Ciao Francesco, ti espongo la mia situazione: cavallo di 7 anni, 3/4 arabo, bellissimo sguardo intelligente e profondo. E` stato domato 3 anni fa e da allora montato 3 o 4 volte poi sempre vissuto fin dalla nascita allo stato brado con altri cavalli. Pochissimo contatto con l`uomo se non per cibo, acqua e qualche carezza. Ovviamente � molto suscettibile a qualsiasi cosa o rumore, quindi sempre sull`attenti; anche la semplice pareggiatura delle unghie diventa un problema se non lo si prende con molta molta calma. Mi piacerebbe farne un compagno di vita, ed � per questo che ti chiedo un parere su come farlo diventare sicuro e affidabile. E` con me dalla vigilia di Natale 2007, e continua a vivere in un grande paddock con un altro cavallo a cui si � gi� molto legato. Fino ad oggi, per instaurare un buon rapporto con lui, mi sono limitata a tante coccole, spazzolate, carezze su tutto il corpo, qualche breve passeggiata a mano nella mia strada di campagna che sfocia poi su una strada asfaltata dove ovviamente passano le macchine (tieni presente che arrivata al fondo di questa strada sterrata, mi fermo circa 15 minuti con lui al mio fianco per fargli vedere le macchine e sentirne i rumori), qualche giro nel tondino che lui conosce molto bene e una volta gli ho messo il sottosella sulla schiena per vedere che reazioni aveva (positive tra l`altro perch� non ha avuto nessun gesto di ribellione). Ha molta paura di stare legato, per la serie che si impenna e tira indietro fino a quando si libera o fino a quando capisce che il luogo in cui � legato � pi� forte di lui. Sono certa che con il lavoro e le attenzioni giuste diventer� formidabile, non ha nessun tipo di aggressivit� nei confronti dell`uomo neanche in situazioni, come durante la pareggiatura, in cui si � trovato legato e quindi molto impaurito. Che cosa mi consigli di fare? Quello che ho fatto fino ad oggi va bene? E da adesso in avanti?
Grazie in anticipo
- RABEZZANA CLAUDIA ha scritto 17 anni fa
Si Claudia,
mi sembra che il tuo approccio sia molto positivo. Il cavallo che mi descrivi ha bisogni di vivere “ogni giorno una piccola avventura“, in questo modo il suo mondo si dilata progressivamente e ne guadagna certamente anche la relazione con te. Prima di approcciare al problema che mi descrivi relativo a tenerlo legato, lavora molto sulla calma. Solo dopo che le reazioni diventano più blande, solo allora puoi approcciare a diversi metodi di apprendimento, che porteranno a risolvere il problema.
Un caro saluto!
Francesco De Giorgio
- Francesco De Giorgio ha risposto 17 anni fa
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