Una Criminalità a danno della salute pubblica” – Il contributo di FNOVI
29/06/2023
Si è svolto a Bologna, martedì 27 giugno, un tavolo tematico di approfondimento sulla dimensione operativa dei cartelli criminali, inserito nella rassegna “Le.Vi.La.P.: Laboratorio permanente su Legalità e Violenza”, dedicato alle azioni illegali legati al settore dell’allevamento e della pastorizia a cui ha partecipato, in rappresentanza di FNOVI il Consigliere Antonio Limone.
Il convegno è stato organizzato dal Laboratorio per la legalità e contro la violenza dell’Università di Bologna Alma Mater Studiorum, in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Bologna.
Focus del convegno sono state le mafie in contesti agricolo-pastorali che tramite azioni di controllo criminoso del territorio riescono ad ottenere contributi comunitari della PAC, alimentando al col tempo un problema in materia di sicurezza alimentare, mediante macellazioni clandestine, e di sanità pubblica, dove animali senza nessun controllo sanitario possono essere diffusori di malattie infettive, anche di carattere zoonotico, come brucellosi e tubercolosi.
La relazione del Consigliere Limone, intitolata “La Professione veterinaria a ponte tra il rispetto della legalità e tutela della salute dell’uomo e degli animali”, ha posto al centro il ruolo del medico veterinario garante della salute, come evidenziato anche nella costituzione e nel codice deontologico, figura professionale che garantisce la sicurezza alimentare, la salute e il benessere animale, la tutela degli ecosistemi.
Antonio Limone ha ricordato che l’agroalimentare made in Italy ha un fatturato di circa 60 miliardi di euro annui, cifre importanti che portano la criminalità ad insinuarsi per trarne profitti. Gli allevamenti allo stato brado, in particolare nell’aree marginali, contribuiscono alla tutela del territorio, a creare economia e a conservare una cultura gastronomica di altissimo valore. Le mafie dei pascoli, oltre a compiere frodi per l’attribuzione dei fondi della comunità europea danneggiano tale sistema produttivo, privando le “vere” aziende sia di contributi comunitari che di superfici da utilizzare per il mantenimento del proprio bestiame.
Successivamente gli interventi del dott. Antoci, Presidente del parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018, del dott. Daniele Manganaro, Vicario Questore, e del dott. Vincenzo Di Marco Lo Presti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, hanno approfondito la vicenda riguardante la mafia dei Nebrodi, esponendo i meccanismi con i quali la criminalità del territorio agiva e le attività investigative poste in essere per combattere il fenomeno.
A conclusione la Prof.ssa Alessandra Scaglierini del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, con il suo intervento ha rimarcato l’importanza della multidisciplinarità in ottica One Health e il ruolo del Medico Veterinario che è il mentore della sicurezza alimentare.