Il cavallo secondo me

In anteprima per il forum, l`articolo “Il cavallo secondo me“ di Francesco De Giorgio!
Continue riflessioni si affollano nella mia mente. Continue finestre si aprono e chiudono. Il mio intelletto e il mio cuore sono in continua ricerca. Mai statico, mai trascinato dal meccanicismo delle abitudini. Inquieto, cerco sempre nuove strade di comprensione del cavallo. Ogni cavallo � un�entita irripetibile, un sistema complesso, una ragnatela di emozioni e pensieri. Ogni essere vivente � diverso, cos� come anche ogni essere umano lo �. Nessun farmaco ha la stessa precisa azione e gli stessi precisi risultati uguali per tutti e su tutti. Le variabili sono davvero troppe. Ogni cosa ed ogni essere va preso per il suo verso. Mi fanno sorridere e mi fanno tenerezza gli ingenui �manuali d�uso�, i metodi venduti come panacea per ogni male e utilizzabili indistintamente su tutti. Per me il cavallo � fatto d�attimi, ognuno diverso dall�altro. La conoscenza delle caratteristiche etologiche, emotive e cognitive del cavallo pu� rappresentare solo la base per un buon inizio, ma poi tutto si gioca sulla nostra flessibilit� d�approccio, sulla nostra capacit� d�individuare altri sentieri, sulla nostra capacit� di leggere lo stato d�animo di un cavallo e ad esso adattare il nostro stile di comunicazione. Altro che tecniche, altro che metodi importati o inventati, altro che strumenti, longe e bastoncini codificati. Sono le nostre competenze emotive a dover essere il centro della nostra formazione, del nostro sviluppo, della nostra crescita. Consapevolezza di s�, abilit� sociali interspecifiche, empatia, padronanza di s�, motivazione, sono solo alcune delle competenze emotive ed emozionali che ognuno di noi dovrebbe far crescere per raggiungere una buona relazione con il cavallo. Io preferisco lavorare con le emozioni come base di partenza. Ma cosa significa lavorare con e attraverso le emozioni? Per me significa passare attraverso la conoscenza e consapevolezza del proprio stato emotivo, di cosa stiamo provando �di pancia� in quel momento. Aprirci a quello che proviamo, ci permette anche di elevare il grado percettivo empatico rispetto a quello che sta provando �di pancia� il nostro cavallo. Essere fortemente emotivo, con risposte che potenti partono dal cervello limbico ed in particolare dall�amigdala, il cavallo rappresenta il laboratorio esperenziale delle emozioni. Io rappresento l�intelligenza del cavallo come una ragnatela, una ragnatela delle intelligenze. Intelligenza sociale, emozionale, cognitiva, individuale, solo per citarne alcune. Lavorare in una dimensione significa influenzare anche le altre, cos� come quando facciamo vibrare un punto della ragnatela e tutta la ragnatela a vibrare. Lavorare puntando all�equilibrio emozionale permette al cavallo di aprire del tutto i canali cognitivi dell�apprendimento. Per troppo tempo si � pensato agli animali come macchine che rispondessero solo alla legge stimolo-risposta. Non � cos�. Essere sociale e abile risolutore di problemi il cavallo, a mio parere, ha grandi facolt� cognitive che gli permettono di avere una percezione ed una rappresentazione sofisticata dell�ambiente ed in esso muoversi consapevolmente e flessibilmente rispetto al contesto di riferimento. Per l�uomo, passare dalla concezione di un cavallo-robot, �controllabile e prevedibile�, alla concezione di un cavallo-guerriero che possa esprimere pienamente la sua essenza, forza e libert� d�essere, diventa un passaggio sofisticato che richiede all�uomo una forte autostima, autoconsapelezza, creativit� e flessibilit�. Ma soprattutto richiede la capacit� di non affogare nella voglia di �controllo� di tutto e tutti, ma di guardare oltre, di cogliere la luce in ogni cavallo ed in ogni situazione. Significa adattarsi al cavallo, per poi guidarlo in nuovi territori dove apprendere sempre nuove cose.
Ogni giorno ricordo a me stesso di cercare sempre la luce in ogni cavallo ed in ogni situazione. Sar� quella luce ad illuminare anche i lati in ombra e a contagiare positivamente l�intera ragnatela.

  • Francesco De Giorgio ha scritto 17 anni fa
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