilizza la mia abitazione come fosse la sua (risparmio qui i dettagli dei danni causati in altre situazioni, ma sicuramente non piacevoli ed economicamente rilevanti) di fronte a queste persone, inutile dirlo, verrebbe voglia di sbarrare non solo l`entrata principale di casa (devo ancora mettere il cancello, ma ci son ben 4 cartelli di divieto di accesso/proprietà privata, ben visibili) ma anche negare il passaggio a chiunque su qualunque mio terreno. ovviamente la rabbia ora è tanta, ma passata questa, credo non sia giusto far pagare al 99% gli errori di un cafone (sui miei terreni passano anche cavalli di una cooperativa con bambini disabili, oltre a persone per turismo). per giungere ad una conclusione sia della situazione attuale sia del pensiero ad essa riferito: la prossima volta che passerà questa persona (che nonostante reiterati inviti da parte mia di fermarsi a parlare da persone civili, ha continuato a procedere, insultando)procederò secondo le vie di legge, nonostante sia di principio contrario a questi estremi. per quanto riguarda invece il pensiero più generale, se un proprietario di campo si alteri parecchio alla vista di una passeggiata a cavallo dobbiamo anche immaginare eventuali sue esperienze negative con questo 1% che purtroppo esiste e che causa gran danno a tutti gli amanti di questo sport e della natura in generale.

  • Ospite ha risposto 14 anni fa

Gent.mo Sig.re Gian Marco, capisco la sua rabbia e condivido pienamente il suo assunto: purtroppo i cafoni ci sono sempre! Quel tale che passa avanti a casa sua insultando la sua famiglia e tenendo comportamenti strafottenti, ben si merita una denuncia o quanto meno un esposto; potrebbe chiedere che il passaggio sulle sue proprietà sia interdetto solo a tale soggetto visto il comportamento che tiene nei confronti di sua moglie e suoi, lasciando agli altri, educati, il passaggio libero.
La proprietà è sua e decide lei chi passa e come…a meno che non esistano servitù o fondi interclusi, o altri usi o consuetudini locali.

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