Nell’appuntamento giovanile iridato in Romania, un Team Italia tutto al femminile si è confermato tra i migliori al mondo
Cambiano i fattori, ma il risultato rimane lo stesso: una prestigiosa medaglia di bronzo iridata vinta dall’Italia ai FEI World Endurance Championship for Young riders e Juniors, che si sono disputati oggi, sabato 20 settembre, a Buftea (Romania).
Con questa prestazione, infatti, l’Italia conferma il bronzo mondiale conquistato nel 2023 a Castelsagrat (Francia).
La medaglia di oggi – la quinta iridata giovanile dopo quelle conquistate nel 2003 ai Pratoni del Vivaro (oro a squadre e argento individuale), nel 2019 a San Rossore (bronzo a squadre) e, appunto, nel 2023 a Castelsagrat (bronzo a squadre) – è arrivata grazie ad un Team Italia tutto in rosa composto da Emma Giacosa con Ancoralei CHM, Anna Ginetto con Katim di Pegaso, Giulia Moniz con Wento Secondo, Giorgia Paganini con Glinkaya Cabirat e Martina Saviori con Milagro Bosana.
Con un tempo di percorrenza totale di 20 ore 30 minuti e 47 secondi, l’Italia si è classificata alle spalle di Francia, vincitrice del titolo mondiale a squadre (17:39:04), e Spagna (18:20:10), ma il dato che balza agli occhi è che la nostra rappresentativa è stata capace di tenere dietro di sé squadre blasonate come Bahrain ed Emirati Arabi, che hanno avuto acuti solo a titolo individuale conquistando rispettivamente argento e bronzo, e oro.
La prestazione delle azzurrine è stata davvero convincente con medie molto importanti.
Martina Saviori con Milagro Bosana ha ottenuto un ottimo 11° posto individuale alla media di 20.51 chilometri orari. Il piazzamento della 17enne amazzone bresciana, al suo esordio assoluto in un campionato internazionale, è stato di riferimento per Giulia Moniz, 21enne abruzzese, con Wento Secondo e Anna Ginetto, 18enne trevigiana, con Katim di Pegaso che hanno tenuto duro fino alla fine tagliando insieme il traguardo finale (al 26° e al 27° posto; media 17.64 km/h) consegnando all’Italia il bronzo, dopo una giornata davvero difficile resa ancora più pesante dal gran caldo.
Il risultato raggiunto dalle cinque giovani amazzoni, come ribadito a caldo dal referente del Dipartimento endurance FISE, Alessandro Salari e dallo Chef d’Equipe, Andrea Iacchelli, è scaturito da un importante lavoro di squadra e dall’apporto di tutti i presenti a Buftea in questo impegnativo Campionato mondiale disputato sulla distanza di 120 chilometri.
Tra questi, ovviamente anche Giorgia Paganini, 18enne romana, che con Glinkaya Cabirat è stata costretta alla resa dopo il quarto dei cinque giri della gara, ed Emma Giacosa, 17enne piemontese, con Ancora Lei CHM, ‘out’ dopo il primo loop.
Il loro apporto in gara e nei giorni precedenti è stato infatti importante perché un team vincente si forma anche al di fuori del campo di gara e con il contributo di tutto lo staff e in questo caso anche del veterinario di squadra, Nicola Pilati, come ha sottolineato con soddisfazione Andrea White, Coordinatrice delle discipline non Olimpiche FISE che ha seguito la squadra con cura e attenzione sin dall’arrivo in Romania.
L’oro individuale è stato vinto dall’emiratino Rashed Mohamed Atiq Khamis Almehair con Shardell Jaeger (22.79 km/h), l’argento e il bronzo da due cavalieri del Bahrain, Saud Mubarak Salem Sabt 1con Bolt de Venelles (22.70 km/h) e Isa Hameed Dakheel Al Anezi con Ermine Dartagnan (22.55 km/h).
Alla gara hanno preso parte 84 binomi, dei quali 45 classificati. Nella graduatoria a squadre, invece, sono entrate in classifica 9 delle 16 rappresentative al via.
(Nella foto © Oreste Testa/Sportendurance: il Team Italia medaglia di bronzo a Buftea)