puledro che mordicchia

Salve dotoressa avrei una curiosità da chiederle,ho un puledro di due annie mezzo un puro maremmano,l’ho comprato che aveva 11 mesi ce l’ ho al paddock da solo ma vicino ad altri cavalli,un bellissimo esemplare terzo in morfologia a tuscania,lo sto tirando sù con la doma dolce ma il suo unico difetto e che mi morde pur sapendo che gli arriva qualche sberla,lui ci deve sempre provare,molti mi dicono che una volta sellato gli passa il vizio altri mi dicono che se lo porterà tutta la vita,potrebbe darmi qualche spiegazione del perchè lo fà e se gli và via questo vizzietto,grazie anticipatamente,colgo l’occasione per porle distinti saluti

  • Gianpaolo ha scritto 14 anni fa

Caro Gianpaolo,
il vizio del "mordicchiare" non ha nessun legame con la sella, e la tranquillizzo che col tempo, pazienza e perseveranza riuscirà a correggerlo. Anche se non è un vero vizio, ma io lo chiamerei più un "vezzo" dato che i cavalli lo apprendono, il più delle volte, da nostri atteggiamenti sbagliati nei loro confronti. Il suo puledro ha già 11 mesi. Immagino che una prima manipolazione, o una forma di imprinting, l’abbia già avuta da qualcun’altro. Innanzitutto c’è da dire che per il puledrino il "gusto" è un senso importante e la bocca è il mezzo che ha per scoprire il mondo intorno a sé. Come i bambini piccoli mettono tutto in bocca, allo stesso modo i puledrini toccano tutto con il muso per scoprire e assaggiare. Ma usano le labbra anche per un altro motivo. Quando allungano testa e collo e aprono ansiosamente le labbra è un loro modo di comunicare e tentano di dire: "per favore non farmi male. Sono solo un neonato indifeso". Si pensa spesso che stia tentando di morderci perché è un atteggiamento che viene paragonato all’aggressione del cane, comportamento a tutti più familiare. Sono questi, due comportamenti, che se capiti e non incoraggiati scompaiono da soli. Però può succedere che si creda che quando un cavallo viene verso di noi e ci tocca con il muso (senza essere invitato a fare così), sia "carino" o si pensi: "che bello, il mio cavallo mi ama". Se si osserva una cavalla che controlla il movimento del suo puledro, si noterà che lei lo tocca con il muso, lo spinge leggermente e lo spintona nella direzione che vuole che lui si vada. Lei controlla il movimento del puledro e gli insegna che è lei il capo. Perciò, quando un cavallo ci tocca con il muso, ci spinge leggermente, ci spintona, noi ci allontaniamo istintivamente e (per evitare danno) il cavallo ci ha insegnato ad allontanarci da lui. Chi ha il controllo? Ad un cavallo non si dovrebbe mai permettere di invadere il nostro "spazio personale" a meno che non sia stato invitato a farlo. Ogni volta che un cavallo entra nel tuo spazio, ti tocca con il muso o ti spinge, è importante farlo indietreggiare, allontanarlo o spingerlo da un lato. Col passare del tempo, poi, il "mordicchiare" se non è stato estinto subito si trasforma in un comportamento indesiderato. Comportamenti indesiderati spesso diventano risposte condizionate perché qualche genere di rinforzo è stato associato dal cavallo al risultato di quel comportamento. Il rinforzo può essere positivo o negativo, ma se in un modo o nell´altro fa sentire il cavallo più tranquillo, è molto probabile che il comportamento venga ripetuto finché non diviene una risposta condizionata ed abituale. Per i cavalli, come per i cani o per i bambini, una nostra reazione negativa, come una punizione, qualche volta viene vista come una ricompensa perché con ciò ottengono l´attenzione.
Molti comportamenti inappropriati sono semplicemente un tentativo di catturare l´attenzione, pertanto la punizione spesso può solo peggiorare tale comportamento. Il miglior modo di usare la punizione, consiste nel far sì che il soggetto presumi che si stia castigando da solo piuttosto che far risalire a noi la punizione subita. Per esempio, scoraggio i puledri dal toccare le mie mani o il mio corpo con la bocca colpendogli il muso con un dito. Quando agisco in questo modo distolgo lo sguardo dal puledro e non muovo né la mano né il braccio, movimenti che potrebbe imparare, in seguito, ad associare col comportamento scorretto e a schivare. Non appena mi tocca, colpisco solo leggermente il suo muso. L´effetto che voglio ottenere è quello di una scarica elettrica che si genera nel momento in cui vengo toccato. Il risultato, se sono tempestivo e coerente in modo appropriato, sarà estinguere il desiderio del puledro di fiutarmi o mordicchiarmi, che sono comportamenti sgradevoli in un cavallo adulto.

Mostro 1 risultati
La tua risposta

Prego per rispondere.