Cavalla ingestibile

Ho una femmina araba di 7 anni, acquistata 3 anni fa, insieme alla sorella 1 anno pi� vecchia, da un privato che la teneva in un paddock con la sorella e non era mai stata toccata(era praticamente selvaggia). L`ho domata personalmente con doma dolce (non sono alla prima esperienza), con tanta soddisfazione. So perfettamente che gli arabi sono nevrili, ma quando esco in passeggiata e insieme c`� solo sua sorella, la tengo con 2 dita, � perfetta in ogni situazione, anche in passaggi impegnativi, si comporta con sangue freddo e mi � sufficiente usare un semlice filetto. I problemi iniziano quando si aggregano altri compagni di viaggio: tutti i cavalli diventano un p� pi� vivaci in mezzo a nuovi loro simili, ma lei diventa ingovernabile.
Non vuole assolutamente che altri cavalli si mettano tra lei e la sorella, prende la mano se si fa un canter, addirittura si � impennata quando abbiamo deciso(mio marito a dire il vero) di passare a un morso spezzato per poterla contenere. Non mi piace l`idea di assecondare il suo “capriccio“ e usarla solo in coppia con la sorella. Mi aiuti!!! Grazie

  • Coppo Germana ha scritto 17 anni fa

Carissima Germana,
partiamo dalla fine, il termine “capriccio“ è un termine che non rende giustizia al cavallo e porta sulla strada sbagliata dell`antropomorfizzazione degli animali. La doma (seppur dolce) in realtà non è sufficiente a formare un cavallo e non è che davvero l`inizio, poi servono altre competenze ed esperienze da parte del formatore e del cavallo. In genere si procede progressivamente facendo vivere esperienze in solitaria prima da terra e poi dalla sella, di nuovo con la sorella, poi di nuovo in solitaria, poi con altri cavalli senza la sorella, poi con altri cavalli con la sorella. Insomma le parole chiave sono: progressione, transizione, variazione. Ricordandosi anche che tutto va appreso al passo, prima di poter immaginare di passare ad altre andature. Il passo permette l`instaurarsi di un tono emotivo più gestibile dal cavaliere e dallo stesso cavallo. Una volta testata e formata alle basse andature, si potrà immaginare di accompagnare la puledra ad esperienzie alle alte andature. I metodi e gli strumenti di controllo come imboccature più o meno severe, in realtà fanno solo spostare l`asse del problema su un`altra direttrice. Non servono le imboccature, servono esperienza e atteggiamento mentale da parte del cavaliere. Le suggerirei di ripartire da zero, riportarla al momento della “doma“ e reimpostare approccio, lavoro e atteggiamento. Ottima notte! Francesco De Giorgio

Grazie mille per la risposta tempestiva. Troverò molto difficile mettere in pratica i suggerimenti specialmente perchè occorrerebbe la collaborazione di altri riders che in quest`epoca di frenesia non hanno mai tempo di uscire a cavallo e quindi quando possono non stanno certo ad aspettare una puledrona immatura…
Sicuremente non mi rassegno e comincerò da capo.Ci sono altri problemini da mettere a posto, ma è meglio riprovare dall`ABC.
ottima giornata anche a lei…

  • Coppo Germana ha risposto 17 anni fa
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