Dal 1°Agosto 2021 l’azienda vinicola Bouvet Laduray di Saumur ospita, in uno dei suoi locali risalenti al XIX secolo, un’esposizione permanente di 25 vetture ippotrainate appartenute a vari Haras Nazionali [ndr. Istituti di Incremento Ippico Nazionali].
L’iniziativa è il risultato di un raro partenariato tra il settore privato e quello pubblico, tra l’azienda Bouvet Ladubay, l’Associazione di Attacchi di Saumur e l’Istituto francese del Cavallo e dell’Equitazione (IFCE). Alla collezione si è aggiunto successivamente l’eccezionale Coupé-dormeuse, proprietà della città di Saumur, che è stato precedentemente presentato in un articolo di Jean Louis Libourel (Notiziario 1/2022). Le carrozze esposte nella collezione di Saumur, sia per le loro origine, sia per i modelli, ci offrono una buona rappresentazione della tipologia di vetture che riempivano le rimesse delle Stazioni di Monta o Haras in Francia. La riprogettazione, nel 1874, degli Haras Nazionali poneva l’attacco come una delle specialità di questo tipo di istituti. L’amministrazione bandiva delle gare per l’acquisizione di carrozze di servizio: Charrette, Break, Skeleton e Omnibus, che alcuni autori definiscono come “regolamentari” per gli Haras. I principali fornitori che risposero a questi bandi erano i carrozzieri parigini Cotel, Hurel, Stiebel ma, soprattutto, Lelorieux. Nella esposizione a Saumur è presente uno Skeleton costruito da Cotel, che proviene dalla Stazione di monta di Rosières-aux Salines. Poco utilizzata nelle scuderie private, questa vettura per addestrare e dressare cavalli giovani si trovava principalmente nel parco vetture dei professionisti: aziende di trasporto pubblico, società di trasporto, commercianti di cavalli. Ogni Haras ne aveva almeno uno e l’IFCE ne ha ancora ben 41.
I giovani cavalli venivano attaccati in pariglia con un cavallo esperto; “il maestro di scuola”. Lo Skeleton è una vettura solida, composta solo da due robusti treni collegati da una flèche spessa e larga. Una piattaforma situata nella parte posteriore con un ampio gradino consente agli aiutanti di scendere e risalire rapidamente in vettura. Un corrimano collegato al sedile del cocchiere “assicura” i loro movimenti. Per evitare possibili calci dei giovani cavalli, quest’ultimo è montato su alti supporti in ferro. Costruito da Stiebel, l’Omnibus esposto proviene dalle rimesse di Montier-en-Der. Con l’arrivo della ferrovia, gli omnibus erano presenti in tutte le rimesse degli Haras Nazionali. Venivano utilizzati principalmente per il trasporto di visitatori e supervisori nelle stazioni di monta: direttori, controllori, ecc. Questo piccolo modello può essere attaccato anche a un solo cavallo. Possiamo ammirare due Break. Il primo è un modello di piccole dimensioni costruito da Lelorieux, anch’egli fornitore abituale delle scuderie nazionali, proviene dall’Haras di di Rosière-en-Saline, è una vettura principalmente utilizzata per l’esercizio quotidiano e la presentazione degli stalloni. Carrozza inizialmente adibita all’addestramento dei cavalli nelle scuderie private, è una vettura sportiva, aperta e, nella parte anteriore, caratterizzata da un sedile rialzato su un cassone a forma di conchiglia mentre, nella parte posteriore, si trovano due sedili trasversali vis à vis. Le porte sono laterali. Il secondo Break è più grande, anche se con caratteristiche simili al modello precedente Costruito da Cotel, proviene dall’Haras Montel-en-Dier.
Svolgeva le stesse funzioni, ma si può notare una differenza: la presenza del sedile del groom fissato posteriormente su alti e robusti supporti in ferro. Le Stazioni di monta si rifornivano anche da carrozzieri locali, senza l’emanazione di bandi ed, infatti, uno dei due Tilbury presenti nella esposizione risulta costruito da un carrozziere locale e proviene dell’Haras Lamballe. L’altro Tilbury, che proviene dall’Haras Montier-en-Der è pure di manifattura locale e, addirittura, risulta acquistato di seconda mano. Questo ci conferma che, dopo la seconda guerra mondiale, le rimesse di alcuni Haras Nazionali, come quello di Strasburgo necessitavano di venire rifornite di vetture Il grande modello di Break de chasse firmato da Widerkehr, presente a Saumur, fu acquisito nel 1945 per ricostituire il parco di vetture ippotrainate dell’Haras di Strasburgo. In origine era una carrozza privata ed è più rifinita rispetto ai soliti modelli di vetture presenti negli Istituti nazionali di monta. E’ dotato di due sistemi frenanti; uno che agisce sulla parte anteriore delle ruote posteriori ed è azionato da due ruote sterzanti poste ai lati del sedile del cocchiere, l’altro che agisce sul retro sempre delle ruote posteriori azionato da una leva posta sul sedile del groom. Da notare che tutte le vetture di servizio negli Haras presentano stemmi, filettature, ruote di colore rosso su fondo nero. Il rosso, infatti, era il colore dell’abito di servizio negli Haras.
Da menzionare una grande Wagonette costruita da Loser, proveniente sempre dalle Scuderie di Strasburgo che fu acquistata nel 1945 per rifornire, come detto, le rimesse dell’Haras. A Saumur pure interessanti da vedere sono: un Dog Cart costruito da un carrozziere locale, che proviene dall’Haras di Besançon, la Milord di Rebus, che proviene dall’Haras Rodez, un delizioso Phaéton Giardiniera di Balland, che precedentemente era nell’Haras Rosièresaux- Salines. Negli anni altre carrozze vennero lasciate in eredità alle scuderie degli Istituti Nazionali. Ancora fino agli anni ‘90 le amministrazioni degli Haras acquisivano veicoli per motivi di patrimonio. Oltre alle 24 vetture, questo nuovo museo presenta alcuni finimenti nonché esempi di abbigliamento specifici per la pratica degli attacchi negli Haras. L’uso di questi abiti era soggetto a regolamenti molto severi. Se gli ufficiali guidavano in abito da cavalleria, gli stallieri e le guardie si vestivano in abito di servizio con la giacca rossa e i pantaloni di scuderia (pantaloni in maglia bianca).
“Gli Haras nazionali sono stati, dal 1665 al 2010, la struttura amministrativa degli allevamenti equini pubblici in Francia, responsabili dell’allevamento degli stalloni nazionali e del controllo dell’allevamento dei cavalli: sono stati aboliti nel 2010 e il parco delle loro vetture ippotrainate è stato affidato alla gestione dell’IFCE.”
di Patrick Magnaudeix, www.attelages-patrimoine.com . Photo credits: Francis Lemaitre.