Salve dott.ssa, le scrivo perchè non riesco a capire il comportamento del mio puledrino che è nato il 1 aprile. Il puledrino vive con la madre in un prato intorno la mia casa in campagna dove vado quasi ogni giorno, vivono quasi in libertà perchè hanno un paddok ma è sempre aperto, quindi vanno dove vogliono. La mamma è cresciuta con me e si fida completamente. Non scalcia e non ha MAI morso. Questo è stato il primo figlio e già da appena nato il piccolo si faceva avvicinare e accarezzare sotto occhio vigile della madre, anzi mi leccava le mani. Adesso ha quasi 1 mese e la sua mole è già massiccia, quando lo accarezzo si gira mi rivolge il posteriore con la coda tra le gambe e inizia a spingermi quasi fino a farmi cadere…non capisco cosa vuole dire? a parte questo atteggiamento, ciò che mi preoccupa è che morde! in realtà lo faceva anche prima ma con i dentini piccoli non faceva male.. (e mi sto rendendo conto che ho sbagliato a fargliero fare)ora però stanno crescendo e il discorso è cambiato; anzi morde sempre più spesso alle spalle e alla schiena sia me che mio marito anche quando stiamo facendo altre cose. Esempio entro le terreno, mi giro per chiudere il cancello ed ecco il morso!! Non credo sia un atteggiamento ostile perchè poi ci gironzola sempre intorno per giocare ma ecco che come può allunga i denti…mi ha strappato 2 magliette e inizio ad avere paura anche perchè abbiamo una bambina piccola. Mio marito gli dà dei colpetti sul muso quando morde..io non ho coraggio… comunque sia non mi pare funzioni un granchè perchè continua a farlo.. La prego di aiutarmi, più i giorni passano e più cresce e ho paura che non riuscirò più a gestirlo. grazie mille.
- Alessia ha scritto 13 anni fa
Cara Alessia,
innanzi tutto auguri per la nascita!! Avere la possibilità di veder nascere e poi crescere il proprio puledro è la più bella esperienza (e avventura) che noi amanti dei cavalli possiamo vivere. Per la cavalla è il primo puledro, e mi sembra di intuire che è anche il vostro primo puledro. Mi rendo conto che, soprattutto i primi giorni, i puledrini sono gli esseri più belli, buffi e divertenti che ci possano essere, passare tantissimo tempo insieme a loro, giocare e coccolarli è veramente irresistibile. In tutto ciò non c’è niente di sbagliato tuttavia è necessario, sin da subito, stabilire delle semplici regole di comportamento che devono indicare cosa può e non può fare il puledro, regole che naturalmente valgono per entrambi. Non è mai troppo presto stabilire un "contratto" comportamentale perché, come lei stessa ha potuto verificare, i problemi incominciano a sorgere prestissimo. Il primo errore che è stato commesso (come lei stessa ha ammesso) è stato quello di permettere al puledrino di leccare le mani, atteggiamento che si è trasformato in un mordicchiamento innocuo ma che purtroppo è diventato un atteggiamento sgradevole. Tale comportamento non è insolito nei puledri (e anche nei cavalli adulti che non sono stati correttamente educati) ma è necessario correggerlo il prima possibile per evitare che diventi un atteggiamento aggressivo e pericoloso. La prima regola che deve fissare con il suo puledrino e seguirla con costanza e coerenza è: "Io posso toccare la tua bocca, ma tu (puledro) non devi mai mettere la tua bocca su di me". Per ottenere questo, quello che suggerisco io (ed è un metodo che funziona) è quello di colpire con il dito il musetto del puledro non appena tenta di toccarla. Non servono tanti colpetti dati in continuazione, anche perché quello che vuole fare il vostro puledro (per il momento) non è aggredirvi ma attirare la vostra attenzione per giocare e di conseguenza ottenendo la punizione (il colpetto sul muso) ha ottenuto ciò che voleva e risulterà quindi un premio, non un castigo. Quello che si vuole ottenere, invece, è esattamente il contrario perciò il colpetto con il dito – dato in maniera secca, rapida – dovrà essere molto simile ad una leggera scossa elettrica. L’ideale sarebbe guardare altrove quando si interviene, in modo che il puledrino non associ a lei o a suo marito la scossetta sul muso. Il puledro non dovrà capire da dove gli arriva quella "cosa" fastidiosa sul musetto ma deve solo essere in grado di associarla alla sua azione. Dovrete essere rapidi e soprattutto intuitivi nel senso che dovrete imparare a reagire quando il vostro puledrino manifesterà anche solo l’intenzione di mordere. Se lei non ha il coraggio di intervenire, dovrà – finché il problema non sarà risolto – evitare tutte quelle situazioni in cui il puledrino potrebbe essere messo nella condizione di mordere. Anche perché se suo marito cerca di correggerlo e poi lei con il suo atteggiamento non riesce a gestirlo vanificherà tutto il lavoro che suo marito compirà sul piccolo.
L’altro atteggiamento che potrebbe diventare un comportamento aggressivo e pericoloso è quello che le dà il posteriore e la spinge. Per il momento cerca solo di farle capire chi comanda ma tale comportamento potrebbe, in futuro, trasformarsi nel difetto di calciare. Anche in questo caso deve stabilire una regola che è la seguente: "Io posso invadere il tuo spazio personale, ma tu (puledro) non devi mai invadere il mio a meno che non ti invito a farlo".
Per mettere in atto questa regola è necessario, se non lo avete già fatto, incavezzare il puledro. Solo il semplice fatto di indossare la cavezza fa cambiare in molti puledri (ma anche nei cavalli adulti) l’atteggiamento, rendendoli più docili. Con la cavezza sarà in grado di controllare ogni suo movimento e le permetterà di compiere tutte le manovre che vuole. Magari potrebbe sostituire alcune coccole con la pulizia utilizzando una spazzola morbida, il suo puledrino la gradirà ugualmente e contemporaneamente gli sta insegnando il comportamento da tenere durante la pulizia quotidiana.
Questi come altri piccoli difetti i puledrini li apprendono molto velocemente. Non dovete scoraggiarvi perché si correggono, ma occorre del tempo e nel corso del quale dovrete essere entrambi coerenti; dovrete avere tanta pazienza, ma in futuro gli sforzi vi saranno ripagati. Resto in attesa di aggiornamenti.
Serena
- Serena Cappello ha risposto 13 anni fa
Salve, dot.ssa,la ringrazio tantissimo per aver dedicato tanta attenzione alle mie domande. Per quanto riguarda i morsi del puledro inizieremo da subito a seguire il suo consiglio e la terremo aggiornata. Per quanto riguarda lo spingermi col posteriore del puledro non avevo affatto intuito che fosse un atteggiamento di "invasione del mio spazio" non vorrei mai che col crescere potesse calciare! Di sicuro non gli permetterò più di farlo. per quanto riguarda la cavezza, ancora non ho mai provato a mettergliela, pensavo fosse presto! (non ho mai avuto a che fare con un puledrino prima) in realtà la corda la conosce un pò perchè ogni tanto ce lo faccio giocare, la mordicchia e ce lo accarezzo per abituarlo piano piano. Bè io inizierei pure a mettere la cavezza con delicatezza, come mi consiglia di fare per renderglielo "un gioco" e non una costrizione?
- alessia ha risposto 13 anni fa
Cara Alessia,
crescere un puledrino è una grandissima responsabilità. Tutto ciò che apprende in tenera età, tutte le prime esperienze gli resteranno impresse per il resto della sua vita. È la sua prima esperienza, ma ciò non vuol dire che non possa fare ugualmente un buon lavoro, gettare, quindi, delle ottime basi per il cavallo che diventerà in futuro. È fondamentale la costanza e la coerenza. È meglio ottenere piccolissimi risultati purché buoni, piuttosto che insegnare degli atteggiamenti che in futuro potrebbero essere pericolosi e difficili da gestire. Per quanto riguarda lo spazio personale si fermi ad osservare la sua cavalla con il puledrino al pascolo. Noterà che spesso lei lo tocca con il muso, lo spinge a volte con la testa altre volte con il posteriore e lo spintona nella direzione che vuole che lui vada. Così facendo la cavalla controlla il movimento del suo piccolo e gli insegna che è lei il capo. Cosa facciamo, invece, noi quando un cavallo ci tocca o ci spinge? La nostra reazione è istintiva. Ci allontaniamo per evitare di correre qualsiasi pericolo. Ma, in questo modo, il cavallo ci ha insegnato ad allontanarci da lui. Quindi in quella situazione chi ha il controllo? Sicuramente non noi. Per quanto riguarda la cavezza, non è assolutamente presto. Io studio e sto approfondendo la procedura di imprinting che consiste nel maneggiare il puledro subito dopo la nascita, addirittura prima ancora che il piccolo prenda la prima poppata. Sto riscontrando ottimi risultati: i miei puledri crescono sani, fiduciosi e rispettosi. Tornando alla sua domanda, più che rendergli la cavezza un "gioco" (con i cavalli, e ancor meno con i puledri, non si gioca) dovrà rendergli la cavezza un oggetto gradito che non gli incute nessun dolore. Per fare ciò dovrà, innanzitutto, desensibilizzare le orecchie e la zona dietro le orecchie, lo accarezzi e lo massaggi finché il puledrino non resterà fermo e tranquillo. Se mostra fastidio e cerca di evitare i suoi massaggi non lo deve lasciare andare via, altrimenti gli insegnerà esattamente l’opposto di ciò che sta cercando di insegnargli. Una volta desensibilizzate le orecchie può iniziare ad utilizzare la cavezza. Gliela faccia inizialmente vedere e annusare. Le prime volte ne sarà incuriosito e allo stesso tempo sarà un po’ guardingo. Non appena non mostrerà più nessuna reazione evasiva può incominciare ad accarezzarlo con la cavezza. Una volta che sarà abituato anche a questa manovra può iniziare a fargliela indossare. Usi una capezzina con l’aggancio a fibbia, gliela passi delicatamente sul collo e man mano gliela faccia scivolare lungo il musetto, una volta che lo avrà infilato non le resterà che tirarla lentamente su e abbottonare la fibbia. Le reazioni dei puledri sono diverse quando indossano la cavezza per la prima volta. La maggior parte inizia a correre e a scuotere la testa per cercare di liberarsi. Se dovesse reagire in tal modo, lo lasci fare e si allontani. Appena si calma, lo chiami a lei, lo accarezzi ancora, lo gratifichi e lo tranquillizzi anche solo con la voce. Aspetti, quindi ancora qualche minuto, e gliela tolga. La stessa procedura può ripeterla a distanza di un paio d’ore oppure il giorno dopo. Si prenda tutto il tempo necessario e non affretti nessun passaggio, come è stato detto all’inizio deve comunque essere un momento gradevole e non una costrizione.
Resto in attesa degli sviluppi.
A presto
Serena
- Serena Cappello ha risposto 13 anni fa
Eccomi qua, salve dott.ssa, sto lavorando con il "metodo scossa" per il mordicchiamento, la prima che l’ho usato il puledrino si è allontanato da me e non voleva più avvicinarsi, ci è rimasto un pò male!! poi piano piano è tornato ad avvicinarsi e riesco quasi sempre ad anticiparlo ma non è proprio facile, il puledro è velocissimo e un altro morsetto me lo sono beccata sul braccio!è un fulmine..prevederlo è una bella sfida… ma continuo. Mi sto "allenando" a tenermelo vicino senza che invada i miei spazi, e ieri ho iniziato a fargli annusare la capezza..come al solito la morde! e non molla! la prende forte tra i denti e tira indietro, vabbè piano piano. Oggi ho ripetuto e addirittura gli ho appoggiato la corda sul collo e ce l’ho lasciata qualche minuto,non aveva paura, stava tranquillo. Però a dir la verità ho lavorato poco con le orecchie per desensibilizzarle perchè si allontana quando le tocco. Devo insistere un pò per volta. Bè però oggi sono soddisfatta della corda intorno al collo. Ma mi chiedo: è giusto che facendo questo lavoro lui voglia tenere sempre una parte della corda in bocca? o è meglio non fargliela mordere? Mi sembra di vedere la mia bimba che vuole il ciuccio quando deve fare qualcosa di impegnativo, potrebbe essere un atteggiamento correlato, di sicurezza?
Grazie come sempre per l’attenzione. Alessia
- alessia ha risposto 13 anni fa
Carissima Alessia,
ha notato e messo in evidenza un bel po’ di atteggiamenti interessanti. Vediamoli uno per volta. La prima cosa che ha osservato è che il suo puledro è velocissimo. Ciò è dovuto al fatto che i cavalli sono degli animali che hanno un tempo di reazione elevatissimo. Il tempo di reazione o tempo di risposta consiste nell’abilità a percepire gli stimoli e a reagirvi. Per questo le consigliavo o di cercare di evitare tutte le situazioni in cui potrebbe ricevere un morso oppure riuscire ad anticipare l’azione. La seconda alternativa mi rendo conto che è più difficile da realizzare ma sta dimostrando di avere un acuto senso di osservazione pertanto sono fiduciosa che riuscirà a capire le azioni e reazioni del suo puledro e col tempo a gestirle.
Per quanto riguarda la capezza, è normale che il puledro cerchi di morderla. È anche attraverso il senso del gusto che il puledrino impara a conoscere tutto ciò che lo circonda. Tuttavia se gli lascia prendere in bocca la capezza vanifica tutto il lavoro che fa per cercare di educarlo a non mordere. Non ha senso insegnargli a non morderle la camicia, la maglietta o il suo braccio se poi gli lascia mordere qualsiasi altra cosa. In questo modo non gli manda un messaggio coerente e di conseguenza il suo puledrino non capirà mai quando può o non può fare una cosa.
Nei puledri la tendenza a mordere viene appresa anche a causa di una nostra incomprensione nei confronti di uno specifico messaggio che ci viene mandato. Ha perfettamente ragione nel fare il paragone con l’insicurezza. Infatti quando i puledri allungano testa e collo e aprono le labbra tentano solo di dirci che sono degli esseri indifesi, però purtroppo il più delle volte, è un comportamento che viene paragonano all´aggressione di un cane. Una nostra reazione sbagliata innescherà tutta una serie di ulteriori incomprensioni che portano successivamente a problemi di gestione.
Per concludere, la zona delle orecchie è una delle più sensibili. È importante che venga desensibilizzata accuratamente perché oltre a facilitare l’utilizzo della capezza farà sì che il suo puledro, crescendo, non acquisti anche quel difetto denominato "gelosia delle orecchie". Lo si può vedere, ad esempio, in cavalli adulti che alzano la testa quando gli si mette l’imboccatura.
Non si scoraggi e continui a lavorare con serenità e attenzione, non lasciando nulla al caso. I risultati arriveranno. Come sempre resto in attesa di novità.
Serena
- Serena Cappello ha risposto 13 anni fa
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