Quando i cavalli vivono nel loro stato naturale sono sempre all’aperto e sono in grado di fare scelte adatte alle loro esigenze fisiologiche in base all’ambiente e al clima. I cavalli crescono un pelo diverso a seconda della stagione e nei periodi caldi hanno un mantello molto più sottile che li protegge comunque dal sole, ma permette loro di dissipare il calore.
Mentre i cavalli sono in grado di adattarsi naturalmente a qualsiasi fattore ambientale, temperatura e umidità sono due cose molto importanti da tenere a mente, perché quando sono troppo elevate, creano una sensazione di disagio dovuto alla limitazione della perdita di calore attraverso l’evaporazione del sudore che sottopone i cavalli a disidratazione, affaticamento e stress da calore che possono causare pericolose conseguenze.
Un basso tasso d’umidità permette un maggiore raffreddamento del corpo per evaporazione, mentre l’umidità elevata ostacola l’evaporazione cutanea.
Per mantenere un cavallo in salute ed esercitarlo, soprattutto con tempo caldo e umido, dovremmo imparare il modo fisiologico in cui il suo corpo dissipa il calore e pianificare di conseguenza, ma soprattutto dovremmo sempre osservare attentamente come si comporta e risponde prontamente a qualsiasi segnale di disagio.
Il corpo degli equini ha una grande massa muscolare e una superficie insufficiente per dissipare il calore senza sudare quando i muscoli lavorano e questo è ancora più difficile quando li esercitiamo eccessivamente. Lo stress da caldo nei cavalli è pericoloso, ed è spesso associato a stress emotivo, derivante dalla situazione e dall’interazione con il cavaliere.
Per evitare lo stress da caldo in climi caldi e umidi i cavalli dovrebbero essere esercitati nelle ore più fresche e per tempi più brevi e dovremmo monitorare la loro respirazione. Se le loro narici sono dilatate e respirano affannosamente, dovremmo farli camminare lentamente per aiutarli a dissipare il calore.
Un altro modo per raffreddare un cavallo è bagnarlo con acqua fredda, ma dobbiamo anche raschiare via l’acqua dal cavallo, perché se l’acqua rimane sul mantello, può compromettere il rilascio del calore dal corpo del cavallo.
Alcuni cavalli possono avere una condizione chiamata anidrosi, che causa l’incapacità di sudare. Poiché la sudorazione è il modo in cui il corpo dell’equino si raffredda naturalmente, un cavallo che non riesce a sudare potrebbe sviluppare gravi danni interni e non dovrebbe essere sottoposto a essere montato e a lavorare intensamente in periodi di alta temperatura.
Quando teniamo i cavalli in un ambiente domestico, dovremmo fornire loro uno spazio adeguato, foraggi e acqua fresca, che è fondamentale per l’idratazione, soprattutto nella stagione calda. Alcuni cavalli sviluppano l’abitudine di immergere il fieno o far cadere il grano nell’acqua rendendola inquinata, quindi dobbiamo vuotare e pulire regolarmente le loro fonti d’acqua. Dobbiamo anche sempre offrire ai cavalli un integratore adeguato o sale bianco a scelta libera come parte del normale programma di alimentazione.
Nella stagione calda, i cavalli che si allenano al caldo perdono elettroliti attraverso il sudore a una velocità maggiore e devono assolutamente ricevere integratori con un elettrolita a base di sale formulato per fornire la giusta quantità e proporzione di minerali che sono stati eliminati. Per essere veramente un beneficio, gli integratori dovrebbero essere somministrati prima che il cavallo si eserciti al caldo per permettergli di assorbirlo e di averne a sufficienza, o dopo che ha finito di allenarsi.
Fornire sale nell’acqua potabile o come integratore mentre il cavallo si allena può effettivamente impedire al suo corpo di assorbire l’acqua attraverso il tubo digerente a causa del maggiore contenuto di sali nell’intestino.
Un altro elemento importante per dare ai cavalli un ambiente adeguato, dove possano gestire il calore e l’umidità, è fornire loro un qualche tipo di ombra, con alberi, ripari o stalle aperte che possano utilizzare in base alle loro esigenze in termini di temperatura e esposizione al sole.
In climi con forte radiazione solare, i cavalli con pelo e pelle chiari o che sono stati rasati possono scottarsi e potrebbero aver bisogno di protezione solare o di coperte anti-mosche a rete di colore chiaro. I cavalli possono competere per lo spazio in relazione a cibo, acqua e ombra. Se teniamo cavalli singoli in stalla o paddock non c’è problema in termini di competizione, ma quando i cavalli vengono tenuti in gruppo un buon modo per evitare la concorrenza è fornirgli una fonte d’acqua, un mucchio di foraggio e zona d’ombra in più rispetto al numero di cavalli nel gruppo.
Nelle stalle, così come negli spazi aperti come paddock e pascoli, i cavalli hanno bisogno di uno spazio adeguato a muoversi, un’alimentazione adeguata e un accesso costante ad acqua pulita e fresca, soprattutto prima e dopo l’esercizio. Le stalle dei cavalli possono spesso avere umidità, odori, muffe, ammoniaca e polvere che si aggiungono all’aria.
Per i cavalli tenuti in una stalla, nella stagione calda dovremmo assicurarci di mantenere l’aria in movimento, in modo che l’aria fresca possa entrare e l’aria viziata uscire, perché una ventilazione non adeguata può sviluppare condensa e accumulo di umidità.
Un buon modo per raggiungere questo obiettivo è installare finestre e ventilatori montati in modo sicuro in modo che non possano essere raggiunti dai cavalli.
Una corretta ventilazione è un aspetto cruciale per mantenere i cavalli sani, liberi da allergie, malattie respiratorie infettive, problemi agli zoccoli e per ridurre al minimo l’esposizione del cavallo alle sostanze irritanti ambientali. Il flusso d’aria all’interno di una stalla chiusa ha un ruolo importante per la temperatura, ma anche per il controllo degli insetti, perché l’aria in movimento impedisce alle mosche di volare e atterrare sui cavalli. Quando il clima è caldo e umido, dovremmo esercitare i cavalli la mattina presto o la sera quando il sole non c’è e assicurarci sempre che sia il cavallo che il cavaliere siano completamente idratati prima di lavorare. Durante il tempo che montiamo a cavallo dovremmo comunque rimanere consapevoli di come si sente il cavallo, osservando il suo respiro e il modo in cui dissipa il calore sudando.
L’umidità influenza profondamente la percezione della temperatura e può anche causare disturbi e problemi. Il benessere fisiologico è dato dalla combinazione ottimale tra Temperatura e Umidità. Prima di esercitare un cavallo, un modo semplice per decidere se possiamo farlo è calcolare l’indice di temperatura-umidità che combina la temperatura dell’aria in gradi alla percentuale di umidità. La capacità di termoregolazione nel cavallo è influenzata dalla combinazione di temperatura e umidità.
Quando questo valore è sotto 54 non ci sono problemi, tra 54 e 65 cominciano le difficoltà, mentre sopra a 65 la termoregolazione è ridotta. Quando questo indice è oltre 82 le condizioni possono arrivare ad essere fatali se accoppiate con altro stress e quindi non dovremmo esercitare un cavallo e dovremmo assolutamente fornirgli un modo per evitare il surriscaldamento.
Misurare la temperatura corporea di un cavallo è un altro buon modo per sapere se sta diventando troppo caldo durante la stagione umida. Per gli equini, l’intervallo di temperatura normale è compreso tra 37,5 e 38,5 gradi Fahrenheit e può salire a 39,5 e 40 durante l’esercizio. Quando la temperatura corporea di un cavallo arriva a 40,5 corre il rischio di surriscaldarsi e di subire conseguenze croniche o permanenti. Per controllare la disidratazione dei cavalli possiamo pizzicare la pelle del cavallo e osservare come ritorna quando lo lasciamo andare. Se la piega della pelle pizzicata si ritira rapidamente, il cavallo è normalmente idratato, se la pelle si dispiega lentamente quando viene rilasciata, il cavallo potrebbe essere disidratato. Guardando le gengive, quando un cavallo è idratato, dovremmo vedere un colore rosa e se tocchiamo le gengive, dovrebbero essere bagnate. Se le gengive sono pallide e appiccicose il cavallo è disidratato.
Un’altra indicazione di disidratazione può essere la frequenza della respirazione e un cavallo adulto normale a riposo può avere una frequenza respiratoria da 8 a 12 respiri al minuto, mentre un cavallo che non dissipa adeguatamente il calore sudando respirerà più velocemente, cercando di rinfrescarsi espirando. La minzione e gli escrementi cambiano se un cavallo è disidratato. L’urina sarà meno in quantità e di colore più scuro, mentre gli escrementi saranno più secchi e possono diventare più difficili da espellere.
Quando vediamo un cavallo che mostra segni di disidratazione, dobbiamo ripararlo dal caldo finché non si sente a suo agio e persino chiamare il veterinario mentre aiutiamo il cavallo a raffreddarsi, se i segni di disidratazione sono allarmanti.
I cavalli possono abituarsi a qualsiasi clima se gli viene dato il tempo necessario, che può essere da due a tre settimane, e quando li spostiamo rapidamente per partecipare a eventi in un luogo caldo e umido, dovremmo abituarli prima di spostarli. Per acclimatare i cavalli a un clima più caldo e umido, dobbiamo addestrarli più intensamente e più a lungo del normale a casa. Dovremmo pianificare di farlo in circa due settimane, esercitandoli a giorni alterni, durante le ore più calde della giornata, in modo che possano abituare il loro corpo a raggiungere una temperatura più alta e ridurre il rischio di lesioni dovute al calore.
Se abbiamo intenzione di recarci a un evento e tornare lo stesso giorno, dovremmo portare anche acqua a sufficienza per il cavallo, per evitare che non beva perché non ha familiarità con l’acqua della nuova località.
Quando i cavalli sono nel trailer, spesso si trovano in uno spazio chiuso, senza una buona circolazione dell’aria, che può essere molto difficile per loro quando fa caldo.
Se ci muoviamo quando la temperatura e l’umidità sono elevate, particolarmente sulle lunghe distanze, dovremmo viaggiare di notte o al mattino presto, assicurarci che i cavalli siano idratati e fare delle soste ogni due ore per offrire loro dell’acqua.
Gli effetti dell’alta temperatura e dell’umidità sui cavalli sono legati al carico di lavoro, alla durata del tempo trascorso al caldo, allo stato di idratazione, alla quantità di attività, allo stare al sole o all’ombra e alla tolleranza dell’individuo al caldo.
Come abbiamo già affermato, il buon modo per gestire il benessere del nostro cavallo in climi caldi e umidi non è mai privarlo dell’accesso all’ombra, all’acqua, a un’alimentazione adeguata ed essere premurosi nel cavalcarlo.
Il modo in cui funzionano le misure che adottiamo risulterà evidente dalla risposta comportamentale dei cavalli, che possiamo valutare osservandoli sull’assunzione di cibo e acqua, frequenza e consistenza degli escrementi e parametri corporei (temperatura, frequenza cardiaca e respiratoria). Soprattutto, dovremmo rispondere immediatamente a qualsiasi segno di stress legato al calore prima che il cavallo ne subisca conseguenze permanenti.
Di Alessandra Deerinck
Human Horse Sensing – www.HHSensing.com
INFORMA n.3 – maggio/giugno 2022