Visita al Museo delle Carrozze di Villa Pignatelli
L’ultima iniziativa nata in Casa GIA e presentata a Verona durante la Fieracavalli 2022, dal titolo “ Zoccoli, fanali e musei”, vuole favorire momenti di incontro tra i soci in ambienti d’arte sia per conoscere collezioni di carrozze o razze di cavalli carrozzieri, sia per raccontare storie di gentiluomini e gentildonne e delle loro ineguagliabili dimore.
La prima visita ha coinvolto il 3 dicembre a Napoli, in una giornata piena di sole nonostante le previsioni di allerta meteo, Soci ed appassionati, che si sono ritrovati davanti al Museo delle Carrozze di villa Pignatelli sul lungomare di Chiaia.
Chi scrive ha curato di accompagnare i Soci nel percorso raccontando non solo ciò che si andava a vedere ma anche la storia e alcune curiosità legate al periodo di splendore della villa Pignatelli.
Il Museo è intitolato al marchese Mario D’Alessandro di Civitanova che veniva chiamato “ ‘o marchese d’e carrozze” per la sua passione tale da non permettergli di andare a piedi e che lo portò a radunare preziosissimi esemplari come base del futuro Museo, che successivamente negli anni ‘60 e ‘70 si arricchì di ulteriori donazioni.
La porta aperta del Museo delle Carrozze lascia intravedere preziosità di case costruttrici italiane come Bottazzi, Polito, Nacca, affiancate da altrettante preziosità di case straniere quali Lawton, Morel, Binder, Laurie and Malner, Mühlbacher.
Alla produzione francese di carrozze si affiancano eleganti Phaeton, alte carrozze da passeggio dalle grandi ruote, talvolta munite di capote a mantice per proteggere il conducente e guidate generalmente dal proprietario.
Tra queste si distingue lo Spider Phaeton di produzione inglese, firmato Lawton, con la cassa rifinita in paglia viennese.
Alle manifatture italiane di Ferrari a Milano e di Solano a Napoli, appartengono alcuni grandi legni da caccia di almeno a sei posti, nati originariamente per la caccia alla volpe e forniti di alloggiamenti per i cani con grigia di areazione e spazio sotto i sedili per fucili, munizioni e selvaggina.
Tra i veicoli più imponenti e pesanti trovano posto i Coach di Laurie and Marner a Londra, di Morel, nonché quello di Muhlbacher a Parigi: costruiti per il trasporto della posta in Inghilterra furono utilizzati in seguito per quello dei passeggeri e divennero di moda per l’uso privato.
Alla bottega dei fratelli Bottazzi va condotta un Coupé chiuso a quattro ruote, legno derivato dalla Berlina e utilizzato inizialmente come carrozza di casata per andare a teatro o ai ricevimenti e poi come trasporto pubblico.
Un esemplare di Locati-Torretta di Torino si distingue per l’eleganza delle finiture, per la presenza di molle a C, per gli scuri ai finestrini in mogano. Oltre alle Mylord, alla Clarence, alla Pony chaise, alle Rally Car, si possono ammirare Tilbury, i Gig, i Military, che testimoniano l’utilizzo nell’ottocento di carrozze a due ruote, assai leggere, adatte per brevi spostamenti soprattutto in campagna e facili da condurre anche per le donne.
Tra tutti gli esemplari presenti si afferma come rarità il Duc de dame dei Fratelli Solano di Napoli, aperto, bassa e privo di portiere, con i parafanghi che seguono il profilo delle ruote e scendono ad unirsi alla pedana, per rendere più agevole alle signore salirvi.
A completare la collezione dei ben trentaquattro esemplari una serie di finimenti in cuoio, fruste, frustini, morsi, accessori guarniti anche da corni scaramantici e capi di abbigliamento, che testimoniano la pregevole qualità raggiunta dagli artigiani napoletani dell’Ottocento, che lavoravano nel settore. Timoni, stanghe, bilance e bilancini sono presentati nella sezione delle carrozze a due ruote.
Tutto questo a raccontare di una Napoli che alla fine dell’800 pullulava di carrozze, specie sulla via Toledo dove si incontravano caffè alla moda, case di scrittori, musicisti e intellettuali, teatri, dove la “movida” dell’epoca imponeva l’andare in carrozza e mai a piedi per essere alla moda, tanto che i numerosi incidenti che capitavano fecero nascere l’idea moderna di assicurazione per la responsabilità civile.
E’ interessante sapere che all’inizio dell’800 a Napoli si contavano 2000 tra cocchieri e calessieri,75 falegnami di carrozze, 55 ferra-cocchi, 54 affitta carrozze, 1239 vetture per comodo e lusso (come da statistiche dell’epoca).
La villa Pignatelli era l’emblema di residenza e di famiglia della migliore nobiltà: la principessa era famosa per le sue feste dove tutti i particolari venivano curati, non solo abiti, acconciature e profumi, ma anche cibi, piatti e posaterie, minuziose regole di comportamento su chi aveva il diritto di passare per primo o su come assegnare i posti a tavola.
E’ rimasto tutto scritto nei quaderni della principessa, che sono un tesoro di informazioni sulla vita dell’epoca nonché sull’uso delle carrozze, sui costi del personale ad esse addetto e sul vestiario adatto che la principessa smise di acquistare in Francia a favore delle sartorie e profumerie napoletane, dettando così un’inversione di tendenza a favore della manifattura italiana che – ieri come oggi- costituisce una delle eccellenze del nostro Paese.
1 – Ampia veduta della sala principale con al centro il Coupè di Logati e Torretta di Torino
2 – Tra i veicoli più pregiati il Coupè della ditta Bottazzi a Napoli
3 – Tra i grandi legni da caccia c’è l’imponente Hunting Break della Carrozzeria Crespi a Milano
4 – Cattura l’occhio tra i vari Coach del Museo il Road Coach del costruttore Mühlbacher a Parigi
5 – Clarence firmato Windover a Londra
6 – Foto di corridoio con Break Wagonette dei f.lli Bottazzi e Poney chaise di Binder e vari bilancini in esposizione
7 – Mylord di servizio di Mühlbacher a Parigi
8 – I Soci GIA osservano con interesse le carrozze e i finimenti
9 – Aperta per l’occasione una sala riservata con tutte le attrezzature da carrozza: Ero Mantovani ammira la ricca collezione di fruste.
MUSEO DELLE CARROZZE DI VILLA PIGNATELLI
Orari di apertura:
tutti i giorni 8.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16). martedì chiuso
Prezzo biglietti:
Museo Pignatelli, Museo delle Carrozze e Parco: € 5,00 solo Parco: € 2,00
Contatti: Tel: 081 761 2356
E-mail: pm-cam.pignatelli@beniculturali.it
Testi di Paola Corsaro. Photo credits Museo delle Carrozze e Rosaria Zerbini