Buongiorno, ho letto che lei alleva cavalli arabi e vorrei avere un suo parere. Mi trovo di fronte ad un bivio: continuo con la mia cavalla o ne cerco una con meno carattere? Ho iniziato a montare un anno e mezzo fa, prima con cavalli da scuola e poi ho comprato una cavallina PSA (un anno fa), consigliatami dal proprietario del maneggio. La cavalla, Delka, non era stata lavorata molto ed aveva avuto un puledro. Voglio considerare solo il periodo che va da agosto dell`anno scorso ad oggi, in cui ho iniziato io ad “avvicinarmi“ a Delka e impegnandomi molto sono riuscita a risolvere alcuni dei problemi che avevo, tra i quali la continua ricerca di equilibrio. Non e` stato facile e non lo e` tutt`ora. Ogni tanto si inventa un qualcosa pur di darmi “battaglia“, fortunatamente non essendo cattiva e non essendo stata trattata male dall`uomo non ha difese particolari, ma ad esempio c`e` il periodo in cui non vuole che le pulisca i piedi dietro, oppure quando allaccio il sottopancia si gira e fa l`atto di mordere, oppure quando le chiedo di partire al trotto ogni tanto fa dei saltelli come se fossero delle partenze al galoppo ma senza averne intenzione… Lo so sarebbe piu` problematico se sgroppasse o si impennasse pero` a me gia` questi suoi comportamenti danno l`idea di voler rendere la vita un po` difficile. Probabilmente con un cavaliere piu` deciso di me andrebbe meglio, di questo ne sono convinta. In definitiva penso che Delka ed io non siamo molto compatibili di carattere, quando lei si agita (e capita quando magari c`e` un cavallo agitato in scuderia)io mi agito con lei. In questi 6 mesi ho imparato a controllarmi e ad avvicinarmi come si deve od almeno penso in quanto il nostro rapporto e` migliorato. Pero` ci sono dei momenti molto difficili, alti e bassi continui. Il mio obiettivo era soprattutto di andare in passeggiata, ma non sono sicura di riuscirci in quanto bisogna essere bravi a tenere un cavallo cosi`. Ed io non mi sento sicura di riuscire ad affrontare con lei gli imprevisti, mi sembra di dover stare sempre sul chi va la`.
Probabilmente, come e` capitato in questi ultimi mesi, con il tempo sia io che lei possiamo ancora migliorare pero` ho tanti dubbi. E mi cheido se na vale la pena o se far che cambiare subito. Ovviamente sono seguita da un`istruttrice che me la monta 1 volta la settimana.
La ringrazio per l`attenzione e per un Suo consiglio avendo Lei a che fare con cavalli di questo tipo.
Patrizia Sasso
- Patrizia ha scritto 19 anni fa
Cara Patrizia, lei parte evidentemente dal presupposto che non tutti i cavalli “vanno bene“ per tutti i cavalieri, il che è vero … fino ad un certo punto. Il cavallo arabo è per sua natura nevrile, vivace e esuberante, inoltre le femmine (non solo degli arabi) spesso lo sono più dei maschi, anzi quasi sempre: diciamo di solito che esse sono meno “affidabili“ per una lunga serie di motivi che in questa sede possiamo tralasciare. Nel suo caso, però, mi pare che il problema sia diverso. Vediamo se riesco a descrivere con precisione la situazione: lei ha una cavalla PSA che vive in un maneggio, ovvero ragionevolmente in un box, dove sta tutta la settimana tranne che un paio di ore (un giorno) quando la monta il suo istruttore e il sabato o la domenica quando (immagino per un altro paio di ore in tutto) la monta lei. Le reazioni della sua cavalla che la preoccupano mi sembrano veramente “niente“: si volta innervosita quando le stringe il sottopancia (provi a farsi stringere lei una cintura in vita …), qualche volta non le da i piedi dietro, quando lei le chiede di partire al trotto fa un paio di saltelli, come segno di insofferenza. Tutto qui? Lei pensa davvero di trovare un cavallo diverso che non faccia mai queste cose? Per ottenere questo risultato dovrà comprarsi un cavallo di venti o più anni, che nella sua vita non abbia fatto altro che “portare sulla schiena la gente“, ormai rotto a tutte le esperienza e con la pazienza di Giobbe. In questo caso, sicuramente, lei dopo pochi mesi si stancherà e penserà di avere un cavallo troppo addormentato e che non le da soddisfazioni. Il primo passo che lei deve fare è avere fiducia in se stessa, credere cioé che se la cavalla si volta verso di lei come per morderla quando le stringe il sottopancia, lei dovrà semplicemente darle la voce con decisione (sgridarla) e se necessatio darle un buffetto con la mano sul muso per farle di nuovo voltare la testa in avanti; e quando le fa i saltelli (che sono primi tempi di galoppo, e che sono gli annunci di un “desiderio“ di sgroppata) lei semplicemente rimanga ben salda in sella, scenda il più possibile nell`inforcatura, faccia scendere bene le gambe serrando polpaccio e tallone (non il ginocchio che nell`equitazione di campagna serve a ben poco se “appiccicato“ ai quartieri della sella) e chieda alla sua cavalla di andare ancora in avanti, invece di chiamarla in bocca. La cavalla penserà che non c`è niente di male nel fare i saltelli e farà due tempi di galoppo (probabilmente); poi lei la richiamerà con dolcezza e la cavalla si rimetterà al trotto. E durante la settimana – non me ne voglia il suo istruttore – invece di tenere la cavalla chiusa e farla montare a lui, la tenga all`aperto in un paddock, anche matina e sera e notte (cominciando nelle mezze stagioni e mettendole se necessario una coperta pesante da paddock quando fa troppo freddo) e rinunci pure a farla montare. Vede, il lavoro costante del suo istruttore tende a ottenere dalla sua cavalla cose che poi lei non fa quando la monta e questo la cavallo lo capisce bene. Quindi la cavalla aumenterà sempre di più i comportamenti che con lei sono “diversi“ da quelli con il suo istruttore, il quale evidentemente non glie lo permette, mentre lei ovviamente si (ovviamente perché lei non ha le capacità tecniche del suo istruttore). Credo che lei abbia capito che si verifica un circolo vizioso dal quale non si esce più, se non con il solito “giochino“ a cui siamo abituati nella nostra equitazione ormai da decenni, ovvero vendere il cavallo ritenuto “difficile“ per comprarne un altro che sicuramente avrà altri problemi, e così via all`infinito. Ho in scuderia una cavalla avelignese di una mia cliente che quando viene montata regala sempre un paio di minuti di scatti e mezze sgroppate: vive nel paddock sempre, è una avelignese ed è anche anzianotta. Se la montassi sempre io, ovviamente con me non lo farebbe oppure io non me ne preoccuperei … ma il risultato quale sarebbe? Nessuno, in pratica. Allora io la faccio girare alla corda per cinque minuti prima che la sua padrona la monti e tutto funziona per il verso giusto, e questa – ricordi – è una cavalla avelignese che non è certo “famosa“ come razza per essere vivace e impegnativa. Come vede il problema non è la razza, a mio parere, ma quello che lei fa con la sua cavalla, il modo in cui la cavalla vive, la sua fiducia (“sua“ di Patrizia) in se stessa, il suo timore preventivo che qualcosa non vada bene quando lei monta. Spero di esserle stato d`aiuto. Un augurio di cuore per risolvere i suoi problemi. Marco Laurenti
- Marco Laurenti ha risposto 19 anni fa
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