LETTERA APERTA AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI PONTECHIANALE (CN), IL COMUNE DI MONTAGNA CHE NON AMA I CAVALLI.

Al Sig.
SINDACO
del Comune di PONTECHIANALE (CN)

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Oggetto: LETTERA APERTA AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI PONTECHIANALE (CN), IL COMUNE DI MONTAGNA CHE NON AMA I CAVALLI.

Cuneo, 08 agosto 2005.

Egregio Sig. Sindaco,
scrivo a nome di un gruppo di sei “equituristi” che, partito da Acceglio (CN) in valle Maira sabato 22 luglio, attraversando le valli dell’Ubaye e del Queyras in Francia é rientrato in Italia dal Colle di St. Veran nella tarda mattinata di venerdi 29 luglio e, dopo avere pernottato in un Agriturismo di Chianale, stupenda frazione del “Suo” Comune, é transitato nel Capoluogo nella giornata di sabato 30 luglio scorso.
Dopo una breve pausa nel Capoluogo per acquistare il cibo per il pranzo e bere qualche caffè ci siamo messi in marcia per proseguire il nostro viaggio alla volta della tappa successiva (la penultima del nostro viaggio) nella media Valle Varaita.
Ci siamo diretti come sempre verso il sentiero che percorre il lungolago sulla destra orografica, ma dopo poche centinaia di metri abbiamo fatto uno spiacevole incontro: un Suo scortesissimo compaesano, che in ciabatte stava percorrendo lo stesso sentiero nel senso inverso al nostro. Il Suo compaesano non è un valligiano, ma uno che dir Suo “PAGA” e quindi ha dei diritti superiori ai nostri, ma questo è un argomento diverso. Il Tizio (chiamarlo Signore sarebbe offensivo), al di là dei toni, asseriva che noi avremmo contravvenuto alle regole e in particolare a un presunto divieto posto all’inizio del sentiero e che noi assolutamente non avevamo visto, ebbene: il Tizio aveva ragione! Non nel fatto che noi si sia dei maleducati, anzi, siamo tornati indietro e il cartello c’era per davvero: un segnale stradale di divieto di transito accompagnato da un pannello con su scritto: DIVIETO DI TRANSITO AI CAVALLI, semplicemente non l’avevamo visto a causa di un capannello di persone che assisteva guarda un po’ al passaggio della mandria di cavalli del vicino Centro Equestre che riportava gli animali dal pascolo notturno al luogo di lavoro.
Siamo tornati sui nostri passi, per educazione, non certo per le minacce di richiesta di intervento del Corpo Forestale o di chissà chi altro, abbiamo percorso al passo la Strada Provinciale, stretta e pericolosa ma senza divieti ai cavalli e limiti di velocità.

A questo punto a nome di tutto il gruppo vorrei significarLe che:

CI DISPIACE
avere turbato la quiete del “Suo” villaggio;
CI DISPIACE
essere stati trattati da delinquenti o appestati o chissà che altro;
CI DISPIACE
che Lei e la Sua Amministrazione, in un centro “turistico” di montagna non amiate gli Animali tanto da vietarne il passaggio su un sentiero agricolo costruito e mantenuto con fondi pubblici (a quando la scomparsa degli alpeggi perché il suono dei campanacci disturba i villeggianti?);
CI DISPIACE
avere dovuto percorre la Provinciale sull’asfalto con le moto e le auto che ci passavano accanto senza rallentare e senza schivare;
CI DISPIACE
avere visto teli di plastica fungere da tettoia proprio accanto alla chiesa;
CI DISPIACE
avere constatato che la segnaletica e la manutenzione dei sentieri è inesistente, ma si costruiscano nuovi parcheggi per i “turisti della domenica”, mordi e fuggi, che sulle nostre montagne lasciano solo immondizia e gas di scarico;
CI DISPIACE
che i sentieri di montagna siano spesso interrotti da recinzioni elettrificate per il bestiame e non vengano previste delle maniglie isolate che possano essere rimosse per consentire il passaggio per essere successivamente richiuse (in Francia è così dappertutto e funziona benissimo).
CI DISPIACE
che siano tanto odiati i cavalli perché lasciano talvolta inevitabili segni organici del loro passaggio, ma si tollerino migliaia di auto, moto, camper, che lasciano nell’aria veleni indistruttibili quanto invisibili;
CI DISPIACE
constatare che per il turismo equestre, ma anche per quello pedestre e per le biciclette non venga fatto nulla, anzi arrechino fastidio.

MA CI DISPIACE ANCHE A QUESTO PUNTO

– di avere pernottato in una delle strutture ricettive (dietro prenotazione e versamento di inderogabile caparra);
– avere consumato pasti (per noi e alcuni familiari appositamente saliti in Valle a trovarci):
– avere acquistato cibi e consumato bevande nei Negozi e nei Bar del Comune da Lei amministrato: insomma di avere contribuito in qualche modo all’economia locale;
– di sapere che dovremo escludere l’ALTA VALLE VARAITA (sebbene affascinante) dai nostri itinerari, E CONSIGLIAMO LA STESSA COSA A CHIUNQUE ABBIA INTENZIONE DI FARLO!
– di dovere constatare che ancora si creda che chi pratica un turismo alternativo alle auto o ai camper, al caos e alla confusione, al rumore e all’inquinamento, sia considerato un destabilizzatore, una chissà quale sorta di zingaro, certamente delinquente, da bandire come un criminale.

Siamo certi Signor Sindaco, che la decisione Sua e dalla Sua Amministrazione, di vietare al transito dei cavalli il lungolago orografico destro sia stata dettata dalle lamentele di qualche villeggiante magari giustamente infastidito dal comportamento maleducato o irresponsabile di qualcuno a cavallo, ma fare di tutt’erba un fascio è quantomeno superficiale: se qualcuno si comporta male deve essere giustamente perseguito e punito, altrimenti dovrà emettere delle ordinanze di chiusura delle strade, perché ci sono degli automobilisti scorretti; dovrà far chiudere Bar e Ristoranti, perché delle persone maleducate, magari ubriache danno fastidio al prossimo; dovrà chissà, magari proibire i matrimoni, perché il numero dei divorzi e dei maltrattamenti in famiglia aumenta, e così via.

Ci permettiamo Signor Sindaco, se non si offende, di offrile una soluzione da proporre al Consiglio Comunale: la variazione della Delibera che ha varato il segnale di DIVIETO, con una che lo trasformi in un segnale di OBBLIGO: OBBLIGO PER I CAVALIERI DI TRANSITARE CON I CAVALLI ALLA MANO (come avessero un grosso cane al guinzaglio), i trasgressori puniti con la giusta ammenda.

Voglia gradire Signor Sindaco distinti saluti.

Sergio Merenda – Cuneo
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  • sergio merenda ha scritto 19 anni fa
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