INTERVISTA: DOVE ANDIAMO IN FIERA?

Egregio Sig. Testarella, sono un fedele lettore del Portale del Cavallo e non mi è certamente sfuggita l’intervista che ancora oggi è sulla home page dal titolo QUEST’ANNO DOVE ANDIAMO IN FIERA? intervista che le è stata fatta proprio dal direttore Giovanni Origgi.

Mi sono deciso a scriverle, anzi ho preferito lasciare il mio messaggio proprio su questo forum, perché, così, sono certo che sarà letto sia da chi l’ha intervistata che anche dagli utenti del Portale, anche se, vista la frequenza con il quale lei risponde in questo post, mi lascia poco sperare in un suo commento a breve.

Premetto che vivo il mondo del cavallo in modo marginale, la mia attività è ben altro, ciò nonostante dedico parecchio del mio tempo e del mio denaro a questo mondo, posseggo 4 cavalli.

Da almeno 10 anni non perdo una fiera, che sia storica come quella di Verona o nuovissima come quella di Milano, anzi, le confesso che dopo Roma, Travagliato e alcune altre fierette visitate, non vedo l’ora di “fiondarmi” tra gli stand, gli hamburger, le patatine fritte e i cavalli sia di Milano che di Verona.

Capisco che per una Associazione come l’ENGEA, di cui lei è Presidente, così come per molte altre realtà commerciali, produttive o professionali che operano in questo settore, il dover partecipare a due appuntamenti così importanti e così vicini possa costituire un problema.

Ciò nonostante, – perché si sa, le interviste non sono mai fatte per caso – emerge un chiaro atteggiamento a favore di Verona, anzi, pare proprio che lei stia tirando una volata a favore della Vecchia Signora o ancora di più, sta invitando tutti ad andare a Verona, perché perché, perché ….”mai lasciare la strada vecchia per quella nuova”.
Ma è proprio così, oppure l’ENGEA ha un dentino avvelenato con MilanoCavalli?

Non lo so, però pare proprio così e lo si legge chiaramente nel suo passaggio “……Milano si proponeva di fare del sociale attraverso costi accessibili a tutti, espositori e visitatori, facendo in modo che anche Verona si adeguasse a questa nuova situazione e alle mutate condizioni di mercato.
Anche la strategia di svuotare i portafogli ai possibili clienti con una settimana di anticipo su Verona era una grande idea per fare in modo che la vecchia signora rivedesse le sue posizioni.
?Ma come si dice “l´appetito viene mangiando” ed ecco che alla seconda edizione Milano propone prezzi stratosferici a espositori, Associazioni e a tutti quelli che avevano creduto a questa grande idea. Insomma per molti di noi è stata una delusione totale e abbiamo optato per l´esclusione del nostro Ente da questa fiera……”

Ci auguriamo che almeno tutto questo sia stato utile affinché “la vecchia Signora” come la chiama lei, scenda dal piedistallo e torni ad ascoltare, tuttavia, credo che le Fiere siano una vera e propria piattaforma dedicata alla globalizzazione e alla crescita progressiva delle relazioni e degli scambi commerciali, in un momento di così difficile contrazione, il sottoporre dinamiche sinergie e opportune alternative ai mercati sia solo degno di nota, al di la delle location, dei costi e delle sue personali considerazioni, anche se, visto il proliferare di questi appuntamenti, tutto fa pensare che il vero business sia di inventarsi una fiera.

Enrico, un lettore del Portale

  • Enrico ha scritto 14 anni fa

Carissimo Enrico,
una mia collaboratrice mi informa della tua lettera sul portale del cavallo, andandola a leggere mi sono accorto della mia totale assenza sul forum dell’ esperto risponde, cosi’ mi sono organizzato per far fronte alle domande ed essere piu’ presente su questa rubrica.
Capisco che con la mia intervista a Gianni Origgi ho involontariamente innescato una miccia che tutt’ ora ha i suoi effetti. Milano si Milano no! Verona si Verona no! Il problema!
Di fiere ce ne sono troppe e troppe ne stanno nascendo, con il fatto che di soldi ne girano sempre meno.
Ho indicato Verona per diversi motivi, economici, d’immagine per la nuova riorganizzazione e perche’ comunque Verona e’ Verona, una tradizione storica di oltre un secolo, conosciuta in Europa e nel mondo per cio’ che e’ "Cavallo", anzi penso di dire senza possibilita’ di smentita una delle piu’ importanti, forse la piu’ importante a livello mondiale.
Dico no a Milano, non perche’ non e’ stata (nei limiti dello spazio) una buona fiera, ma perche,’ vuoi per la data del suo svolgimento, pochissimi giorni da Verona ha dimostrato una presenza sgominante e premeditata, non collaborativa a riguardo della concorrenza, creando un altro punto (non gratuito, anzi tutt’ altro) per alleggerire le gia’ esigue e "risicate " economie di questo settore.
Gli espositori, le associazioni, le federazioni e il "circo" di questo settore non possono essere presenti in tutte le fiere, (soprattutto a pagamento) altrimenti il gioco non vale la candela, e’ inutile investire di piu’ di quello che si introita e soprattutto e’ sciocco investire per i meri interessi di un gruppo di privati che danno sempre piu’ spunto ad amministrazioni e avventurieri di creare nuove e risvegliare vecchie fiere dove l’equestre ne fa da padrone.
Insomma io dico basta a questi eventi fieristici: 3 sole!!! Al nord, al centro, al sud sono piu’ che sufficienti, sfruttiamo le piattaforme di internet che ci proiettano nel mondo senza salassi "obbligatoriamente" dovuti.
Quindi personalmente ribadisco andiamo tutti a Verona e non contunuiamo a buttare soldi sul superfluo e su fiere "neonate" dal futuro incerto.
Spero di aver dato la risposta che tu cercavi, non fare a meno di scrivermi per eventuali precisazioni, integrazioni o interrogazioni.

Un saluto
Il Presidente
Mauro Testarella

  • Mauro Testarella ha risposto 14 anni fa
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