Se è vero che l’aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo, chissà quale emozione devono aver provato i fantini che hanno tagliato il traguardo per primi in sella ai campioni storici dell’ippica.
I nomi eterni, ricordati ogni qualvolta si parli di galoppo o trotto e scolpiti nel cuore degli appassionati sono Ribot, Nearco, Tornese e Varenne.
Ribot, il campione italiano imbattibile, nato nel 1952, collezionò in tre anni 16 vittorie in 16 gare. Cavallo dalle peculiarità non comuni, la sua andatura di galoppo era decisamente non bilanciata mentre la sua capacità polmonare era talmente ampia da costringere il team a realizzare una sella apposita, con un sottopancia che riuscisse a contenere questa dilatazione fuori dal comune. I suoi zoccoli vincenti battevano il terreno a una velocità strabiliante facendogli collezionare vittoria su vittoria.
Un altro stallone fuoriclasse, che ebbe grande successo e terminò la sua carriera imbattuto fu Nearco, nato nel 1935. Vincitore del Grand Prix de Paris acquisì da allora fama internazionale. Fu giudicato il “miglioratore del secolo” venendo utlizzato per la riproduzione, permettendo alla razza di evolvere e migliorare.
Nel trotto va menzionato Tornese, definito anche il “sauro volante” per le sue capacità innate. Conseguì numerose vittorie e il primato del kilometro in 1 minuto e 15 secondi. Il suo successore fu Varenne, soprannominato il Capitano: nato nel 1995, ha vinto tutte le corse più importanti del mondo nello stesso anno, il 2001, mentre nel 2002 ha concluso la sua carriera effettuando un tour mondiale nel quale ha frantumato tutti i record delle piste.
Chissà che anche la stagione di quest’anno non serbi tra i partenti qualche nuovo Pegaso, pronto a cavalcare veloce come il vento verso l’Olimpo degli indimenticabili, regalando emozioni e sogni, e ricordando a tutti gli spettatori come siano il talento e le qualità a portare in vetta.