Ci fa molto piacere pubblicare la storia del restauro per mano di Casa Dorantes, guarnicionerìa di Lebrija-Siviglia, di una carrozza così particolare e rara, come il Cab Front Gig di Buguet e Bèziers (Parigi) e ringraziamo di questa opportunità Don Francisco Dorantes, leader indiscusso della DHD Dorantes.
La carrozza appare assolutamente particolare nella sua specificità: deve il suo nome alla similitudine degli assali e del pannello anteriore con il Cab di Hansom che lo inventò arrotondato, in modo da seguire il posteriore dei cavalli.
UN PEZZO PREGIATO
Il Cab Front Gig in questione si differenzia per la sua originalità dovuta alla forma della cassa, dove la parte bassa del sedile si usa come portabagagli e possiede solo un’apertura per il bagaglio a mano. Il primo veicolo del genere fu costruito alla fine del XIX secolo in Inghilterra da Morgan. Sull’assale del nostro Cab troviamo il nome di Charles Vermot, che in quegli anni era riconosciuto come il primo costruttore di assali, tanto che la sua opera fu richiesta anche nelle Americhe.
Questa carrozza, tuttavia, è differente da tutte le altre di Morgan a causa di un’evoluzione operata dal fabbricante: la differenza sta nel sedile che in quella di Morgan è doppio o mobile mentre in questa di Buguet è fisso; la cassa del modello di Morgan ha pannelli a griglia, questo li ha policromi. Il restauro ha permesso di portare alla luce molte peculiarità della vettura e di collocarla storicamente. Per cominciare, appaiono distinte firme sul parti della carrozza tra le quali si distingue quella di Buguet- Beziers che si trova sui mozzi. Nella incurvatura della balestra appare un numero “B.P. & CIE 1122 BLE S.G.D.G.” Sul pattino del freno appare la scritta “HF PAU BSGDG” e sull’assale quella di Charles Vermot Le due ruote, gli assali, i cuscinetti, i dadi e i dadi di bloccaggio sono marcati con i numeri 5 e 6 rispettivamente. Ciò significa che questi pezzi corrispondono ciascuno a una ruota e possono essere agganciati solo al loro corrispondente: da qui discende la finezza del lavoro artigianale del fabbricante.
IL RESTAURO
Il lavoro inizia con un’indagine storica che permetta l’acquisizione delle maggiori notizie possibili da utilizzare per l’intervento di restauro. Un’altra esigenza importante è la garanzia della sicurezza del veicolo. Le parti della vettura sono state conservate nel loro aspetto originale e le sostituzioni sono state ridotte al minimo; il restauro è stato adeguato ad una carrozza di particolare valore. Si inizia con una pulizia non invasiva, con spazzole e aspirapolvere; si prosegue con lo smontaggio e la pulizia dei singoli pezzi, comprese le parti in ferro. Le ruote si smontano e si procede al serraggio con metodo tradizionale. Preparata ogni ruota, si procede alla verniciatura e si danno cinque mani, levigando ogni strato, per poi passare al colore finale. La cassa si smonta e si aggiunge legno dove risulta insufficiente. Si sostituiscono le parti in ferro ossidate. Si applica il trattamento anti xilofago, Si procede a dare il colore alla cassa, livellando ciascuna mano, con vernice ad olio. Si lavorano le parti policrome con metodi tradizionali prima di passare alla pulizia con agenti chimici affinché non vada perduta la colorazione.
Avendo studiato il prodotto più corretto, si passa alla pulizia con batuffoli di cotone con un’emulsione che dissolve la sporcizia. I pannelli policromi vengono reintegrati nel loro spazio introducendo fili di canapa con colla e coprendoli con pasta. Le perdite di policromia si livellano con stucco tradizionale a base di prodotti animali e solfato di ossido di calcio. Livellate tutte le parti non intere, si realizza una reintegrazione con il colore il più possibile uguale all’originale. Nella prima fase si pone in opera un procedimento reversibile a base d’acqua, poi si danno vernice e poi pigmenti di vernice che aiutano il processo di reintegrazione. Le parti di metallo vengono smontate singolarmente affinché possano essere lavorate una ad una e lasciate sgocciolare. Viene passata una mano antiossidante. Una volta seccata questa pittura e livellata, si danno mani di pittura sintetica e contemporaneamente si rasano fino ad ottenere la copertura e la struttura desiderata per finire con la tecnica di pigmenti ad olio dati in leggere quantità completate da pulizia con pelle animale.
Le parti di metallo vanno suddivise i due gruppi: quelle delle balestre e quelle del treno inferiore. Le balestre si differenziano per il montaggio: ricevono lo stesso trattamento di tutte le parti in ferro, ma al momento del montaggio ricevono anche un trattamento antifrizione tra pezzo e pezzo. Questo permette di non graffiare la pittura una volta montata la balestra nell’esercizio delle funzioni di ammortizzazione. Alle balestre viene dato un antiossidante all’interno e si passa alla filettatura, quindi una vernice finale sulle parti in legno e sulle balestre che assicura una lucidatura generale delle parti trattate. Ci si dedica, poi, ai pezzi esterni alla carrozza, come fanali e poggiapiedi. Si restaurano il cesto portafruste, i porta fanali ecc. I fanali si trovavano in uno stato tale da richiedere un intervento d’urgenza. Le parti di supporto sono state pertanto ricostruite: prima pulite, poi verniciate nel medesimo modo in cui è stata verniciata la vettura. I fanali tuttavia, in quanto mancanti, sono stati trovati a seguito di uno studio di adeguata documentazione storica che ha indicato il tipo più consono al modello di carrozza in lavorazione.
La tappezzeria è talmente rovinata che è stato necessario sostituirla tutta rispettando ovviamente il tipo originale di pelle ed è stata realizzata in pelle rossa di maiale. In ultimo si montano le parti foderate in cuoio come parafanghi e pannelli anteriori. L’effetto del restauro è evidente. I criteri storici e la ricerca accurata che hanno ispirato il restauro connotano le caratteristiche di Casa Dorantes: l’Arte non teme il Tempo.
Vogliamo condividere con i nostri lettori l’augurio che Don Francisco Dorantes, leader indiscusso della DHD Dorantes, ha inviato al neonato Gruppo Europeo di restauro delle carrozze antiche, sito nato l’anno scorso sotto l’egida del Gruppo Italiano Attacchi, luogo di incontro di restauratori europei, di driver, giudici, nonchè di appassionati del settore. (www.restaurocarrozzeantiche.com).
«È un piacere condividere con voi la nostra cultura della carrozza e contribuire con un granello di sabbia a tutto ciò che riguarda la storia degli attacchi e il restauro di questi. Come ben sappiamo, le carrozze hanno fatto parte del nostro passato ma fanno parte anche del nostro presente, grazie alla storia insita in loro e alla grande predilezione che abbiamo per loro. Tutti dobbiamo lottare per preservare questo patrimonio culturale, queste opere d’arte che ci sono state lasciate dagli antenati. E il nostro dovere è quello di preservare con sensibilità, armonia e delicatezza ogni dettaglio di queste meraviglie, dettagli che hanno dietro una leggenda, e per questo motivo dobbiamo fare tutto il possibile in modo che questa tradizione e eredità perdurino nel tempo.»
Don Francisco Dorantes
Casa Dorantes nasce nel 1994 al centro di Lebrija, Siviglia, immersa nel mondo del cavallo e delle sue sensazioni. Dopo 25 anni di attività, Casa Dorantes ha creato un nuovo tipo di generazione di artigiani che hanno saputo infondere la passione a loro trasmessa nell’arte del finimento e selleria e del restauro, unendo tradizione e innovazione per la migliore armonia tra uomo e cavallo. Un’attività contraddistingue il restauro Dorantes: la documentazione continua, assidua, completa di qualsiasi intervento venga portato sul pezzo, dalla diagnostica alla rifinitura. Questo sarà utile non solo per la storia della carrozza e dei suoi restauri, ma anche per l’assistenza tecnica, l’attività periziale, i futuri interventi e, non ultimo, per i giudici delle gare di tradizione. Casa Dorantes ha ottenuto il riconoscimento di fornitore ufficiale della Casa Reale Spagnola.
Di Paola Corsaro. Fonte: CHD Dorantes “Restauraciòn de Cab Fronted Gig-Yeguada Angeles de la Tierra”. Photo credits: CHD Dorantes