Buongiorno Dottoressa le scrivo perchè ho delle piccole paure riguardo al mio puledro di 8 mesi. Ho iniziato a mettergli la cavezza 2 mesetti fa e io ci riesco abbastanza bene con gli altri la cosa diventa ardua perchè non se la fa mettere con facilità. Sono ovviamente lusingata da questa cosa ma mi rendo conto che non è un atteggiamento corretto. E’ abituato a stare in mezzo alla gente ed è docilissimo, si fa accarezzare e seguiva tutti. Ora è un po’ diverso perchè tende a giocare ad impennarsi quindi si deve fare molta attenzione, anche se penso sia un comportamento normale vista l’età. Solo che lo fa anche quando lo conduco alla longina. Premetto che ovviamente siamo sempre seguiti dal mio ragazzo che ha cavalli ed esperienza con loro. Vorrei solo sapere qual è secondo lei il metodo migliore per scoraggiare questo atteggiamento. Io per esempio lo sgrido,tiro verso il basso e allora la smette, ma all’inizio ci prova sempre. Vorrei precisare che non è per niente spaventato nè da me nè dal mio ragazzo tant’è che quando è capitato di dargli un piccolo colpetto sul muso per fargli capire che ha sbagliato è rimasto fermo e ha appoggiato la testa nella mia schiena. Grazie mille e mi scusi per la lunghezza della domanda.
- Aly ha scritto 13 anni fa
Cara Aly,
ha perfettamente ragione, per quanto sia lusinghevole che il nostro puledro/cavallo esegua solo e unicamente le nostre richieste, non è, tuttavia, un atteggiamento sano. Molto probabilmente il suo puledro è desensibilizzato alla persona che gli mette la cavezza e non alla cavezza in sé. Ciò vuol, dire che la prima procedura di incavezzamento è stata eseguita in modo parziale. Abituare un cavallo a farsi incavezzare in modo corretto, a prescindere dall´età in cui tale manovra viene eseguita, è la base di tutto l´addestramento
futuro. Il cavallo abituato correttamente alla cavezza, una volta legato, ad esempio, non tirerà indietro perché sa che è impossibile fuggire; allo stesso modo quando viene condotto a mano, questo cavallo sarà mite e docile, perché sa, appunto, che fuggire è impossibile e perciò per condurlo si può utilizzare addirittura un pezzo di corda. (Ovviamente, un forte spavento può causare in qualunque cavallo un tentativo di fuga). Pertanto l’atteggiamento del suo puledro quando viene condotto alla lunghina potrebbe essere collegato al fatto che non si faccia incavezzare da altri. Ma affrontiamo un problema alla volta. Innanzitutto riprenda il primo lavoro alla cavezza, e abitui il suo puledro a farsi incavezzare da altri. In un ambiente controllato, come un tondino o il box e in sua presenza, faccia mettere e togliere la cavezza dal suo ragazzo o da altri cavalieri. Stia sempre al fianco del suo puledro, in un primo momento guidi lei stessa i movimenti del suo aiutante, poi man mano che il puledro si rilassa si deve allontanare fino a che non lascerà il suo puledro nelle mani del suo aiutante. Una volta che il comportamento del puledro
cambia è importante ripetere la lezione in diversi luoghi e da diverse persone per generalizzare la
risposta.
Una volta ottenuto questo risultato passerà a correggere il fatto che suo puledro non si faccia condurre facilmente. Ma prima di dire qualsiasi cosa sulla seconda parte del problema vorrei avere maggiori dettagli su tale comportamento. Ad esempio vorrei sapere se il puledro è ancora con la madre o se è stato già separato, se si verificano particolari condizioni che fanno assumere questo atteggiamento (ad esempio se viene allontanato dalla madre o da altri puledri o cavalli con cui condivide il paddock o il recinto). Non si preoccupi per la lunghezza di ciò che scrive ogni dettaglio può essere importante per capire come affrontare ogni particolare situazione.
Colgo anche l’occasione per augurare a lei e a tutti i suoi cari un Buon Natale, ricco di pace, felicità e serenità.
- Serena Cappello ha risposto 13 anni fa
Innanzitutto auguri di Buon Natale e grazie mille per la risposta. Seguirò alla lettera il suo consiglio sulla cavezza e le farò sapere, anche perchè ci tengo che sia buono e disponibile con tutti non solo con me. Per quanto riguarda lo svezzamento il puledro è stato svezzato 2 mesi fa perchè la madre, quando lui si avvicinava per succhiare il latte, stava iniziando a scalciarlo. L’abbiamo chiuso in un box dove poteva affacciarsi e avere ancora contatti sia visivi che fisici con la mamma. Dopo un’ora ha smesso di chiamarla e lei da subito non l’ha più cercato. Dopo circa 10 giorni abbiamo portato via la madre in un altro terreno e dopo altri 14 giorni si sono rivisti in libertà e non è successo niente. Lei si è avvicinata si sono annusati e poi ignorati. Adesso sono definitivamente separati e lui è in compagnia di 2 cavalle e 1 castrone. Li faccio spesso uscire tutti e 4 insieme perchè voglio che gli insegnino come ci si deve comportare perchè so (mi corregga se sbaglio) che è molto importante per i puledri stare insieme ai propri simili per imparare le regole comportamentali di base. Con questi cavalli gioca tranquillo, corre con loro e li stuzzica. Lo faccio mangiare da solo perchè altrimenti rischia di non mangiare nulla. Prima di metterlo alla corda lo faccio sfogare un po’ (cosa non difficile perchè passa le ore a correre, saltare, nitrire e scalciare). La longhina l’ha accettata perchè ci gioca spesso gliela passo sul corpo e sta immobile e si gode le carezze, quando però tiro un po’ all’inizio tenta l’impennata e dopo una o due volte di tentativi mal riusciti allora inizia a seguire senza problemi. Lo faccio "lavorare" per circa 10 minuti, poi mi fermo gli faccio una carezza e lo libero. Appena gliela tolgo non scappa rimane vicino, mi segue di nuovo un po’ e poi si rimette a giocare. Premetto che questo lavoro con lui l’ho fatto circa 7 o 8 volte perchè vorrei fare le cose dolcemente e con calma, però vorrei anche chiederle un consiglio sulla tempistica da seguire perchè magari faccio le cose con troppa calma. Ancora auguri per un sereno Natale.
- ALy ha risposto 13 anni fa
Cara Aly,
grazie per le ulteriori notizie. Sta lavorando molto bene con il suo puledro. Concordo pienamente nel tenere il puledro con i suoi simili oltre, naturalmente, alla compagnia gli insegneranno le regole di base. Ma, deve tenere presente che il suo puledro imparerà ad imitarne anche "pregi" e "difetti". Pertanto, se i cavalli con cui condivide il paddock sono, ad esempio, timorosi verso un qualsiasi tipo di rumore o oggetto è molto probabile che il suo puledro ne imiterà l’atteggiamento. Allo stesso modo, se i cavalli sono docili e affidabili c’è la stessa probabilità che il suo puledro acquisti lo stesso comportamento. Fa benissimo anche nel separarlo ogni tanto e a farlo mangiare da solo, questo eviterà che il suo puledro si "imbranchi" con i compagni.
Per quanto riguarda il problema dell’essere condotto, il suo puledro, semplicemente, non ha imparato bene a cedere alla pressione esercitata sulla testa dalla cavezza. Cercherò di suggerirle un metodo pratico che possa aiutarla nel migliorare la situazione.
Si posizioni a fianco del puledro. Con una mano tenga il guanciale della cavezza del puledro, lentamente gli tiri la testa di lato in questo modo il puledro dovrà spostare l´anteriore sullo stesso lato per mantenere l´equilibrio. Nel momento in cui muove la gamba, non importa se il movimento è appena percettibile, rilasci immediatamente la pressione sulla cavezza per consentire alla testa di ritornare nella sua posizione iniziale, in linea con il corpo, ma non la lasci completamente andare. Aspetti un minuto e poi ripeta la procedura. Chieda solo un passo. Si sposti dall´altro lato del puledro e ripeta
la stessa procedura. In breve tempo il puledro farà un passo di lato quando la cavezza
viene tirata in quella direzione. Non affretti la procedura. In qualsiasi momento il puledro dovesse mostrare fatica o noia, in questa o in qualsiasi lezione successiva, la interrompa. L´addestramento può essere ripreso dopo che ha riposato. Una volta che il puledro risponde rapidamente alla pressione della cavezza con un passo, si faccia una pausa, e si chieda un secondo passo nella stessa direzione. Si deve essere soddisfatti della più piccola risposta, e si premi ogni sforzo, concedendo del riposo e accarezzando il piccolo. A breve il puledro ruoterà sulle sue anche, seguendo la cavezza muovendo la sua parte anteriore lateralmente in un piccolo cerchio. Col tempo, si allarghi sempre più il circolo fino a condurre il puledro in linea retta.
Come tempistica, sta lavorando perfettamente: gli esercizi possono essere ripetuti anche più volte al giorno, ma non per più di 10-15 minuti. Il piccolo ha solo 8 mesi ma può già incominciare ad insegnargli tante altre cose: a muoversi in avanti in risposta ad una pressione sul posteriore, a muoversi in dietro in risposta ad una pressione sul torace, a muoversi lateralmente in risposta ad una pressione esercitata dal suo dito sui suoi fianchi (questo servirà una volta montato a rispondere alla pressione del tallone o dello sperone). Appena risponderà bene alla cavezza gli può insegnare a restare legato e sarebbe ideale anche (se possibile) fargli conoscere il van.
Le auguro buon lavoro e buon anno e aspetto aggiornamenti.
Serena
- Serena Cappello ha risposto 13 anni fa
Grazie mille per l’utilissima risposta. Ho seguito i suoi consigli sul fargli mettere la cavezza da un’altra persona e ha funzionato! All’inizio era un po’ impaurito ma ha lavorato bene se l’è fatta mettere e togliere per due volte e sono molto felice di questo progresso. A breve ripeterò la procedura anche con altre persone, come mi ha consigliato, e poi inizierò il lavoro con la longina e tutti gli esercizi che ha descritto su cui avevo già letto qualcosa. Non vorrei dire sciocchezze ma sono similissimi ai sette giochi Parelli. Sono molto orgogliosa del mio puledrino e sono sicura che imparerà tutto anche perchè è intelligentissimo. Per quanto riguarda i cavalli con cui è in compagnia sono molto docili ed educati, solo una è un po’ più paurosa degli altri ma se penso a com’era all’inizio anche lei ha fatto passi da gigante. La terrò informata sui miglioramenti e la ringrazio di cuore per i preziosi consigli.
- Aly ha risposto 13 anni fa
Prego accedi per rispondere.