buongiorno dottoressa, ho necessità di ricorrere alla sua esperienza per avere un aiuto riguardo lo svezzamento del mio puledro. Il puledro è un maschio di razza p.s.i. e compie oggi 1 anno; è con me dalla nascita in quanto nato dalla mia cavalla di 22 anni che ho da quando ne aveva 1 e 1/2. Il carattere della mamma è dolcissimo tanto che mi ha sempre permesso di avvicinare il puledro sin dalla nascita ( dopo il primo contatto con la mamma sono stata la prima cosa che ha visto e con la quale ha avuto un contatto). Il puledro ha da subito accettato la capezza e il contatto con l’uomo e mi segue alla longhina senza particolari problemi. Sia la mamma che il puledro stanno al prato tutti i giorni un paio di ore e durante tutto il resto della giornata rimangono in box con annesso un piccolo paddock di 3.5 mt. per 12 mt.; ho sempre potuto portare il puledro a fare dei giretti fuori dal maneggio senza che la mamma si preoccupasse e lo chiamasse; tutto questo fino a quando un giorno, il puledro aveva circa sei/sette mesi, che mamma e puledro erano fuori al prato il puledro è scivolato fuori dal recinto trovandosi uno da una parte dello steccato e uno dall’altra con conseguente spavento di entrambi; i due sono stati quasi immediatamente rimessi insieme ma da quel momento soprattutto la mamma è diventata morbosa con il puledro. Circa un mese e mezzo fa li ho separati di box ma per non creare ulteriori stress li ho messi in due box adiacenti. La cosa ha funzionato ed anche quando stanno fuori al prato stanno in due paddock separati ma adiacenti ed ogni tanto il puledro sta in compagnia di una pony.Finalmente dopo averla riempita di aneddoti arrivo alla domanda vera e propria!!!!!!! quando allontano uno dall’altro ecco che l’altro incomincia a chiamare e soprattutto il puledro diventa ingestibile perchè cerca di raggiungere la mamma; come posso fare per abituarli ad uscire separatamente senza che si facciano prendere dalla paura e si ignorino? Il puledro ha un bel caratterino e non ha paura delle persone tanto è che quando cerco di allontanarlo da me mi si butta addosso anche perchè non sono ancora riuscita ad insegnargli a cedere alla pressione.
La ringrazio davvero tanto anticipatamente per la sua pazienza e per i suoi preziosissimi consigli
- ilaria ha scritto 9 anni fa
Cara Ilaria,
in natura lo svezzamento è un processo che può avvenire o in maniera graduale completandosi nel giro di alcune settimane oppure in maniera brusca. In questo caso le femmine improvvisamente evitano i loro puledri o vi si rivoltano contro quando questi si avvicinano per chiedere nutrimento. Lo svezzamento inizia a causa di una successiva gravidanza e per via dei disagi dovuti alla crescita dei denti nel puledro e quando lo stesso inizia a trascorrere sempre più tempo alla ricerca di altro mangiare piuttosto che chiedere il latte alla mamma. Negli allevamenti si decide di svezzare i puledri intorno agli otto mesi. Anche un po’ prima se si ha a che fare con puledri maschi poiché maturano sessualmente prima delle femmine. Comunque non prima dei cinque mesi, perché il sistema digestivo del puledro non è completamente sviluppato, perciò può avere qualche difficoltà ad assimilare cibi solidi. In cattività lo svezzamento può essere un periodo molto stressante per il cavallo e lei, giustamente, ha cercato di prendere tutte le precauzioni per ridurre lo stress favorendo, però, nel suo puledro l’attaccamento alla madre. Inoltre, il suo puledro manifesta i primi atteggiamenti da "stalloncino" dovuti, probabilmente, ad una sua precocità, al suo temperamento ma anche alla stagione primaverile e fomentati dalla presenza della pony che di tanto in tanto gli fa compagnia.
Il suo puledro ha ormai 12 mesi, il suo sistema immunitario è pienamente maturo quindi dovrebbe separarlo dalla madre in modo netto e definitivo e anche se ciò potrebbe causargli dello stress non andrebbe ad abbassare le sue difese naturali contro le infezioni. Provi a non farli stare più nei paddock adiacenti. Se fa uscire il puledro, tenga la mamma in box. Il suo puledro è abituato a essere maneggiato quindi la sua presenza lo dovrebbe un po’ tranquillizzare e dovrebbe cominciare ad assumere il ruolo di "nuova guida" per lui. Potrebbe fargli condividere il paddock con un compagno, cavallo o pony è indifferente purché sia un castrone dolce e mansueto, altrimenti una capretta. Ogni puledro reagisce in modo diverso. Alcuni possono riprendersi abbastanza rapidamente, ma la maggior parte nitrisce e chiama la madre, a volte per ore. Altri si agitano notevolmente e cercano di scappare per raggiungerla. Quando allontana la fattrice, vi è il rischio che il puledro si faccia male. I punti in cui è più probabile che resti ferito sono le recinzioni e gli abbeveratoi, perciò è meglio curare la sicurezza del paddock e del box. Rimuova tutto ciò con cui il puledro potrebbe farsi male, anche un secchio d’acqua. Si dovrà armare di tanta pazienza ma se ciò dovesse essere inutile dovrà necessariamente separarli in modo che non si vedano e non si sentano almeno per qualche mese.
Spero che riuscirà a risolvere senza dover essere costretta a scegliere quest’ultima, più drastica, soluzione.
Saluti,
Serena
- Serena Cappello ha risposto 9 anni fa
buonasera dottoressa, sto provando a portare il puledro al paddock mettendo nel box adiacente altri cavalli, tutto fila liscio fino a quando io rimango con lui o fino a quando gli altri cavalli non si agitano un pochino; incomincia a correre verso la staccionata e per paura che possa farsi male( la staccionata purtroppo non è delle più sicure ) lo porto fuori e finalmente si calma. Adesso lo porto un pò distante dal box ma ad un certo punto se ci allontaniamo un più da quello che conosce allora si agita incominciando a saltare; vorrei sapere come devo fare per contenerlo e come condurlo in questi momenti per gestirlo al meglio. La ringrazio tanto per i consigli e per la pazienza.
grazie ancora Ilaria
- ilaria ha risposto 9 anni fa
Buonasera dottoressa, ho riletto quello che le ho scritto e mi sono accorta di un paio di errori, il primo è che nel i cavalli li mettevo nel paddock adiacente e non nel box ma immagino lo avesse capito e nell’altro ho proprio dimenticato un paio di parole! !! La ringrazio ancora e mi scuso per gli errori
- Ilaria ha risposto 9 anni fa
Cara Ilaria,
da quanto mi scrive posso ipotizzare che il suo cavallo manifesta un chiaro legame di fiducia e di affetto nei suoi confronti ma questo attaccamento rischia di diventare pericoloso se non gestito adeguatamente. Adesso, nel paddock, resta calmo solo in sua presenza, poi cosa farà? Le verrà, per esempio, addosso quando lo condurrà alla lunghina? Oppure quando proverà a farlo girare alla corda? Uno stallone è molto più esuberante di qualsiasi altro cavallo ed estremamente reattivo ad ogni sorta di stimolo e col tempo dovrà confrontarsi spesso con lui per stabilire chi dei due dominerà. Essendo ancora piccolo deve scoprire tutto e se poi vi aggiungiamo la nevrilità tipica della razza, ecco un bel mix quasi esplosivo.
Il suo cavallo è giovanissimo ed energico, è esuberante ed è giusto che lo sia come stallone probabilmente cerca di "imporsi" sui cavalli vicini di paddock che anche loro si fanno sentire. Se magari la staccionata fosse più sicura potrebbero mettere, in modo autonomo, le loro dinamiche di conoscenza, ed ognuno prenderebbe il proprio posto nel proprio ambiente. Purtroppo ciò non è possibile per via della precarietà della struttura e lei giustamente lo riporta in un ambiente più tranquillo e più sicuro.
Quando lo fa uscire dal box provi a farlo girare alla corda nella zona in cui entrambi vi sentite tranquilli, lo abitui a rispondere ai comandi vocali sopratutto quelli che ristabiliscono la calma (il fischio, il silenzio). Gli insegni a farsi condurre con le giuste distanze, a fermarsi e a riprendere il movimento quando glielo chiede. Presti attenzione al suo linguaggio del corpo e quando si rende conto che è distratto richiami la sua attenzione magari cambiando esercizio. Se il suo puledro le presta attenzione e risponde bene lo porti a riposare e a mangiare un po’ di fieno alcuni metri più avanti, nell’ambiente che conosce di meno. Se si agita e si innervosisce, ritorni dove era tranquillo e ricominci il lavoro per poi riportarlo a riposare e a mangiare dove si era agitato. Ogni giorno si spinga sempre più avanti. Se il lavoro viene fatto bene il suo cavallo imparerà ad associare il nuovo ambiente ad un luogo gradevole dove può mangiare e riposare.
Gli strumenti contenitivi non sono mai una soluzione, ma possono essere un mezzo per arginare i problemi nel frattempo che si lavora sull’educazione. Provi a condurlo col capezzone da doma. Le consiglio di indossare sempre dei guanti e stia attenta a non attorcigliare mai la lunghina alle mani.
Mi tenga aggiornata.
Serena
- Serena Cappello ha risposto 9 anni fa
Buonasera dottoressa, intanto l’ho messo come mi diceva al paddock con un castrone ed il risultato è stato perfetto. Quando lui cerca di stuzzicarlo il grande lo ignora così lui smette e gli sta vicino a brucare e non si fa più prendere "da attacchi di panico".Come dice lei è sempre un continuo confronto su chi comanda! !!!! Non vorrei sbilanciarmi ma sono sicura che tutto quello che combina non lo faccia con cattiveria; credo sia permaloso ed il modo migliore per fargli fare le cose è tra virgolette quello di raggirarlo perché scontrandomi con lui ottengono il risultato opposto a quello desiderato; inoltre prima di entrare nel box se è troppo irruente gli ho insegnato dicendogli di andare in là a spostarsi dalla porta. Incomincerò a fare il lavoro che mi ha detto e le farò sapere al più presto. Grazie per tutti gli ottimi consigli! !!!!!!!!
- Ilaria ha risposto 9 anni fa
Buonasera dottoressa, vorrei farle qualche altra domanda per essere sicura di non sbagliare; quando lo conduco alla Longhina e lui si mette a saltare è meglio che lo tenga vicino tenendolo per la capezza o gli dò un pò di corda e poi lo riprendo? A volte quando sono nel paddocckino adiacente al box mi raggiunge cercando di darmi un morsetto quindi io cerco di allontanarlo alzando le braccia e lui prima cerca di continuare ma poi spingendolo si allontana:faccio bene o dovrei comportarmi diversamente? Vorrei chiederle anche se potrebbe essere utile per me leggere qualche libro e se si me ne potrebbe consigliare qualcuno? Per fare le prime "passeggiate è meglio uscire con un cavallo adulto oppure è meglio che si abitui a farlo da solo con me?
Mi scuso ancora per le domande magari inutili o con risposte che dovrebbero essere scontate ma non vorrei sbagliare (anche se sicuramente involontariamente di errori ne starò già facendo) in questa fase così fondamentale.
La ringrazio ringrazio nuovamente e la saluto
- Ilaria ha risposto 9 anni fa
Cara ilaria,
grazie per gli aggiornamenti e sono contenta di sentire notizie positive.
Quando conduce il cavallo alla longhina e lui comincia a diventare un po’ vivace non lo tenga per cavezza perché se alza la testa le potrebbe lussare la spalla o peggio potrebbe restare impigliata la mano nella cavezza. Il cavallo lo dovrebbe tenere corto ma sempre dalla lunghina e l’ideale sarebbe riuscire a prevedere le sue intenzioni e anticiparlo richiamando la sua attenzione o cambiando direzione. Per quanto riguarda i morsetti è un comportamento abbastanza normale per uno stalloncino ma che deve assolutamente evitare perché col tempo può diventare un vizio molto pericoloso. Ad un cavallo non si dovrebbe mai permettere di invadere il nostro "spazio personale" a meno che non sia stato invitato a farlo. A volte dei comportamenti inappropriati sono semplicemente un tentativo di catturare l´attenzione, pertanto una qualsiasi punizione può solo peggiorare il comportamento. Ogni volta che il puledro entra nel suo spazio, lo faccia indietreggiare ma senza spaventarlo, lo spinga semplicemente da un lato. Cerchi di intuire la sua intenzione di mordere e cambi la sua posizione, non gli permetta di toccarle con il muso le mani o qualsiasi parte del suo corpo. Se non riesce ad evitarlo le dia un colpetto leggero con il dito sul muso. Quando agisce in questo modo distolga lo sguardo dal puledro e non muova né la mano né il braccio, movimenti che potrebbe imparare, in seguito, ad associare col comportamento scorretto e a schivare. Il risultato, se è tempestiva e coerente, sarà estinguere il desiderio del puledro di fiutarla o mordicchiarla.
Per quanto riguarda le passeggiate in generale è sempre meglio farle in compagnia e portare sempre con sé un cellulare. In particolare con un cavallo giovane è meglio uscire insieme ad un cavaliere esperto con un cavallo adulto e mestierato, che conosca bene il percorso e non si spaventi.
Per quanta riguarda i libri le consiglio "I misteri del cavallo" di Robert M. Miller, un libro che spiega esattamente come pensa un cavallo, come reagisce e perché in relazione a come pensiamo, agiamo e reagiamo noi; "Imprint Traning del puledro appena nato" di Robert M. Miller, un manuale fotografico riferito ai puledri ma con tante nozioni e suggerimenti che si possono adattare anche ai giovani cavalli.
Non si scusi per le sue domande, i suoi dubbi e timori sono più che legittimi, resto sempre a sua disposizione per qualsiasi altra domanda o dubbio.
Saluti,
Serena
- Serena Cappello ha risposto 9 anni fa
buonasera dottoressa eccomi ancora qua a farle mille domande! Volevo innanzi tutto dirle che ho letto i libri di Robert Miller e li ho trovati eccezionali. Ci sono due cose che vorrei chiederLe; la prima riguarda le uscite a passeggio con il puledro; quando ci allontaniamo dalla "zona sicura" e quando rientriamo in scuderia si impenna creando un po’ di confusione ma non appena rientriamo nella zona sicura si calma immediatamente. E’ forse perche dovrei allontanarmi anche solo di un metro al giorno senza esagerare?
La seconda che mi lascia un po’ perplessa è che quando siamo nel box e si impaurisce si butta in terra!!! mi spiego meglio, la cosa è capitata un paio di volte una delle quali ho sbagliato io perchè per asciugarlo gli ho messo sulla schiena un’asciugamano e ho incominciato a strofinarlo facendoglielo sbattacchiare sul fianco spaventandolo. Lui è abituato ad avere sulla schiena degli strofinacci ma sicuramente sono stata troppo brusca; in quel caso si è buttato contro di me e si è lasciato cadere per poi farsi una bella rotolata e rialzarsi. Subito dopo l’ho portato fuori dal box e piano piano gli ho ripassato l’asciugamano addosso fino a quando è stato tranquillo. E’ normale un atteggiamento del genere? cosa posso fare per evitarlo?
grazie anticipatamente
saluti Ilaria
- ilaria ha risposto 9 anni fa
Cara Ilaria,
innanzitutto grazie per aver letto i libri di Miller e per averli apprezzati. Nell’atteggiamento esuberante del suo puledro, descritto nella prima parte del post, non ci trovo molto di strano. É giovane, forte, è uno stalloncino. A volte l’impennata è un gioco, altre manifestazione di gioia, altre volte ancora potrebbe indicare disagio e paura. Provi a notare più particolari sul perché assume questo atteggiamento. E per zona sicura cosa intende? gli ambienti della scuderia? gli ambienti circostanti? Quando esce vuole tornare subito in scuderia? Vuole tornare dagli altri cavalli? Esce sola? Ha provato ad uscire con un altro cavallo castrone e mestierato?
Nei post precedenti mi parlava del fatto che il puledro aveva a disposizione un paddock, c’è ancora? Lo porta in passeggiata direttamente dal box o dal paddock?
Tenga sempre presente che con i cavalli in generale e con gli stalloni in particolare è fondamentale lavorare sul proprio atteggiamento, mai remissivo né aggressivo. L’atteggiamento giusto è sempre quello assertivo.
Il secondo atteggiamento, invece, è un po’ insolito ma mi è capitato di vederlo un’altra volta su un altro puledro, anche lui quando lo abbiamo desensibilizzato all’asciugamano si è buttato a terra e ha rotolato. Solo dopo numerose indagini e analisi abbiamo capito che l’odore del detersivo con cui era stato lavato l’asciugamano stordiva il piccolo (e si buttava a terra) e poi rotolava per togliersi quell’odore di dosso. Il nostro caso lo abbiamo accertato, per il suo puledro verifichi che stracci e asciugamani non abbiano odori particolari che lo possano infastidire.
Se riesce ad escludere questa causa allora deve cominciare a fare tutto un lavoro di desensibilizzazione progressiva, ovvero abituare pian piano e gradualmente il suo puledro a qualsiasi nuovo stimolo. La desensibilizzazione d’urto è sempre sconsigliata perché un puledro potrebbe spaventarsi, tentare di fuggire e ferire se stesso e le persone che gli sono vicine.
Mi tenga aggiornata.
Serena
- Serena Cappello ha risposto 9 anni fa
Buongiorno, la ringrazio intanto per essere sempre così disponibile.
Per quanto riguarda il comportamento del puledro nelle uscite le specifico che lo porto fuori appena uscito dal box e la sua zona sicura è quella davanti al paddockino davanti ai box; inoltre tutti i giorni sta sempre fuori al paddock con uno / due cavalli con i quali va d’accordo . Io credo che il suo comportamento sia dato più che altro da un pochino di paura anche se ha lo stesso atteggiamento sia da solo che in compagnia.
Intanto la ringrazio ancora e le mando un abbraccio
- Ilaria ha risposto 9 anni fa
Cara Ilaria, capisco che è una situazione frustrante ma si deve armare davvero di tanta pazienza. Ora ogni nuova situazione incute ai cavalli, ancor più se sono giovani e vivaci, un po’ di timore. Il nostro compito è quello di fargli vivere ogni esperienza senza lasciar loro nessun trauma, nessun dolore, nessun brutto ricordo. Purtroppo però non sempre il nostro modo di agire e di comunicare con loro corrisponde a quello che effettivamente vorremmo che fosse e da queste incomprensioni, a volte anche apparentemente insignificanti, nascono delle situazioni come quella che sta vivendo, che, se non gestita in modo corretto subito, possono creare non pochi problemi.
Io non sono sicura che si tratti di paura anche perché mi dice che si comporta allo stesso modo anche in compagnia di altri cavalli. Il comportamento del suo cavallo può essere dettato dal temperamento, dalla troppa energia, oppure perché non vuole lasciare il paddockino o ancora semplicemente per capricci. Innanzitutto potrebbe provare a farlo sgranchire un po’ prima di portarlo fuori ma ancora prima io le consiglierei di cominciare tutto un lavoro di gestione in un ambiente controllato. Se ha la possibilità di utilizzare un recinto gli crei un piccolo percorso da affrontare insieme, cose semplici: un telone su cui farlo passare, delle barriere a terra, uno slalom tra diversi oggetti, dei palloni che rotolano ecc. In questo modo potrà osservare e valutare le sue reazioni a stimoli nuovi e potenzialmente paurosi in un ambiente però sicuro in cui entrambi, ma soprattutto lei, vi sentiate tranquilli e rilassati.
Ma se già in questo primo lavoro dovesse avere serie difficoltà allora dovrebbe cominciare a valutare la possibilità di farsi aiutare da qualche professionista.
Mi tenga aggiornata,
Serena
- Serena Cappello ha risposto 9 anni fa
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