il capobranco

salve, sono Silvia e ho un puledro maschio di 1 anno e 7 mesi molto vivace. questo cavallo da quando aveva sei mesi è stato nella mia fattoria assieme a tanti animali (tranne cavalli), ed è diventato padronale. qui è molto libero e perciò difficile da gestire,quindi volevo chiederLe se aveva qualche consiglio su come farmi intendere come un capobranco visto che fino ad ora non penso di esserci riuscita. cosa dovrei fare e cosa evitare? inoltre ho notato che tende a girarsi e a calciare qualche volta, e morde. come posso correggere questo fatto? ho valutato assieme ad amici la possibilità di castrarlo, per ridurre la sua indole da capobranco… ma non sono sicura sia la via giusta. spero abbia qualche pillola di saggezza per me. gliene sarei molto grata. grazie in anticipo.

  • Silvia ha scritto 13 anni fa

Cara Silvia,
è illusorio credere di poter risolvere dei problemi di gestione con la castrazione, non è insolito vedere nei circoli ippici o in aziende con ampi paddock dei gruppi di cavalli guidati da castroni e a volte anche da pony. Non è la taglia e nemmeno il fatto di essere intero oppure no il criterio con cui il gruppo sceglie il capobranco altrimenti gli esseri umani non potrebbero gestire i cavalli.
Innanzitutto il suo cavallo è un giovincello che ha tanto spazio a sua disposizione ed è normale che padroneggi. I puledri esuberanti spesso calciano, di solito non intendono fare del male. La loro azione è volta semplicemente al puro divertimento, pertanto è consigliabile restare ben lontani da un puledro libero. Nel suo messaggio non specifica se il suo cavallo ha a disposizione un box e un recinto di dimensioni ridotte, non specifica nemmeno se è stato incavezzato oppure no. Da quello che scrive sembra che sia ancora indomito.
La prima cosa da fare, se non ne ha uno a disposizione, è creargli uno spazio limitato e ben recintato, in cui condurrà il cavallo ogniqualvolta gli vorrà insegnare qualcosa, è importante che incominci a capire che c’è il momento per giocare e il momento per esseri seri. Essere precisi, metodici e coerenti è fondamentale per insegnare ai cavalli ciò che vogliamo che apprendano.
Se non è stato già incavezzato, lo dovrà fare. E ogni volta che dovrà eseguire qualsiasi manovra con il suo cavallo gliela dovrà far indossare, ci si impiega solo un attimo ed è fondamentale per la sicurezza di entrambi. Se ad un cavallo viene insegnato in modo appropriato a portare la cavezza, subirà un visibile cambio di comportamento quando è incavezzato.
Per evitare che la tendenza a calciare diventi, con il tempo, un comportamento imprevedibile e pericoloso quando il puledro gira il posteriore, lo minacci assumendo una postura assertiva e si muova verso di lui. Se necessario dare più enfasi alla sua azione minacciosa si può aiutare agitando una frusta o una corda. L´istante in cui il puledro manda il minimo segnale di negoziazione (movimento dell’orecchio interno, movimenti di masticazione, tira fuori la lingua, abbassa la testa), lo ricompensi assumendo un atteggiamento passivo lasciando cadere a terra la frusta o la corda e abbassi lo sguardo. Assuma un atteggiamento non minaccioso, indietreggi di qualche passo ma si mantenga sempre di fronte a lui.
Nei cavalli molto giovani, il modo migliore per scoraggiare l´azione di mordere è quello di evitare tutte le situazioni in cui gli viene fornita l’occasione di farlo. I puledri tendono a mettere tutto in bocca (così come fanno i bambini) per scoprire e assaggiare, ma usano la bocca anche per mandare dei messaggi precisi. Spesso quando allungano testa e collo verso qualcuno tentano solo di dire che sono giovani e indifesi e chiedono che non gli venga fatto del male. A questo messaggio (spesso non capito) noi tendiamo a reagire in modo sbagliato insegnando al cavallo proprio quel comportamento che non vorremmo (cioè a mordere). Se invece osserviamo con attenzione e cerchiamo di capire il significato del gesto sarà sufficiente non incoraggiare l’atteggiamento; deve impedire al suo cavallo di invadere il suo "spazio personale" a meno che non sia stato invitato a farlo. Ogni volta che il cavallo entra nel suo spazio, la tocca con il muso o la spinge, lo faccia indietreggiare, lo allontani o lo spinga da un lato, in questo modo con il tempo la tendenza a mordere dovrebbe scomparire da sola. Se, invece, il questo comportamento si è consolidato in questo caso va corretto. Per correggere il comportamento distolga lo sguardo dal puledro e lo colpisca appena
con il dito (un colpetto simile ad uno schiocco) sul muso senza muovere il braccio o parte della mano. Il puledro non deve avere paura di lei pertanto non deve capire da dove arriva il colpo sul muso: il cavallo deve solo associare a quella reazione il comportamento erroneo.
Sono procedure semplici ma efficaci che con costanza e col tempo daranno i loro risultati. Mi tenga aggiornata.

Serena

Inanzitutto la ringrazio moltissimo dei consigli che mi ha dato, presto cercherò di applicarli. si forse la castrazione è da escludere, effettivamente è una via estrema. il puledro è già incapezzato si fa legare e codurre liberamente senza paura dell’acqua, degli spray, delle punture o dei macchinari e delle auto (anche se gli passano vicino) e questo mi sembra un buon segno… tuttavia avevo proprio bisogno di aiuto. Le anticipo che ho 16 anni e un cavallo così giovane non l’ho mai avuto, la mia paura di cadere in errore sommata alla mia poca esperienza non vorrei rovinasse il mio futuro con esso :).
Una cosa che devo mettere in pratica è uno spazio tutto suo. Ha un area della stalla di 4×3 a sua disposizione che si può allargare sommando un’altro spazio di 5×5, però da pochi giorni lo condivide con un altro cavallo castrone che alloggerà a casa mia fino a giugno. l’altro cavallo è piuttosto anziano e ho pensato che il puledro stando con lui possa imparare qualcosa di nuovo. c’è che il puledrino lo stuzzica sempre e spesso ci rampa sopra eppure mi hanno detto che è un modo per giocare.. anche se si tirano qualche sbarrata ogni tanto. dovrei separarli? creando per ogni cavallo un proprio spazio personale? (però il puledro cerca sempre il suo nuovo compagno anche mentre l’altro è al pascolo). spero non averla annoiata con questa serie di informazioni, spero le daranno un’idea della situazione più chiara. Non dimenticherò di farle sapere al più presto eventuali progressi e comportamenti del piccolo. grazie infinite dell’enorme pazienza dedicatami 🙂

  • Silvia ha risposto 13 anni fa

Cara Silvia,
per quanto riguarda la castrazione ha tempo per valutarla e decidere.
Certo è che gli stalloni sono tendenzialmente indocili, aggressivi e imprevedibili. Sono esuberanti, da loro ci si dovrebbe attendere, a intervalli più o meno regolari, atti di insubordinazione di vario genere che possono andare dal tirare indietro le orecchie fino ad aggressioni più o meno violente. Pertanto necessitano la guida di una mano decisa e capace. Il fatto che sia abituato alla cavezza, che si faccia condurre e che non tema spray, rumori, ecc è estremamente positivo. Ha già una buona base su cui migliorare la sua gestione. Deve anche tenere presente che le esperienze che il suo puledro farà lo condizioneranno per il resto della sua vita e bisogna quindi evitare che memorizzi uno stimolo innocuo come qualcosa di pericoloso, perciò come qualcosa da cui fuggire.
Lei è giovanissima e mi ha scritto che non ha molto esperienza a tutto ciò si aggiunge il fatto che non ha mai avuto a che fare con cavalli giovanissimi quindi le consiglio di approcciarsi al suo puledro sempre con la supervisione di una persona esperta che possa guidarla nelle sue manovre e che possa intervenire se dovessero insorgere dei momenti di difficoltà.
Va benissimo la compagnia di un cavallo più anziano e mestierato, avrà sicuramente tanto da insegnare al suo puledro e non si preoccupi se i due faranno fioccare qualche calcio o qualche morso, loro sanno ciò che fanno. Spesso alcune reazioni dei cavalli adulti, che a noi possono apparire incomprensibili, servono solo per insegnare educazione e rispetto ai più piccoli (esattamente come i professori richiamano i propri allievi). È giusto che passino del tempo insieme, tuttavia è necessario che ciascuno abbia uno spazio autonomo perché potrebbero imbrancarsi e quindi rifiutare di separarsi. Questo sarebbe un bel problema!
Per qualsiasi dubbio sono sempre qui, non si preoccupi e mi scriva tutte le volte che vuole, io aspetterò le novità 🙂

a presto
Serena

salve! volevo informarla che i miglioramenti sono stati notevoli, soprattutto ora non si gira più per calciare .. la ringrazio di cuore :).
Volevo solo chiederle una cosa: non riesco a farmi dare i piedi del cavallo come vorrei.
Dopo la nascita il cavallo aveva un tendine retratto che non faceva tenere lo zoccolo dritto.I suoi vecchi pardoni per curarlo gli hanno insegnato a dare i piedi (soprattutto quelli davanti), anche quando era qui all’inizio me li dava. Ma ora no, si gira cercando di mordermi e cerca di liberarsi raspando. ecco non so come contrastare questo comportamento se può indicarmi un modo per farlo ne sarei felice. Grazie in Anticipo.

  • slivia ha risposto 13 anni fa

Cara Silvia,
sono contentissima per i miglioramenti!!! E soprattutto è una gioia leggere che le sono stata utile in qualche modo, grazie per le sue belle parole.

Ma passiamo immediatamente alla questione. Se il suo cavallo all’inizio le dava i piedi ed ora non lo fa più, non significa necessariamente che ci sia un vero problema. Il suo puledro sta crescendo e di conseguenza cercherà più e più volte di far valere il suo caratterino, in questo caso rifiutando qualsiasi sua manovra ai piedi. Purtroppo però sta assumendo anche un atteggiamento aggressivo pertanto è necessario intervenire il prima possibile con decisione e fermezza per evitare che il suo atteggiamento diventi pericoloso. Innanzitutto non prenda iniziative da sola ma si faccia aiutare da qualcuno che gestisca il cavallo alla cavezza. Incominci ad accarezzare i piedi anteriori e solo quando il cavallo è completamente rilassato cerchi di sollevarglieli e trattenerli. Non esageri con il tempo, all’inizio pochi secondi saranno più che sufficienti e poi lasci il piede. La cosa importante è che sia lei a lasciar andare il piede e non il suo cavallo a rifiutare la procedura e a sfuggirle. Successivamente può prolungare il tempo di sospensione e solo quando sarà tranquillo e non tenterà di girare la testa per morderla o non tenterà di rampare può iniziare con le procedure di pulizia. Tutte queste manovre le ripeterà ai posteriori. E’ fondamentale non affrettare i tempi, è sempre meglio fermarsi prima che il cavallo manifesti qualsiasi reazione di timore o di aggressione. Inoltre se interromperà questa o qualsiasi procedura quando il cavallo desidera sfuggire non farà altro che rinforzare proprio la reazione che, invece, vorrebbe estinguere.

Aspetto aggiornamenti!!
Serena

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